giovedì 10 aprile 2014

[Eliquids] Halcyon Haze


 
Gli e-liquid Halcyon Haze fanno parte di una nuova linea di "Exceptional Vape Juice" (così si legge sulla confezione) creata dagli aromatieri della T-Juice. Si tratta di cinque eliquid particolari, caratterizzati da una grande complessità aromatica, per certi versi fuori dagli schemi, destinati evidentemente a vapers dal gusto ricercato.


Il packaging è molto originale e colpisce per il suo gusto rétro: i boccini vengono venduti in ampi contenitori cilindrici di cartone, decorati con la grafica specifica di ogni eliquid. All'interno, si trova un boccino in PET da 20ml, con tappo di sicurezza e contagocce lungo e sottile, identico a quello degli aromi T-Juice. L'etichetta riporta tutti gli elementi richiesti dalla legge, incluse le avvertenze di pericolo ed i recapiti del produttore. E' presente anche la data di preferibile consumo, sebbene sotto la criptica sigla "BBE" ("Best BEfore"); guardando il codice del lotto di produzione, si deduce che la "scadenza" è fissata ad un anno e mezzo dalla produzione.

La base utilizzata, a leggere gli ingredienti, sembrerebbe sempre la stessa (60% PG, 40% VG) per tutti e quattro gli eliquid; ma leggendo più attentamente, si nota una curiosa formulazione: "PG: <60%; VG >40%". Evidentemente non si tratta di percentuali fisse, ma di minimi e massimi prestabiliti; ciò è confermato dal test di svapo, in quanto la vaporosità e l'hit cambia anche sensibilmente tra un eliquid e l'altro. Anche la maggiore o minore densità del liquido (indicato, tra l'altro, dalla maggiore o minore propensione ad allagare l'atom durante il dripping) porta alla medesima conclusione.

Le concentrazioni di nicotina offerte sono: 0, 6, 12 e 18 mg/ml; i liquidi da me testati e recensiti sono tutti a 6mg.

Il prezzo di questi eliquid, su tutti i siti che ho visitato, è sempre di € 15 (pari alle 11,99 sterline richieste sul sito del produttore) per la boccetta da 20ml; oltre che sul sito ufficiale halcionhaze.co.uk, i liquidi sono reperibili su diversi siti europei, sempre allo stesso prezzo, ma non sembrano avere una grande diffusione: da quello che ho potuto vedere finora, pare che il produttore abbia volutamente limitato la distribuzione ad un solo shop online per ogni paese europeo, come a sottolineare lo speciale target di riferimento di questa linea di prodotto. In Italia sono distribuiti da @TUTTALTROFUMO, che mi ha gentilmente fornito gli eliquid necessari ai test e alle successive recensioni.

Come accennavo prima, il gusto di questi liquidi è veramente particolare; gli aromatieri di T-Juice ci hanno già abituato ad aromi intensi e contrastanti, ma con gli Halcyon Haze si sono spinti oltre, creando dei bouquet estremamente complessi e sfaccettati, che probabilmente rendono in modo profondamente diverso a seconda dell'hardware con cui si svapano. Io, come mio solito, li ho testati tutti a vari wattaggi, in dripping su Cisco HH.357. La complessità della composizione aromatica è elevatissima, e cambia continuamente a seconda del wattaggio e della temporanea assuefazione a questa o quella componente. In ogni caso l'esperienza di svapo è suggestiva: non si tratta semplicemente un insieme di molecole aromatiche: ciascuno di questi e-liquid racconta una storia. Poi, che la storia possa piacere o meno, è soggettivo, come sempre; ma è un'esperienza che vale la pena di provare.






Sin dal primo tiro, il palato diventa il teatro di una battaglia all'ultimo sangue. Da un lato rullano i tamburi, cupi e profondi, di un'armata eterogenea: secche note speziate e legnose colpiscono la lingua, aprendo la strada ad un gusto fumoso e aromatico di tabacco tipo Latakia, dietro cui si nasconde un sentore "nutty" molto particolare, piacevolmente sgraziato, che allo sbuffo e in esalazione riempie il naso di un profumo che ricorda (ma piuttosto vagamente) le caldarroste. Dall'altra parte squillano le trombe cristalline del fresco mentolo, che smorza astutamente gli attacchi del tabacco, accompagnato da una sparuta presenza di un caramello dolceamaro, che si avventa sulle spezie addolcendole, senza però riuscire mai a domarle.

