lunedì 29 gennaio 2018

Vapori d'Oltremare: Exvapo 2018


Si è appena conclusa la seconda fiera Exvapo di Napoli, allestita presso il padiglione n. 6 della Mostra d'Oltremare. Era la prima volta che partecipavo all'Exvapo, perché l'anno scorso me l'ero persa. Eccomi ora di ritorno dalla città partenopea e vorrei raccontarvi le mie impressioni ed esperienze.
Diciamo subito che Exvapo, quanto a dimensioni, partecipazione (di pubblico e di professionisti) e ritorno mediatico ha poco a che fare con il Vapitaly; è evidentemente una mostra sottotono, che ha sofferto particolarmente dell'attuale situazione normativa: tra tasse esorbitanti e divieti a go-go, diventa un impegno non indifferente anche presenziare - sia come espositore che come visitatore - ad una esposizione di settore.

Ciò non di meno questi eventi, oltre che essere un'utile vetrina per le aziende, costituiscono sempre un'ottima occasione per allacciare relazioni commerciali o anche solo per conoscere e ritrovare persone che condividono con noi la passione per il vapore elettronico.

La prima cosa che ho notato, entrando nel padiglione 6, è stata che... il padiglione 5 era rimasto chiuso, nonostante fosse stato inizialmente preventivato di estendere l'esposizione su due padiglioni. E anche nel padiglione 6 c'erano alcuni stand (pochi) che erano rimasti vuoti. Evidentemente, la partecipazione delle aziende non è stata al livello inizialmente atteso. Mancavano all'appello alcuni habitué delle fiere di svapo, come Tornado Juice, Vaporart e Blendfeel; ma comunque l'impatto iniziale con Exvapo è stata positiva: gente assiepata fuori dalla porta in attesa di entrare, nuvole di vapore profumato dappertutto, musica e stand gremiti di vapers. Non mancavano neanche le hostess carine in abiti fascianti: in fondo, il pubblico maschile costituiva la quasi totalità dei partecipanti e un richiamo "visivo" era praticamente d'obbligo.

Considerate le ridotte dimensioni dell'evento, ho limitato la mia permanenza al solo giorno del sabato, dall'apertura fino all'ora di pranzo: 4 ore mi sono state ampiamente sufficienti a girare per gli stand, assaggiare ciò che mi interessava e chiacchierare con amici e conoscenti (e sconosciuti 😊). Erano presenti alla mostra anche gli immancabili Danielino e il Santone: l'uno, in giro per gli stand, l'altro sul palco di Radio 105; immancabili, come ad ogni fiera, anche le critiche dirette proprio ai ragazzi di Radio 105: a detta di molti, compreso il sottoscritto, il volume della musica era decisamente eccessivo -anche nei momenti in cui non c'era interazione con il pubblico- e sproporzionato alle ridotte dimensioni del padiglione 6.

Ma veniamo al fulcro della mia visita ad Exvapo: liquidi ed aromi (ormai si sa che il mio interesse per l'hardware è molto scarso, e quindi lascio ad altri il piacere di commentare quest'ultimo aspetto).
In verità, non ho visto novità di rilievo in tema di eliquids; ho subito notato, con un certo disappunto, che diverse aziende hanno reagito alle novità in materia di imposta di consumo ribattezzando le precedenti formule "mix" in "concentrati", o "aromi": parliamo evidentemente di "aromi" che sono in realtà liquidi svapabili anche così come venduti e che al massimo andrebbero diluiti aggiungendo una modestissima quantità di base neutra.
Altre aziende, invece, si sono dimostrate più corrette, e hanno deciso di offrire, alternativamente, liquidi pronti premiscelati, già eventualmente addizionati di nicotina; ovvero veri aromi concentrati (da diluire al 20-30%), fornendo separatamente la VG e lo shot con nicotina necessari al consumatore per mixare il liquido finale.

Uno degli stand che a mio giudizio era allestito meglio è stato quello di Iron Vaper: tutto era a tema militare, comprese le tute mimetiche (con tanto di medaglietta identificativa) dei ragazzi e le decorazioni dello stand. Iron Vaper proponeva infatti la nuova linea Army Flavors, un "kit di sopravvivenza" formato da quattro nuovi liquidi caratterizzati da nomi in codice di stampo militare: Alpha (caramello e tabacco), Bravo (spumante alla pesca), Charlie (tortino di cioccolato all'arancia e whisky) e Delta (custard ai mirtilli). Tutti venivano offerti nella formula dell'aroma concentrato ("veramente" concentrato: 20ml di aroma in flacone da 60ml) con VG a parte, al costo di 25 euro.
Poiché il simpatico Massimiliano (contitolare di Iron Vaper) mi ha gentilmente omaggiato di tutti e 4 i nuovi gusti, non li ho assaggiati in fiera: me li gusterò con attenzione appena possibile e pubblicherò a breve le rispettive recensioni.

