Non sono certo un ultranazionalista, in materia di svapo: apprezzo ed utilizzo numerosi aromi e liquidi esteri, europei o americani, e li trovo ottimi. Però ogni tanto mi soffermo a pensare che è vero: "Italians do it better" 😊 Lo stile italiano, quando c'è, lo si riconosce e non si può non esserne orgogliosi.
La Super Flavor è un'azienda italiana nata nel 2015, e sinceramente ne ho ignorato l'esistenza fino a quando non mi sono imbattuto nel loro stand al Vapitaly 2016, dove mi ha colpito l'accattivante grafica della linea di liquidi pronti "Seven Deadly Sins". Confesso che il mio primo pensiero è stato: "ottimo marketing; probabilmente il prodotto non è niente di che..." 😋 Ma la curiosità era tanta, anche perché un'ampia parte dello stand era dedicata agli aromi concentrati, e un'azienda che sceglie di commercializzare non solo liquidi pronti ma anche aromi concentrati merita sempre la massima attenzione. E quando uno dei titolari mi ha chiesto di testare questi liquidi ho potuto soddisfare la mia curiosità.
Va subito chiarito che gli aromi concentrati Super Flavor sono una linea del tutto distinta rispetto ai liquidi pronti: diversamente da altre aziende (come per esempio Suprem-e, Valkiria e Tornado Juice), i liquidi pronti Super Flavor non vengono offerti anche in versione concentrata, e similmente i concentrati non esistono in versione premiscelata.
Va subito chiarito che gli aromi concentrati Super Flavor sono una linea del tutto distinta rispetto ai liquidi pronti: diversamente da altre aziende (come per esempio Suprem-e, Valkiria e Tornado Juice), i liquidi pronti Super Flavor non vengono offerti anche in versione concentrata, e similmente i concentrati non esistono in versione premiscelata.
Oggi la Super Flavor fa parte del grande gruppo Vaporart, sul cui shop ufficiale è possibile trovare l'intera offerta commerciale.
Al momento, l'azienda offre tre linee di liquidi (Seven Deadly Sins, Las Vegas e Special Editions) e una linea di aromi concentrati; ma l'offerta è in continuo ampliamento, visto il successo che stanno riscuotendo presso il pubblico. Il formato per i liquidi è il cosiddetto "shot series": un flacone da 60ml contenente 20ml di aroma concentrato, a cui aggiungere 30ml di VG pura e una basetta (con o senza nicotina) da 10ml; per gli aromi concentrati è stato adottato invece il classico formato da 10ml in boccetta di vetro con contagocce a pompetta.
Al momento ho testato solo i Seven Deadly Sins e i Las Vegas; aggiungerò a questa pagina le recensioni degli altri liquidi e degli aromi concentrati e non appena riuscirò ad assaggiarli.
Infine,
come sempre, dichiaro la provenienza degli aromi e dei liquidi qui recensiti: praticamente tutti (ad eccezione di un paio di aromi concentrati) mi sono stati inviati direttamente dal produttore a scopo di test.
Ovviamente, non ho alcun rapporto, né personale né economico, con la Super Flavor.
Le recensioni sono state suddivise in base alla linea di prodotto; per andare direttamente alla sezione desiderata è possibile cliccare uno dei seguenti pulsanti:
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[Seven Deadly Sins] [Las Vegas] [Special Editions]
Seven Deadly Sins
I gusti spaziano dal fruttato al cremoso, ma senza distinzioni nette: spesso le componenti fruttate sono miscelate ad ingredienti cremosi o dolci; alcuni bouquet sono più estivi, altri più invernali, e per non scontentare nessuno c'è anche un tabaccoso.
Nel complesso, questa linea mi ha colpito positivamente. Ovviamente, non mi sono piaciuti tutti, ma alcuni li ho apprezzati molto; ed anche quando il liquido non incontrava i miei gusti, ho comunque apprezzato l'originalità degli accostamenti.
