giovedì 25 maggio 2017

Vapitaly 2017 - Impressioni a caldo

In attesa di organizzare le foto che ho scattato e gli appunti che ho preso, vorrei cominciare a fare un primo resoconto della mia visita al Vapitaly 2017 e a raccontare le mie prime impressioni.
Già da adesso è comunque disponibile un album pubblico dove è possibile vedere tutto il mio materiale fotografico. Molte foto non sono di qualità eccelsa (esistono specifici francesismi per definirne il livello tecnico 😋) mentre altre sono semplice "materiale di servizio", ma ad ogni singola foto per me è associato un bel ricordo di questa fantastica kermesse 😊.
E chi vuole condividere i propri ricordi con me, può lasciare anche un commento sotto ogni foto dell'album!
Ma bando alle ciance e passiamo ad alcuni "pensierini sparsi" sulla fiera vera e propria e sulle novità che ha riservato all'orda di vapers che l'ha animata.

La famigerata TPD.

Sugli effetti nefasti della TPD sul mercato dello svapo si è detto di tutto e di più: che sarebbero scomparsi i liquidi pronti, che sarebbero scomparse le mod, che gli operatori americani ed extraeuropei avrebbero abbandonato il nostro mercato, che finalmente il diacetile sarebbe stato messo al bando...
In barba alle previsioni catastrofiche, non è successo niente di quello che si profetizzava con accenti da tragedia; e purtroppo non si sono avverate nemmeno le speranze legate ai pochi aspetti positivi di questa normativa.
Gli americani c'erano, erano veramente tanti, e non dimostravano assolutamente di voler lasciare i vapers europei a bocca asciutta. C'erano, giusto per menzionarne alcuni, Ripe Vapes, Mr. Good Vape, Halo, Cuttwood, Kilo e Five Pawns
E c'erano anche diversi canadesi, che non conoscevo e ho scoperto in fiera, tra cui Rope Cut, 12 Monkey Vapor e PGVG Lab, con un originale espositore che "andava a fuoco". Non mancava neanche una nutrita presenza asiatica, tra cui i più noti erano senz'altro i ragazzi di Horny Flava.
Ho notato che alcuni marchi extraeuropei hanno deciso di adattarsi alla nuova normativa e mantenere la propria posizione nel mercato europeo; mentre altri (come ad es. Halo) hanno preferito affidarsi a distributori professionisti che si facessero carico delle notifiche, del packaging e degli aspetti fiscali.

Per quanto riguarda invece il diacetile e le altre sostanze potenzialmente dannose, qualche vaper meno smaliziato aveva forse sperato che la nuova notifica preventiva avrebbe estromesso dal mercato tutti i liquidi "a rischio". Ma come era naturale attendersi, niente di tutto ciò è accaduto, e la speranza di una presunta "tutela del consumatore" si è miseramente infranta alla prova dei fatti. 😒

In primo luogo, il diacetile non è una sostanza vietata in ambito alimentare (e quindi neanche nello svapo), e quindi l'eventuale notifica preventiva non impedisce la commercializzazione di liquidi carichi di diacetile (un esempio fra tutti: il liquido americano "I Love Popcorn" annusato in fiera aveva una burrosità intensa e grassa che al mio orecchio gridava "diacetile"). E comunque, la norma sulla notifica preventiva è stata di fatto aggirata dalla quasi totalità delle aziende usando la tecnica del "mix al volo": una boccia di liquido pronto senza nicotina (quindi non soggetto a notifica) da miscelarsi con un boccino da 10ml di base neutra con nicotina (che contiene solo 3 ingredienti e quindi non presenta problemi di notifica). C'è chi ha chiamato questa tecnica "Mix'n'Vape", oppure "Mix Series", o ancora "Mix Up", ma la strategia commerciale del settore è stata chiara già dai primi passi nei padiglioni della fiera.
Era invece ben visibile sui vari stand l'effetto di un'altra norma nefasta della TPD: il limite di 10ml per i liquidi con nicotina. Tristissimi micro-boccini con etichette praticamente illeggibili si allineavano sugli scaffali degli espositori, pronti a dare un momentaneo piacere al vaper per poi essere gettati nella spazzatura, insieme con tonnellate di confezioni e bugiardini. 😖
Diversamente, per il settore dell'hardware la TPD non sembrava aver creato grossi problemi: confesso di non aver guardato quasi per niente gli stand dei modder e dei produttori di hardware, ma direi che gli atom con capienza inferiore a 2ml erano (per fortuna) una rarità.


I liquidi e gli aromi.

