giovedì 2 aprile 2015

OK o KO? Industriale o artigianale?

I liquidi di origine organica sono migliori o peggiori di quelli sintetici? Le produzioni artigianali sono da evitare, o al contrario da ricercare? Sono migliori gli aromi naturali o quelli di sintesi? Un aroma organico è un prodotto biologico?


In questo secondo articolo affrontiamo la vexata quaestio delle produzioni artigianali di aromi ed eliquids. Sul punto, il dibattito è sempre aperto, anche perché, di nuovo, non esiste una risposta giusta, ma tutto dipende da scelte personali libere e consapevoli.

Chiunque abbia accesso a forum di svapo, gruppi facebook tematici e -in genere- ad internet avrà certamente avuto occasione di leggere riferimenti ed opinioni su liquidi ed aromi artigianali; la peculiarità di questi liquidi è che non vengono prodotti industrialmente su larga scala, ma artigianalmente (e in modeste quantità) da vapers che -per un verso o per l'altro- hanno "qualcosa in più" da offrire. C'è chi è esperto di tabacchi e ha accesso a fonti di approvvigionamento di tabacchi pregiati, c'è chi ha messo a punto un procedimento di estrazione organica per ottenere aromi dalla frutta o dai liquori, c'è chi ha maturato un'ampia conoscenza e sensibilità nell'accostamento degli aromi: la casistica è ampia e non si può fare di tutte le erbe un fascio! :$

I produttori artigianali sono continuamente oggetto di commenti estremamente positivi o estremamente negativi (evidentemente, in un senso o nell'altro non passano inosservati! :P ) Tra le varie critiche che vengono mosse ai produttori artigianali, forse la più frequente e grave è l'assenza di certificazioni: se nessun laboratorio di analisi ha mai analizzato il tabaccoso organico "X", come possiamo sapere che non contenga sostanze dannose? Ma ogni dubbio è facile da fugare: se un aroma è estratto organicamente direttamente dalle foglie del tabacco, c'è la certezza che conterrà diverse sostanze... poco salutari :P
In fondo, parliamo di tabacco: tutti noi conosciamo bene, grazie al nostro passato (o presente) da fumatori quale croce e delizia possa essere il tabacco! Ed anche nel caso di estratti organici non tabaccosi (sempre artigianali), l'assenza di certificazioni è un dato di fatto che nessuno ignora, tra i consumatori di questi aromi. Nessuno, che acquisti un aroma tramite un form su Google, o in un gruppo chiuso di Facebook, o tramite un forum di svapo può ragionevolmente credere di acquistare un prodotto "ufficiale", testato e certificato. E' ovvio che in questa situazione un margine di rischio c'è sempre, e ognuno deve decidere liberamente e responsabilmente se correrlo oppure no.

Diversamente, gli aromi e gli eliquid prodotti su larga scala da aziende "ufficiali" e venduti su siti ben conosciuti sono più sicuri, perché certificati.
Ma ne siamo proprio sicuri? 8|
Attenzione: non sto sostenendo (perché non ho elementi per farlo) che il liquido "X" o l'aroma "Y" siano privi di certificazioni; sto solamente sottolineando che noi non possiamo saperlo. Fino a qualche tempo fa, diversi produttori si fregiavano di pubblicare, sul loro sito, "le certificazioni". Oggi i produttori che fanno ancora questa scelta sono decisamente pochi.
Ma qualcuno ha mai letto con attenzione queste "certificazioni"? Nella maggior parte dei casi, si tratta di informazioni che trovano normalmente spazio nel bugiardino che spesso accompagna i liquidi, ovvero i ben noti messaggi di attenzione e pericolo che accompagnano ogni liquido contenente nicotina. In altri casi si tratta di un certificato di analisi che attesta che il liquido contiene... PG, VG, acqua, nicotina e "aromi" (sorpresa! ^_^).
E magari il certificato si riferisce ad un campione risalente a due anni prima...
La Halo, giusto per fare un nome a caso, non solo non pubblica alcuna certificazione, ma per meglio proteggere i propri segreti industriali non rivela neanche la percentuale di PG e VG contenuta nei loro liquidi! Si limita ad affermare nelle loro FAQ che loro usano solo aromi approvati dalla FEMA, basi USP e nicotina certificata.
Notate la sottigliezza? Ingredienti certificati = prodotto sicuro. Perché non menzionano analisi e certificazioni sul loro prodotto finale? :o