Sono tutti liquidi piuttosto "vaporosi", ad alta percentuale di VG, e quindi da svapare su atom adatti, tipicamente da polmone (alcuni proprio non sono adatti al tiro di guancia); non li definirei però liquidi da cloud: molti si apprezzano di più a basse temperature.
Tutti i liquidi sono stati testati con un atom Velocity rigenerato in dual microcoil in kanthal e cotone Muji da 0,6 ohm.
Vodka, Ginger, Ice Mint.
Già il profumo della boccetta è molto particolare ed invitante; e il gusto non è da meno: assolutamente inedito, ricercato e molto piacevole da svapare.
Forse la nota che si riconosce maggiormente è la vodka, caratterizzata da un gusto secco e leggermente alcoolico, completato da una scorza di limone (che non è presente nella descrizione ufficiale, ma io l'avverto...); la sensazione alcoolica comunque è molto limitata: è infatti il sapore, piuttosto realistico, e non l'alcool che permette l'associazione mentale con la vodka. Tra l'altro, chi ha provato in passato ad arricchire i propri mix con qualche goccia di alcool alimentare o con vera vodka sa che questi ingredienti non ricreano una reale sensazione alcoolica, ma determinano solo una generale secchezza (tendente all'amarostico) del gusto. La carenza di sensazione alcoolica è però compensata (credo volutamente) dalla freschezza della menta; non si tratta di una componente mentolata balsamica, ed infatti lascia solo una lieve sensazione di fresco in bocca dopo lo svapo, però è fresca abbastanza da alleggerire il gusto decisamente secco ed aromatico della vodka. La punta di zenzero che completa il bouquet è la proverbiale ciliegina sulla torta: dà un leggero sentore piccante al gusto e permane sul palato anche dopo l'esalazione; ma viene equilibratamente smorzata dalla componente dolce della menta. In effetti, la nota di scorza di limone che avverto in abbinamento alla vodka può ben essere data dalla presenza di zenzero, il cui gusto, per certi versi, ha delle componenti agrumate e tendenzialmente citriche.
Nel complesso, quindi, si tratta di un bouquet composto da ingredienti che ben si accompagnano l'uno con l'altro, completandosi a vicenda, senza mai creare quei contrasti aromatici "fuori dagli schemi" che ultimamente vengono troppo spesso ricercati da aromatieri a corto di idee originali; qui l'originalità c'è, e funziona bene, senza ricorrere a trucchi o a vezzi da "nouvelle cuisine".
La freschezza del gusto e la limitata dolcezza (nonostante il mio setup in dual microcoil e cotone) permettono uno svapo anche molto prolungato, sempre gustoso e senza la minima assuefazione.
Già il profumo della boccetta è molto particolare ed invitante; e il gusto non è da meno: assolutamente inedito, ricercato e molto piacevole da svapare.
Forse la nota che si riconosce maggiormente è la vodka, caratterizzata da un gusto secco e leggermente alcoolico, completato da una scorza di limone (che non è presente nella descrizione ufficiale, ma io l'avverto...); la sensazione alcoolica comunque è molto limitata: è infatti il sapore, piuttosto realistico, e non l'alcool che permette l'associazione mentale con la vodka. Tra l'altro, chi ha provato in passato ad arricchire i propri mix con qualche goccia di alcool alimentare o con vera vodka sa che questi ingredienti non ricreano una reale sensazione alcoolica, ma determinano solo una generale secchezza (tendente all'amarostico) del gusto. La carenza di sensazione alcoolica è però compensata (credo volutamente) dalla freschezza della menta; non si tratta di una componente mentolata balsamica, ed infatti lascia solo una lieve sensazione di fresco in bocca dopo lo svapo, però è fresca abbastanza da alleggerire il gusto decisamente secco ed aromatico della vodka. La punta di zenzero che completa il bouquet è la proverbiale ciliegina sulla torta: dà un leggero sentore piccante al gusto e permane sul palato anche dopo l'esalazione; ma viene equilibratamente smorzata dalla componente dolce della menta. In effetti, la nota di scorza di limone che avverto in abbinamento alla vodka può ben essere data dalla presenza di zenzero, il cui gusto, per certi versi, ha delle componenti agrumate e tendenzialmente citriche.