Lo scontro è titanico, e non si fanno prigionieri. Non si alza un gran polverone (la vaporosità è nella media), ma l'hit è fenomenale, nonostante i soli 6mg/ml di nicotina. Il gusto pesante delle castagne arrosto la fa da padrone, soprattutto quando la potenza dei watt rende torrido il campo di battaglia, mentre il fumoso tabacco si limita a dare manforte dalle retrovie. Ma alla fine, quando l'ultimo sentore di castagne e di spezie è caduto, ed ogni nota di caramello è scomparsa, l'unico aroma che persiste indomito è il mentolo, che permea il palato della sua freschezza.

Fuor di metafora, questo liquido sorprende per la sua intensità e per l'originalità degli ingredienti; però l'abbinamento tra il tabacco turco e il pesante gusto "nutty" che richiama le castagne può non piacere a tutti. Anche il gusto stesso delle castagne arrosto non è particolarmente fedele: se non l'avessi letto sulla descrizione ufficiale non l'avrei riconosciuto. Certamente il gusto personale pesa molto nella valutazione di un eliquid (a me per es. le castagne non piacciono), anche se da un punto di vista obiettivo non può non riconoscersi la grande accuratezza della costruzione aromatica, l'originalità degli ingredienti e degli abbinamenti, e la completezza del gusto in tutte le fasi dello svapo. L'eliquid ha infine un'ottima resistenza agli alti wattaggi, che peraltro permettono di limitare -qualora ciò fosse maggiormente gradito- la presenza di castagne e spezie a favore dei toni più fumosi del Latakia.

Giudizio personale: DISCRETO.






Basta uno sguardo, una sniffata, un tiro, e ritrovi una vecchia conoscenza, un aroma particolare e caratteristico, conosciuto ai tempi del Red Astaire... E' un trasformista, ma sotto il travestimento lo riconosci, è lui. Allora si faceva chiamare "Uva" (tra virgolette, perché non è che gli assomigliasse poi tanto, all'uva), mentre ora, qui al Gin's, si fa chiamare "Mirtillo", ma non ti puoi sbagliare, non ce ne possono essere due uguali, e i suoi travestimenti sono sempre da quattro soldi: alla fine lo scopri subito. Ha cambiato giro, e adesso si accompagna a tipi veramente poco raccomandabili: c'è Limone, un tipo citrico e acido che è meglio non contraddire; e Mentolo, un quintale di muscoli che se volesse ti potrebbe stendere con due sganassoni. Alcuni li confondono con la Banda dello Snake Oil, ma non sono loro, fidati.

Dietro di loro torreggia un individuo dall'aria equivoca, che non ti guarda mai in faccia; dicono che sia un po' pazzo, che abbia una doppia vita: di giorno fa l'Assenzio, secco e aromatico, ma di notte l'hanno visto con tacchi a spillo e boa di struzzo che si faceva chiamare Anisetta e faceva la svenevole al night...

Forse ti starai chiedendo, visto che siamo qui al Gin's Addiction, dove sia Mr. Gin, il proprietario... Eh, ma lui non si fa vedere mai: c'è, guarda tutto, sente tutto, è sempre alle tue spalle: non lo vedi, ma avverti la sua presenza, senti il suo sguardo di ghiaccio come una lama d'acciaio sulla nuca. Te lo dico subito: non è certo un damerino, è un tipo ruvido che sa essere sgradevole, se vuole. Ma se ci tieni, ti porto da lui, basta dargli quello che vuole... Che cosa?! Hai solo 6 watt? Ahahah! ma quelli non bastano, pivello! C'è chi ha sborsato anche il doppio, per incontrarlo...

Giudizio personale: MOLTO BUONO.






Un giorno, l'Aurora Boreale volle mandare un saluto al suo vecchio amico Sud, e allora affidò il suo messaggio al fedele Vento del Nord.
Turbinando, il Vento del Nord lasciò la sua casa di ghiaccio e si diresse a meridione.

Sorvolò l'America, e vide che l'Uomo coltivava la menta; e decise di riposarsi per un momento tra le profumate pianticelle. Poi ripartì e sorvolò l'Asia, e vide che l'Uomo coltivava la liquirizia, e decise di riposarsi un attimo tra le odorose radici. E ripartì ancora, e sorvolò l'Europa, e vide che l'Uomo coltivava l'uva bianca e l'uva nera, e decise di riposarsi tra i freschi tralci delle viti.

Quando infine arrivò a destinazione, sussurrò il suo messaggio nell'orecchio del Vecchio Sud e, stremato dal lungo viaggio, si addormentò in una coppa di cristallo, condensandosi in un liquido paglierino.
Il Vecchio Sud, assetato, bevve dalla coppa e vide che il liquido era gelido come il Vento del Nord, frizzante come la menta, aromatico come la liquirizia e dolce e asprigno come l'uva bianca e l'uva nera. E gli piacque tanto che per non perderne neanche una goccia lo travasò in una bottiglia, la sigillò, e scrisse su un'etichetta blu: "Aurora Boreale".