Mi sono poi soffermato (anche più di una volta) allo stand del Vaporificio, che ultimamente ha stretto un accordo di collaborazione con l'azienda americana Black Note e ne distribuisce i liquidi, tutti tabaccosi organici. Ne ho approfittato per assaggiare gli ultimi arrivati; come la precedente linea "sinfonica", anche i quattro nuovi liquidi hanno nomi "musicali", ma si rifanno a stili più leggeri: Pop (un English blend delicato, solo vagamente affumicato e con una delicata punta fruttata, ottimo all-day), Rock (un Italian blend, maggiormente sbilanciato su un Kentucky italiano secco e ruvido), Jazz (un American blend morbido e più spiccatamente fruttato del Pop) e Reggae (che per mia fortuna non era minimamente ispirato alla Cannabis, trattandosi invece di un mix di tabacchi delicatamente mentolato, molto piacevole per chi ama il genere). Questa nuova serie viene commercializzata (ma non in fiera) nel formato del... "falso concentrato": 40ml di aroma a cui aggiungere 20ml di base neutra, al prezzo di 20 euro.
Al secondo giro, mi sono fermato nuovamente dalle gentilissime ragazze del Vaporificio per assaggiare i tabaccosi Black Note della serie "classica" (Prelude, Sonata, Forte, Legato, Solo e Quartet) che -a differenza dei nuovi- sono tendenzialmente basati su una sola varietà di tabacco, che spaziano dal Virginia al Latakia, anche qui con un "outsider" mentolato. La serie "classica" viene offerta solo in versione premiscelata conforme TPD: una confezione contenente 3 boccini da 10ml al prezzo di 20 euro.
Tutti i tabaccosi Black Note, compresi quelli che tendenzialmente apprezzo di meno -quelli fruttati e quelli mentolati- mi sono sembrati di ottima qualità e hanno risvegliato in me ricordi "tabaccosi" (il che è esattamente ciò che ci si aspetta da un buon tabaccoso, vero?). Secondo me gli atom con cui venivano fatti provare non era molto adatti (tank, forse nemmeno rigenerabili), ma in bottom feeder con un buon atom da guancia secondo me possono essere veramente validi.

Continuando a girare, ho fatto un pit-stop ad uno stand (di cui non ricordo il nome, purtroppo) in cui offrivano in prova i liquidi della linea Baril Oil, della 32 Motorrad E-juice: un packaging molto accattivante, ispirato a flaconi di olio per motore, fa da supporto a tre liquidi che però sono risultati al mio palato molto meno accattivanti. Ricordo i rispettivi nomi solo perché me li sono appuntati: XTK (fragola, uva e menta), caratterizzato da una freschezza moderata e un gusto fruttato un po' finto; VTK (cioccolato bianco e nocciola), piuttosto piacevole e sufficientemente burroso; e XZT (lime e menta), quello che mi è piaciuto di più, molto fresco e con un gusto di lime convincente.

Poco lontano, mi sono soffermato a provare i liquidi Fruizee, presso lo stand della Eliquid France: sono liquidi molto "malesiani", intensamente fruttati e glaciali: tanto glaciali che non piacciono a tutti, per cui hanno pensato di commercializzare anche alcuni fruttati non mentolati, per accontentare tutti. A me i fruttati piacciono molto freschi, per cui mi sono concentrato sui Fruizee classici, tra cui mi è piaciuto particolarmente (tanto da comprarlo) il Bloody Summer, un fruttato spiccatamente glaciale con frutti rossi, uva bianca e una punta di ribes nero. Veramente molto gustoso, dolce al punto giusto ma con punte asprigne ed intensamente fresco.

E a proposito di "malesiani", va giustamente sottolineato che uno stand interamente destinato ai liquidi malesi c'era anche all'Exvapo: uno stand grande e affollatissimo, che offriva un pout-pourri di marchi orientali tra cui spiccavano, oltre ai consueti fruttati mentolati, anche dei gusti dolce e cremosi. Poiché di fruttati mentolati ero già sazio, e i cremosi non mi attirano più di tanto (e comunque sono convinto che quelli italiani danno i punti a tutti gli altri), non mi sono fermato allo stand malese, che peraltro era già fin troppo affollato di vapers.

La mattinata è passata piacevolmente tra visite agli stand e chiacchiere con persone simpaticissime: ho rivisto con piacere amici di vecchia data e mi sono state presentate persone che conoscevo solo tramite i social; e mi sono auto-presentato (tra vapers l'unica "etichetta" che conta è quella sulle boccette di liquido 😁) al simpatico Sebastian di "Che Bella la Sigaretta Elettronica": se non avete mai visto i suoi video, ve li consiglio, sono divertentissimi e anche istruttivi 😊. Non amo farmi i selfie, ma con lui mi ha fatto molto piacere, e quindi eccoci qua, in tutto il nostro... splendore 😀.

Il resto del sabato e la domenica ho fatto il turista per Napoli! Una città caotica ma affascinante, dove ogni angolo nasconde un'opera d'arte. Vorrei chiudere questo articolo proprio con un dipinto che ho visto al Palazzo Reale. Si tratta di un'opera del pittore fiammingo Marinus van Reymerswaele, su un soggetto che oggi è per noi vapers di grande attualità: si intitola infatti:

Gli Esattori delle Imposte





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