Nel complesso, quindi, si tratta di un bouquet composto da ingredienti che ben si accompagnano l'uno con l'altro, completandosi a vicenda, senza mai creare quei contrasti aromatici "fuori dagli schemi" che ultimamente vengono troppo spesso ricercati da aromatieri a corto di idee originali; qui l'originalità c'è, e funziona bene, senza ricorrere a trucchi o a vezzi da "nouvelle cuisine".
La freschezza del gusto e la limitata dolcezza (nonostante il mio setup in dual microcoil e cotone) permettono uno svapo anche molto prolungato, sempre gustoso e senza la minima assuefazione.
Giudizio personale: OTTIMO
Creme Caramel, Pear, Cheesecake.
Questo eliquid l'ho assaggiato la prima volta insieme ad altri amici, e ognuno percepiva una nota dominante diversa, quindi direi che è un gusto che risente molto della personale predisposizione a percepire una componente o l'altra. Personalmente la primissima nota che ho avvertito è stata quella della pasta frolla della cheesecake: una nota di pasta leggermente dolce e ben cotta, ma senza essere bruciacchiata. Subito dopo, si avverte la pera: un gusto dolce con una punta asprigna tipico delle pere kaiser; la pera si avverte però "a rate": per avere un quadro completo del sapore è necessario che il gusto percepito dalla lingua durante l'aspirazione si completi con quello percepito dal naso durante l'esalazione. Inoltre, le alte temperature tendono a smorzare molto il dolce della pera, per cui -se volete percepire un gusto completo- suggerisco di non esagerare con i watt. Per quanto riguarda il creme caramel, direi che si limita ad un'ottima nota morbida e burrosa che si mescola indissolubilmente con la pastafrolla: ne avverto la presenza, e apprezzo la sensazione decisamente grassa che lascia sul palato, ma non riesco a distinguerne il gusto in maniera autonoma e distinta. La componente che invece mi sembra mancare quasi del tutto (e aggiungo: per fortuna, visto che non la gradisco più di tanto) è la nota "formaggiosa" tipica della cheesecake; non l'avverto assolutamente, e direi che senz'altro se ne può fare assolutamente a meno, visto che il bouquet è già molto complicato e sfaccettato così com'è.
Complessivamente, questo eliquid è molto aromatizzato, e assalta piacevolmente il palato con tante "tentazioni" una dopo l'altra, rendendo lo svapo gustosissimo (beh, stiamo parlando della Gola!), al prezzo però di rendere impossibile poter apprezzare appieno il bouquet molto a lungo: prima o poi comincia a perdersi la percezione della pera, o della pastafrolla, o della componente burrosa, e la magia svanisce in parte. Possiamo quindi farci una bella abbuffata di Gluttony, ma poi bisogna fare un po'... di dieta!
