martedì 19 dicembre 2017

Cloud chasing: lo "jus primae noctis" del Governo

Durante il medioevo feudale, i Signori avevano diritto di vita e di morte sui servi della gleba; e si narra che una delle manifestazioni più vili ed esecrabili di questo diritto totale e assoluto fosse il famigerato "jus primae noctis": se un servo della gleba voleva sposare una ragazza, il feudatario aveva il diritto di passare la prima notte di nozze con la sposa, restituendola al legittimo sposo non più illibata e, per di più, potenzialmente incinta. Che questa cosa, per il novello marito, fosse terribile da accettarsi era totalmente irrilevante per il feudatario; anzi, per la precisione, il feudatario non si poneva affatto il problema di come questa situazione fosse vissuta dal servo della gleba, essendo assolutamente disdicevole per un Signore mettersi, neppure per una frazione di secondo, nei panni del proprio servo.


Come è noto, una recente sentenza della Corte Costituzionale ha riconosciuto la legittimità di porre le esigenze erariali al di sopra della necessità di tutelare la salute dei cittadini, riconoscendo al Governo il diritto di imporre una spropositata imposta di consumo anche sui liquidi privi di nicotina. 
E' notizia di queste ore che il Governo, nonostante alcune fumose (è proprio il caso di dirlo) promesse che hanno avuto vita molto breve, ha infine recisamente rifiutato di rimodulare l'attuale tassa sui liquidi da svapo. Di conseguenza, un flacone da 100ml di liquido a zero, già oggi, costa al consumatore ben 47,98 euro di sole tasse, a cui si aggiunge ovviamente il puro costo del liquido stesso.

E' di tutta evidenza che, a causa del repentino triplicarsi del costo dei liquidi, tecniche di svapo come il cloud chasing, e in misura minore anche il flavour chasing, siano destinate a scomparire in breve tempo, in favore del più "risparmioso" svapo di guancia. 
Pensiamoci un attimo: il cloud chasing, una tecnica di svapo piacevole ed innocua, divertente ed aggregante, che quotidianamente contribuisce a tenere lontani tantissimi vapers dal tabacco, addirittura sottolineando con forza che "il vapore non è fumo", da un giorno all'altro sparirà; e non perché lo Stato possa trarne un vantaggio economico: se così fosse, almeno si potrebbe pensare che  le maggiori entrate erariali potevano costituire un motivo -per vile che sia- per cancellare questo piacevole passatempo dalle abitudini dei vapers.
Purtroppo non è così, perché il cloud chasing, scomparendo, non porterà ovviamente nemmeno un centesimo nelle affamate casse dell'Erario. Il cloud chasing viene condannato all'oblìo senza alcuna reale motivazione: è, se vogliamo, un capriccio, un trascurabile effetto collaterale della folle manovra di un Governo che non si vuole interrogare minimamente sul danno inflitto ai vapers, ritenendo evidentemente disdicevole mettersi nei loro panni, come era disdicevole per il feudatario mettersi nei panni del servo della gleba costretto a subire lo jus primae noctis
Di questo dobbiamo purtroppo prendere atto: per quanto ci possa far sentire meglio vedere noi stessi come martiri, vittime sacrificali di oscuri interessi economici di stampo lobbistico, la verità è che per il Governo siamo assolutamente insignificanti e trascurabili, siamo una fastidiosa vocina che non merita alcuna attenzione, di fronte alla succulenta possibilità di far valere il proprio jus primae noctis ed inserire nella Legge di Bilancio previsioni di spesa per milioni e milioni di euro, basate su altrettanti milioni di entrate "attese" dal settore dello svapo. E il fatto che quei milioni di euro di entrate esistano solo sulla carta, alla fine della fiera, poco importa. 

L'idea che uno Stato possa entrare così a gamba tesa nella vita delle persone, privandole senza alcuno scopo di un innocuo piacere, forzando e travisando a proprio vantaggio i nobili princìpi della nostra Costituzione, è qualcosa che mi dà un profondo senso di disgusto e rabbia. Molti oggi dicono di vergognarsi di essere Italiani, ma io rispondo: gli Italiani siamo noi, non loro! Non siamo noi quelli che si devono vergognare e soprattutto non siamo servi della gleba. Ricordiamocelo, quando tra qualche mese, finalmente, si potrà tornare alle urne. Io ho una (fin troppo) lunga lista di persone e di partiti che mai e poi mai prenderanno il mio voto e consiglio a tutti di stilare la propria.

3 commenti:

  1. La bella scusa dello Stato che protegge la salute dei propri cittadini è davvero uno specchietto per le allodole, anzi, un nascondiglio per benpensanti. Mi son sempre trattenuto dal commentare in questo periodo, in questa "discussione", su quello che sta succedendo, perchè l'ho vissuto, fin ora, in modo un po' surreale, distaccato, pensando: "ma sì, è talmente assurda come cosa che la legge/l'emendamento/la proposta verrà stralciata... ad un certo punto". E Invece? E invece è finanche peggiorato! Un tale accanimento verso il settore non me lo sarei aspettato. È vero che, storicamente, i nostri Governi si sono spinti fino in fondo su argomenti "delicati" (per esempio il caso esodati), ma mai con tale fermezza. Non ci capisco più niente.... Tassano il vaping, diminuiscono le sigarette; impediscono la vendita online di liquidi, permettono la vendita della cannabis nelle edicole e nei bar (nulla contro la cannabis eh, ma mi sarei aspettato un po' più di controllo); diminuiscono e dilazionano la web tax verso i colossi degli ecommerce, mentre i negozianti/depositi fiscali devono restituire tutto e subito le tasse pregresse evase (che ok, da libero professionista la cosa delle tasse è un argomento fin troppo delicato, ma dai "due pesi e due misure"?!)... insomma è da schizofrenici! E, ciliegina sulla torta (ma senza aroma): reato di contrabbando per glicerina aromatizzata. Ma che è?!

    (scusami per lo sfogo Numenor, ma ti leggo da quando ho iniziato a svapare e da te ho sempre trovato le informazioni necessarie per i liquidi che mi produco, e quella nota di rabbia nel tuo articolo, ha fatto montare anche la mia)...

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    1. Sottoscrivo ogni parola che hai scritto.
      Comunque la scusa dello Stato che protegge la salute, che pure riempie la bocca di tutti i politici, non ha preso in giro la Corte costituzionale, che infatti ha riconosciuto che il diritto alla salute era stato messo in secondo piano (legittimamente, dicono loro) rispetto alle esigenze erariali.

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  2. Bell'articolo e bel paragone. Soltanto forse ci stiamo illudendo sulla perfezione della nostra costituzione, scritta da sudditi liberati che erano abituati ad uno statuto flessibile concesso. E' buona sì, nei principi e nei valori ma è inadatta a difendere un popolo dai soprusi del proprio governo e forse non è mai stato questo il suo scopo. I costituenti avevano avuto la repubblica e non credo che potessero, sul momento, aspirare ad altro. Del resto democrazia e suffragio universale (con l'aiutino dell'istruzione obbligatoria) dovrebbero essere sufficienti, almeno in teoria, ad evitare situazioni come questa. La corte costituzionale scrive che il provvedimento rientra nella discrezione del legislatore, quest'affermazione alla luce del meccanismo legislativo equivale a dire che ce la siamo cercata. E' giusto criticarla ma anche rifletterci.

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