E che dire allora di uno dei miei eliquid preferiti, il "French Pipe" marchiato Joker che vendono sul notissimo sito ego2.pl? E' prodotto dalla Liqua -azienda cinese fino al midollo, ma con sede legale opportunamente situata in USA- e reimbottigliato (in ignote condizioni igieniche) dalla sconosciuta azienda polacca Joker. E nessuna delle tre aziende (Liqua, Joker e ego2.pl) pubblica o nemmeno menziona eventuali certificazioni. Siamo assolutamente certi che un eliquid, per il solo fatto di essere "ufficiale", sia più "sicuro" di uno mixato artigianalmente? Siamo sicuri, giusto per fare un esempio con nomi e cognomi, che il mio amato French Pipe sia più "sicuro" di un eliquid mixato artigianalmente da Bindolo utilizzando (in puro "stile Halo") aromi, basi e nicotina certificati e provenienti dalle più note e rispettate aziende del mercato? :P

E poi c'è il problema fiscale, altro fronte su cui vengono spesso attaccati i produttori artigianali.
Sia chiaro che non approvo e non legittimo l'evasione fiscale, e non sono tanto stupido da pensare che tutti gli artigiani (e non parlo solo di svapo) siano perfettamente in regola con il fisco.
Però molti sostengono che se un bene acquistato online non è fatturato evidentemente è venduto in nero. Questo non è assolutamente vero. 8)
Un piccolo produttore artigianale di aromi, che per vivere fa tutt'altro, può legittimamente vendere online la sua ridotta produzione, senza emettere alcuna fattura (basta una semplice ricevuta senza IVA, o anche solo l'attestato della transazione PayPal). Chiaramente poi il venditore occasionale ha l'obbligo di indicare questi introiti, al netto delle spese, nella propria dichiarazione dei redditi come "attività commerciale non esercitata abitualmente": ma questo è un obbligo -morale prima ancora che fiscale- che non sta a noi sindacare; o meglio: quando compriamo un aroma da un produttore artigianale non possiamo sapere se quel reddito verrà o meno dichiarato, al momento opportuno. Comprendo che per alcuni anche solo il dubbio che si possa perpetrare un'evasione fiscale possa essere fonte di irritazione; ma nella mia opinione non è giusto denigrare o accusare indistintamente tutti i produttori artigianali solo perché in futuro potrebbero decidere di non dichiarare i redditi percepiti. :$
Poi, sia ben chiaro: se qualcuno ;) vende eliquids e basi al pubblico, su un proprio sito in cui si inneggia all'evasione fiscale e si sottolinea che i prezzi sono bassi proprio perché si evadono allegramente tutte le imposte, allora il discorso è diverso, e sono il primo a storcere il naso e comprare ciò che desidero su ben altri lidi.


[Articolo precedente: OK o KO? Organico o Biologico?]
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4 commenti:

  1. Ormai sono mesi che uso solo "artigianali"!! Poche storie.... anni luce avanti! ;)

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  2. Senza dubbio gli aromi organici sono più fedeli al tabacco o alla frutta da cui sono estratti, rispetto agli aromi sintetizzati in laboratorio; però i sintetici hanno il vantaggio di essere prodotti in condizioni controllate, e contengono solo le molecole desiderate, senza componenti estranei e potenzialmente nocivi (pesticidi, solventi chimici, nitrosammine...). Per questo ci tenevo a sottolineare che "organico" non è sinonimo di "sano"... anche se spesso è sinonimo di "buono!!!" :D Anch'io faccio ampio uso di aromi organici, ma sono consapevole che la mia non è la scelta più salutare. Non per niente ho fumato per 30 anni! ^_^

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  3. Su questo argomento se ne son dette...e se ne diranno.
    Io parto dal presupposto che chi vende (anche) fuori dal classico negozio on line, tipo "Vapor Cave", sia un appassionato, non interessato ad aggiungere schifezze a cio' che produce. Anche perchè i guadagni potranno esser anche buoni, ma non astronomici. Il gioco non ne varrebbe insomma la candela. Tra l'altro nulla vieta che a qualcuno gli venga in mente di far fare un'analisi a campione su quello che svapa acquistato "offline"...con tutte le conseguenze legali x chi produce nel caso vengano trovate sostanze dannose oltre misura. Meglio sarebbe circoscrivere il dubbio ai soli aromi, facendosi i liquidi da sè con basi certificate. Io son già contento di aver smesso di fumare.. ;-) Mi tengo lontano, per quanto possibile, dagli aromi chimici. Ma anche qui....districarsi bene tra aromi sistetici, organici e naturali è un'impresa!

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    1. Gli aromi chimici, nonostante questo aggettivo che ci mette un po' in allarme (infatti preferisco chiamarli "sintetici"), sono spesso più sicuri di quelli organici, ma hanno una resa aromatica spesso inferiore, se parliamo di tabacchi. Riguardo al produttore dei Vapor Cave, che ormai ha diverse linee "ufficiali" regolari e certificate, stento a credere che produca estratti certificati per le linee ufficiali ed estratti "cantinari" per le linee non certificate: il laboratorio di estrazione sarà sempre quello, evidentemente. Anche Azhad cominciò come produttore amatoriale e vedi che cosa è diventato oggi... :)

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