Questo eliquid l'ho assaggiato la prima volta insieme ad altri amici, e ognuno percepiva una nota dominante diversa, quindi direi che è un gusto che risente molto della personale predisposizione a percepire una componente o l'altra. Personalmente la primissima nota che ho avvertito è stata quella della pasta frolla della cheesecake: una nota di pasta leggermente dolce e ben cotta, ma senza essere bruciacchiata. Subito dopo, si avverte la pera: un gusto dolce con una punta asprigna tipico delle pere kaiser; la pera si avverte però "a rate": per avere un quadro completo del sapore è necessario che il gusto percepito dalla lingua durante l'aspirazione si completi con quello percepito dal naso durante l'esalazione. Inoltre, le alte temperature tendono a smorzare molto il dolce della pera, per cui -se volete percepire un gusto completo- suggerisco di non esagerare con i watt. Per quanto riguarda il creme caramel, direi che si limita ad un'ottima nota morbida e burrosa che si mescola indissolubilmente con la pastafrolla: ne avverto la presenza, e apprezzo la sensazione decisamente grassa che lascia sul palato, ma non riesco a distinguerne il gusto in maniera autonoma e distinta. La componente che invece mi sembra mancare quasi del tutto (e aggiungo: per fortuna, visto che non la gradisco più di tanto) è la nota "formaggiosa" tipica della cheesecake; non l'avverto assolutamente, e direi che senz'altro se ne può fare assolutamente a meno, visto che il bouquet è già molto complicato e sfaccettato così com'è.
Complessivamente, questo eliquid è molto aromatizzato, e assalta piacevolmente il palato con tante "tentazioni" una dopo l'altra, rendendo lo svapo gustosissimo (beh, stiamo parlando della Gola!), al prezzo però di rendere impossibile poter apprezzare appieno il bouquet molto a lungo: prima o poi comincia a perdersi la percezione della pera, o della pastafrolla, o della componente burrosa, e la magia svanisce in parte. Possiamo quindi farci una bella abbuffata di Gluttony, ma poi bisogna fare un po'... di dieta!
Giudizio personale: OTTIMO
Licorice, Sicilian Lemon, Key Lime.
La descrizione ufficiale, apparentemente, dice tutto quello che c'è da sapere su questo liquido. Senz'altro, ciò che si percepisce svapando è esattamente liquirizia, limone e lime, e nulla più. Sulla carta, dovrebbe funzionare tutto bene, però... c'è qualcosa che non mi convince. La liquirizia è di quella dolce, come le rotelle, non è radice di liquirizia, né liquirizia nera purissima; ciò nonostante, è fin troppo fresca, anche a bassi wattaggi, e lascia una sensazione di freddo sul palato un po' troppo intensa. Il limone, d'altro canto, mi fa pensare al gusto di quel succo di "limone di Sicilia" che si trova nei supermercati, in boccette di plastica gialla a forma di limone: è un gusto citrico, ma un po' finto, tendente all'amarostico. La componente amarostica immagino sia ricollegabile anche alla buccia di lime, anche se non saprei dire in che cosa il "Key Lime" (lime delle isole Keys) si differenzi dai lime di origine tropicale normalmente usati da noi.
L'effetto finale è un bouquet freschissimo, in cui la dolcezza della liquirizia fatica a controbilanciare le componenti aspre e amarognole degli ingredienti agrumati. Non dubito che ad alcuni questo abbinamento possa piacere, magari svapandolo in tank, che renderebbe il gusto più rotondo e morbido (anche se con il 70% di VG non tutti i tank sono adatti). In ogni caso, direi che oggettivamente questo non sia un gusto particolarmente originale o particolare: va bene per passare piacevolmente una calda serata d'estate, ma non credo che diventerà un "must-have" per nessuno.
La descrizione ufficiale, apparentemente, dice tutto quello che c'è da sapere su questo liquido. Senz'altro, ciò che si percepisce svapando è esattamente liquirizia, limone e lime, e nulla più. Sulla carta, dovrebbe funzionare tutto bene, però... c'è qualcosa che non mi convince. La liquirizia è di quella dolce, come le rotelle, non è radice di liquirizia, né liquirizia nera purissima; ciò nonostante, è fin troppo fresca, anche a bassi wattaggi, e lascia una sensazione di freddo sul palato un po' troppo intensa. Il limone, d'altro canto, mi fa pensare al gusto di quel succo di "limone di Sicilia" che si trova nei supermercati, in boccette di plastica gialla a forma di limone: è un gusto citrico, ma un po' finto, tendente all'amarostico. La componente amarostica immagino sia ricollegabile anche alla buccia di lime, anche se non saprei dire in che cosa il "Key Lime" (lime delle isole Keys) si differenzi dai lime di origine tropicale normalmente usati da noi.