Giudizio personale: MOLTO BUONO.






Primo step: annusare la boccetta. Si avverte un profumo leggermente asprigno ed agrumato: forse lo "Sweet" del nome è stato dato un po' a caso…?

Secondo step: fare un tiro a coil spenta. Sembra una sciocchezza, ma così si capiscono tante cose di un liquido. Mmmhh... Sembra di mangiare un pasticciotto crema-amarena! Il dito parte in automatico verso il pulsante di attivazione.

Terzo step: svapare. Ah! E chi l'avrebbe detto! Una dolcezza assoluta, di quelle che ti fanno sbavare (davvero, non è un modo di dire). Sembra di mangiare pasta reale, altro che un pasticciotto. Il profumo agrumato è sparito, si sente un delicato gusto di mandorle, e l'amarena... non è amarena, è un sapore nuovo, dolcissimo ma incredibilmente non stucchevole; anzi, ha come una componente amarostica che non contrasta il dolce, ma invece lo abbraccia e si fonde con lui. Si riconoscono le bacche di vaniglia, dal gusto intenso e piccante; il dolce del miele d'acacia, vellutato e avvolgente, di sottofondo; allo sbuffo, un gusto amarognolo e burroso, come di prodotto da forno (allora il pasticciotto c'è!). E poi in esalazione... toh, chi si rivede!... l'amarena. OK, forse non è proprio amarena, ma ci somiglia molto: ha proprio quel gusto dolcissimo che però poi si stempera nell'asprigno. L'hit non è fenomenale, anzi è abbastanza soft; ma la vaporosità è eccellente, è una vera nebbia: ma siamo proprio sicuri che usino sempre la stessa base 60PG/40VG? Qui c'è il trucco, secondo me... Il bouquet è veramente gustosissimo, ma senza essere mai aggressivo; è complesso, sfaccettato, ad ogni tiro mostra una faccia diversa. In una parola, appagante.

Quarto step: scatenare i watt! Eeeeeee... FLOP! Sotto la cruda luce dei riflettori, la dolcezza scompare come un bel sogno, la vaniglia si rivela un po' troppo pungente, l'amarena (o quel che è) si riduce ad un retrogusto asprigno, e il pasticciotto risulta un po' bruciacchiato. No no, meglio tornare a dormire e a sognare, nella tiepida penombra dei 6W (o anche meno: che ce l'abbiamo a fare un varivolt, se no?).

Giudizio personale: OTTIMO.






Sipario. Al centro della scena c'è Venus, sola, immobile e bellissima. Anche dal parterre si percepisce il suo profumo dolce, invitante, ma con una punta quasi asprigna. I lunghi capelli, vaporosissimi, sono dorati come le mele mature, e scendono in morbidi riccioli a coprire il viso. E' senza trucco, non ne ha bisogno. E la sua espressione non è affatto dolce, anzi, è decisa e maliziosa. Il lungo vestito di chiffon color crema copre in morbide volute il corpo sinuoso e rotondo, creando un seducente gioco di trasparenze.

Ma ecco, la musica inizia! Venus comincia a volteggiare leggera sul palco, con movenze dolci e burrose, al lento ritmo dei 6 watt scanditi dall'orchestra. L'ampio vestito color crema danza con lei, aprendosi maliziosamente a scoprire una caviglia su cui spicca un bianco fiore di vaniglia tahiti, una piccante visione che dura il tempo di un battito di ciglia. Poi il ritmo si fa più incalzante, in un crescendo di watt, l'atmosfera si fa calda... Danzando vorticosamente, Venus lascia che il décolleté si apra un po', lasciando intravedere l'audace lingerie color cannella. Il pubblico non le toglie gli occhi di dosso, e lei ride, ride, probabilmente ha più alcool in corpo di quanto vorrebbe ammettere. Se solo l'orchestra aumentasse ancora il ritmo... Il direttore cerca di tenere a freno i musicisti: sa bene che se superasse il limite degli 8 watt i risultati sarebbero disastrosi. Ma i suoi sforzi sono vani. Tra i vapori dell'alcool, le morbide e dolci movenze sono ormai sostituite da piccanti visioni di vaniglia e cannella da togliere il fiato; l'atmosfera è torrida, il pubblico ha un nodo alla gola.

E' il gran finale, l'orchestra si avvita arditamente in un turbine di note e, infine, tace. Il vestito color crema è in terra.

Giudizio personale: BUONO.

1 commento:

  1. ho trovato l'EARTH BROTHER insvapabile, l'ho miscelato con un pò di tutto per salvarlo ma non c'è stato niente da fare, mentre il SWEET PRUDENCE è un signor liquido.

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