Il fil-rouge dell'intero Vapitaly era l'onnipresente torta al limone, declinata in cento modi diversi: con tanto limone, con poco limone, con una quantità media di limone; e con crema, ovviamente: crema leggera, crema burrosa o crema cremosa, magari impreziosita dal "tocco dello chef" di uno spruzzo di fragola, un pizzico di granella di mandorle, o una spolverata di zucchero a velo. E ovviamente ogni produttore presentava la propria torta al limone come un originalissimo colpo di genio creativo! 😁😁 Attenzione, non dico che non fossero buone: almeno alcune (per es, quella di Tornado Juice) erano ben bilanciate, saporite e gustose; ma alla fine mi scappava da ridere quando il produttore di turno mi diceva estatico "abbiamo una novità assoluta: una torta al limone..." 😂

Secondi in classifica, i fruttati mentolati. Uva, mirtilli, frutti rossi, mele ed altri tipi di frutta più o meno conosciuta si accompagnavano ad una nota che spaziava dal fresco al glaciale, a seconda dell'estro dell'aromatiere. Il mentolo era stato già da tempo messo in ombra dalla Koolada, che ora è stata mandata in pensione a favore di una molecola di cui non conosco il nome, ma è quella presente nella quasi totalità dei liquidi "malesiani": un gusto freddo, puro e adamantino che ben si presta -a seconda del dosaggio- a rinfrescare come una brezza estiva, a far rabbrividire come un'ombra nella notte, o a raggelare come un white-out artico. A me questi liquidi piacciono molto, devo dire la verità, e ho apprezzato le numerose varianti disponibili nei vari stand (per es. quello di Vampire Vape); ma tutta questa profusione di torte al limone e fruttati freschi mi faceva pensare che forse inventarsi qualcosa di originale è ormai diventato molto difficile.

Eppure, qualche gusto nuovo ed originale l'ho incontrato! Per esempio, la nuova serie Tortuga di Valkiria si allontana dalla fin troppo battuta strada dei cremosi-burrosi per orientarsi verso i gusti dolci, caratterizzati da quella nota dolcissima e zuccherina (ma mai stucchevole) che già aveva caratterizzato lo Shinobi. Anche Bandz si è distinta per l'originalità: non solo per l'idea di inserire nei liquidi una parte della pianta da cui sono estratti (di questo parlerò più diffusamente in un prossimo articolo), ma anche per la scelta di alcuni ingredienti assolutamente inediti, come la Rosa Pakistana, dal gusto meno floreale di quanto ci si potrebbe attendere e caratterizzata invece da una componente agrumata che sorprende piacevolmente.
Belle novità anche sul fronte dei macerati di tabacco, che mi appassionano sempre. Il Brenta di VaporCave, con la sua ruvida schiettezza, è diventato la colonna portante del Bora di The Vaping Gentlemen Club, che offriva anche un'ampia selezione di tabacchi aromatizzati (che ho ignorato!). Azhad, dal canto suo, ha spremuto fino all'ultima oncia di sapore dai sigari Esplendidos e Cuban Corona, e ha trasformato il suo rotondo "1000" nel secco e ancora più corposo "10.000"; anche Azhad offriva un'ampia selezione di tabacchi aromatizzati, ma io, per par condicio, ho ignorato anche quelli 😏.


L'evento.

Le novità presenti in fiera erano tante, ma il Vapitaly stesso è stato ciò che lasciava più sbalorditi: uno spazio espositivo più che raddoppiato rispetto all'anno scorso, un numero ed una varietà di espositori mai visto prima e ben 23.500 visitatori che hanno fatto impallidire i 10.000 dell'anno scorso e i 5.000 dell'anno precedente. Sono numeri importanti, che devono giustamente rendere orgogliosi gli organizzatori (primi fra tutti l'inossidabile Mosè Giacomello e l'instancabile Stefano Caliciuri). Effetti speciali, citazioni hollywoodiane, preziosi pezzi d'arte, interessanti dibattiti, ospiti d'eccezione e tanta musica (questa volta, presente ma non assordante) hanno contribuito a rendere unica l'esperienza per i vapers e per gli operatori del settore. Molto apprezzata, almeno da alcuni, anche la presenza di diversi youtubers ben noti (nel bene o nel male, a seconda dei punti di vista...) dal grande pubblico; presenze che io ho accuratamente evitato 😁, considerata la mia scarsa simpatia per YouTube come mezzo espressivo e il mio scarso interesse per coloro che lo popolano. Ma lo svapo è di tutti, e al Vapitaly 2017 c'era decisamente ampio spazio per tutti 😉.

-------------------------------------------------
Articolo successivo:

Vapitaly 2017 - Il mio viaggio al centro dello svapo (1° giorno)

3 commenti:

  1. Mi ha fatto piacere ricevere la tua mail. Temevo che ti fossi defilato dal mondo dello svapo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il blog lo tengo sempre sott'occhio :) Ma sei tu che mi hai scritto il 25 aprile scorso? Talvolta è difficile abbinare i nick ai nomi reali...

      Elimina
  2. Si, è il WS-23, ma forse è presto per dire che ha soppiantato la koolada. Mi sono procurato il WS-23 da poco e sto facendo esperimenti, ma mi sembra che i risultati migliori si ottengano con un mix di WS-23 e koolada standard.

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...