L'effetto finale è un bouquet freschissimo, in cui la dolcezza della liquirizia fatica a controbilanciare le componenti aspre e amarognole degli ingredienti agrumati. Non dubito che ad alcuni questo abbinamento possa piacere, magari svapandolo in tank, che renderebbe il gusto più rotondo e morbido (anche se con il 70% di VG non tutti i tank sono adatti). In ogni caso, direi che oggettivamente questo non sia un gusto particolarmente originale o particolare: va bene per passare piacevolmente una calda serata d'estate, ma non credo che diventerà un "must-have" per nessuno.
Giudizio personale: DISCRETO
Yoghurt Cream, Vanilla Cream, Mixed Berries.
Premetto che io, a differenza della maggioranza dei vapers, non ho una particolare predilezione per la vaniglia e per le creme alla vaniglia, anche se il motivo che spesso mi tiene lontano da questi gusti (un sentore noccioloso, non molto gradevole al mio palato) in questo liquido per fortuna non lo avverto. Il Lust è una via di mezzo tra un liquido fruttato e uno dolce, ma lo classificherei più tra i dolci che tra i fruttati. Certamente, la componente fruttata è ben presente ed avvertibile: è spiccatamente dolce e piacevolmente complessa, tanto da non riuscire a distinguere i vari frutti rossi di cui è composto. Però la frutta sembra fare da spalla al gusto principale, caratterizzato dalla crema di yoghurt: un sapore tendenzialmente acidulo (ma ben arrotondato dal dolce della frutta), con un retrogusto di latte; in verità, è proprio il retrogusto, e soprattutto la persistenza sul palato dopo l'esalazione, a ricondurre il gusto all'idea di yoghurt, e trovo che gli ingredienti utilizzati riescano a simulare piuttosto fedelmente il gusto della crema di yoghurt. L'ulteriore aromatizzazione alla vaniglia - non tanto dolce, più speziata - aggiunge un ulteriore "layer" aromatico al bouquet, arricchendone la complessità.
E i bouquet complessi, com'è noto, richiedono un accurato bilanciamento, che nel caso del Lust è garantito solo alla temperatura "giusta", che non deve essere troppo elevata, altrimenti la frutta perde di naturalezza e l'acidità dello yoghurt tende a diventare un po' eccessiva.
Tutto considerato, devo dire che ho apprezzato questo liquido; all'olfatto, era quello che mi ispirava di più, grazie alla componente fruttata che certo incontra molto il mio gusto; allo svapo, ha perso un po' di posizioni nella mia personale classifica, perché non sono un grande amante della vaniglia e dei derivati del latte, ma posso senz'altro dire che questo Lust è un liquido originale che certamente può incontrare il gusto di molti vapers.
Giudizio personale: MOLTO BUONO
Vanilla Mix, Toasted Almond, Peanut Butter.
Con questo liquido ho qualche difficoltà a tenere distinto il mio gusto personale dall'analisi oggettiva del bouquet, perché non amo particolarmente la vaniglia, e qui ce n'è un intero mix! Forse anche per questa mia idiosincrasia personale, mi sembra che le vaniglie siano proprio il fulcro centrale dell'intero bouquet. Mentre normalmente l'aromatiere sceglie il tipo di vaniglia più adatto al mix (ci sono varietà più dolci, o più piccanti e speziate, o più floreali), qui il gusto di vaniglia è completo, includendo tutte le sue molteplici sfaccettature, compreso un accenno di vanillina per dolci. La mandorla tostata si limita a fare da contorno, ed è avvertibile soprattutto in esalazione, dopo che le papille si sono un po' adattate all'intenso gusto del mix di vaniglie. A wattaggi più elevati la mandorla risulta un po' più presente, ma anche la vaniglia si arricchisce con la temperatura, e quindi tende a mantenere il ruolo di primadonna in ogni condizione di svapo. E tra i due litiganti, il terzo -in questo caso- scompare: il burro di arachidi, al mio palato, risulta del tutto assente. Non che questo ingrediente mi faccia impazzire, ma comunque lo saprei riconoscere, se ci fosse (o comunque, se avesse un'intensità aromatica sufficiente ad emergere dietro i due colossi che gli fanno compagnia).
Insomma, non posso dire che questo Pride mi sia piaciuto più di tanto: è interessante l'idea di miscelare più vaniglie per ottenere un gusto a 360°, ma il prezzo che si deve pagare è che -a parte la vaniglia- rimane ben poco da assaporare; però per gli amanti della vaniglia questo liquido è certamente un invito a nozze.
Giudizio personale: DISCRETO
Ananas, Banana, Strawberry Extract.
Curiosamente, la prima volta che ho svapato questo liquido, ci ho sentito praticamente solo la banana; ma adesso, testandolo con maggiore attenzione (sempre con lo stesso atom) rimango colpito dal perfetto equilibrio tra ananas e banana: nessuno dei due frutti prevale sull'altro, e la dolce morbidezza della banana si "incastra" perfettamente con il nitore un po' asprigno e un po' legnoso dell'ananas. Yin e Yang: ciascun gusto riempie esattamente gli spazi lasciati vuoti dall'altro, senza sovrapposizioni.
E la fragola? Il produttore specifica che si tratta di un "estratto", quindi deduco che si tratti di un aroma organico, e questo non sempre è un vantaggio, perché l'aroma naturale di fragola è uno degli aromi che maggiormente teme le alte temperature (mentre gli aromi artificiali al gusto di fragola, pur essendo meno fedeli, hanno una resistenza ed una persistenza maggiore). Io ho faticato ad identificare chiaramente la fragola, e ci sono riuscito solo abbassando il wattaggio al minimo consentito dal mio atom. A temperature fresche, la fragola "aleggia" intorno al bouquet, facendosi sentire qui e là, senza mai mostrarsi completamente; ma è padrona incontrastata del retrogusto: è l'ultimo aroma che lascia il palato dopo l'esalazione. Non è il gusto di fragola "finto" che spesso si ritrova nei liquidi da svapo, questa è una fragola completa delle sue sfaccettature asprigne ed anche amarostiche e non risulta particolarmente dolce. Forse se fosse stata più dolce o più intensa il bouquet sarebbe potuto diventare un po' stucchevole? Non saprei, ma non penso: direi invece che ci sarebbe un ampio margine per rendere questo mix un po' più dolce e... fragoloso. Nel complesso questo Sloth mi piace, e anche molto; ma forse lo si potrebbe migliorare un po' e renderlo perfetto.
Curiosamente, la prima volta che ho svapato questo liquido, ci ho sentito praticamente solo la banana; ma adesso, testandolo con maggiore attenzione (sempre con lo stesso atom) rimango colpito dal perfetto equilibrio tra ananas e banana: nessuno dei due frutti prevale sull'altro, e la dolce morbidezza della banana si "incastra" perfettamente con il nitore un po' asprigno e un po' legnoso dell'ananas. Yin e Yang: ciascun gusto riempie esattamente gli spazi lasciati vuoti dall'altro, senza sovrapposizioni.
E la fragola? Il produttore specifica che si tratta di un "estratto", quindi deduco che si tratti di un aroma organico, e questo non sempre è un vantaggio, perché l'aroma naturale di fragola è uno degli aromi che maggiormente teme le alte temperature (mentre gli aromi artificiali al gusto di fragola, pur essendo meno fedeli, hanno una resistenza ed una persistenza maggiore). Io ho faticato ad identificare chiaramente la fragola, e ci sono riuscito solo abbassando il wattaggio al minimo consentito dal mio atom. A temperature fresche, la fragola "aleggia" intorno al bouquet, facendosi sentire qui e là, senza mai mostrarsi completamente; ma è padrona incontrastata del retrogusto: è l'ultimo aroma che lascia il palato dopo l'esalazione. Non è il gusto di fragola "finto" che spesso si ritrova nei liquidi da svapo, questa è una fragola completa delle sue sfaccettature asprigne ed anche amarostiche e non risulta particolarmente dolce. Forse se fosse stata più dolce o più intensa il bouquet sarebbe potuto diventare un po' stucchevole? Non saprei, ma non penso: direi invece che ci sarebbe un ampio margine per rendere questo mix un po' più dolce e... fragoloso. Nel complesso questo Sloth mi piace, e anche molto; ma forse lo si potrebbe migliorare un po' e renderlo perfetto.
Giudizio personale: MOLTO BUONO
Tobacco Special Blend.
In base alla mia esperienza, ho individuato un principio che, finora, ha visto pochissime eccezioni: chi produce buoni fruttati/cremosi non produce buoni tabaccosi; e viceversa. Il Wrath, di base, non infrange la mia regola aurea; però ha dei punti a suo favore che ai miei occhi sono senz'altro apprezzabili.
Primo fra tutti, il fatto che il produttore abbia scelto di utilizzare per questo liquido una base differente rispetto agli altri 6 "peccati"; invece della base 30PG/70VG utilizzata per tutti gli altri liquidi, per il Wrath è stata adottata una base 50/50, e questo permette al gusto tabaccoso di emergere meglio; ed inoltre la maggiore fluidità rende questo liquido adatto anche ad atom meno performanti di quelli richiesti dagli altri "peccati". In effetti, qualunque tank andrebbe benissimo per svapare il Wrath (compreso il mio GS Air).
Devo dire che sono rimasto molto colpito dal fatto che il produttore abbia deciso di scegliere la composizione della base in funzione del gusto: per quanto per me (da amante del fai-da-te) questa sia una regola basilare, so che nella quasi totalità dei casi i produttori di liquidi pronti usano la stessa base per tutti i gusti.
Un'altra caratteristica che mi sento di elogiare è la secchezza del gusto; il profumo un po' fienoso (stile FlavourArt) della boccetta mi aveva inizialmente tratto in inganno, perché il gusto non mi sembra affatto fienoso: al contrario, vi scorgo venature legnose ed aromatiche che risultano decisamente compatibili con il mio gusto. Per certi versi, mi ricorda l'Essential Tobacco di Essential Cloud (Bandz), ma con una curiosa particolarità: per ottenere un gusto simile all'Essential Cloud (che è un tabaccoso "da guancia"), bisogna svapare il Wrath di polmone, aprendo molto l'aria dell'atom. Trovo infatti che tirando di guancia il gusto sia sgradevolmente pesante, eccessivamente aromatico, e perda quelle venature legnose e secche che sono, al mio palato, le uniche caratteristiche degne di apprezzamento.
Tirando le conclusioni, direi che questo Wrath ha "un suo perché", ma a patto di svaparlo nelle condizioni ideali: atom arioso, tiro di polmone, wattaggi medio-alti, sessioni di svapo non troppo prolungate; solo in queste condizioni si riesce a tenere sotto controllo la componente dolciastra che è sempre presente, e che tende a prendere il sopravvento se si svapa di guancia o se cala la temperatura. La scarsa adattabilità di questo liquido alle varie condizioni di svapo, e il suo essere inadatto ad essere svapato nelle condizioni che prediligo per i tabaccosi (svapo di guancia e wattaggi moderati) ovviamente pesano sul mio giudizio personale, anche se posso assicurare che della boccetta non andrà sprecata nemmeno una goccia :)
In base alla mia esperienza, ho individuato un principio che, finora, ha visto pochissime eccezioni: chi produce buoni fruttati/cremosi non produce buoni tabaccosi; e viceversa. Il Wrath, di base, non infrange la mia regola aurea; però ha dei punti a suo favore che ai miei occhi sono senz'altro apprezzabili.
Primo fra tutti, il fatto che il produttore abbia scelto di utilizzare per questo liquido una base differente rispetto agli altri 6 "peccati"; invece della base 30PG/70VG utilizzata per tutti gli altri liquidi, per il Wrath è stata adottata una base 50/50, e questo permette al gusto tabaccoso di emergere meglio; ed inoltre la maggiore fluidità rende questo liquido adatto anche ad atom meno performanti di quelli richiesti dagli altri "peccati". In effetti, qualunque tank andrebbe benissimo per svapare il Wrath (compreso il mio GS Air).
Devo dire che sono rimasto molto colpito dal fatto che il produttore abbia deciso di scegliere la composizione della base in funzione del gusto: per quanto per me (da amante del fai-da-te) questa sia una regola basilare, so che nella quasi totalità dei casi i produttori di liquidi pronti usano la stessa base per tutti i gusti.
Un'altra caratteristica che mi sento di elogiare è la secchezza del gusto; il profumo un po' fienoso (stile FlavourArt) della boccetta mi aveva inizialmente tratto in inganno, perché il gusto non mi sembra affatto fienoso: al contrario, vi scorgo venature legnose ed aromatiche che risultano decisamente compatibili con il mio gusto. Per certi versi, mi ricorda l'Essential Tobacco di Essential Cloud (Bandz), ma con una curiosa particolarità: per ottenere un gusto simile all'Essential Cloud (che è un tabaccoso "da guancia"), bisogna svapare il Wrath di polmone, aprendo molto l'aria dell'atom. Trovo infatti che tirando di guancia il gusto sia sgradevolmente pesante, eccessivamente aromatico, e perda quelle venature legnose e secche che sono, al mio palato, le uniche caratteristiche degne di apprezzamento.
Tirando le conclusioni, direi che questo Wrath ha "un suo perché", ma a patto di svaparlo nelle condizioni ideali: atom arioso, tiro di polmone, wattaggi medio-alti, sessioni di svapo non troppo prolungate; solo in queste condizioni si riesce a tenere sotto controllo la componente dolciastra che è sempre presente, e che tende a prendere il sopravvento se si svapa di guancia o se cala la temperatura. La scarsa adattabilità di questo liquido alle varie condizioni di svapo, e il suo essere inadatto ad essere svapato nelle condizioni che prediligo per i tabaccosi (svapo di guancia e wattaggi moderati) ovviamente pesano sul mio giudizio personale, anche se posso assicurare che della boccetta non andrà sprecata nemmeno una goccia :)
Giudizio personale: DISCRETO
Las Vegas
Nel complesso, questa linea mi ha lasciato piuttosto indifferente; sono indubbiamente liquidi buoni, ma non mi hanno trasmesso alcun brivido particolare. Questione di papille...
Anche i Las Vegas, come i 7 Deadly Sins, sono liquidi ad alta percentuale di VG, e quindi da svapare su atom adatti, tipicamente da polmone; alcuni reggono anche ad alte temperature, ma con rilevanti modificazioni dell'equilibrio aromatico che possono incontrare il gusto di alcuni vapers e non essere gradite da altri.
Tutti i liquidi sono stati testati con un atom Velocity rigenerato in dual microcoil in kanthal e cotone Muji da 0,6 ohm. Il Richman è stato testato anche con un Ammit 25 (tank rigenerabile in single coil da polmone).
La frutta acida si incontra con la frutta dolce e nasce un fantastico sorbetto ghiacciato.
Il profumo è intrigante ed estivo: sa di ghiacciolo al limone e croccantino all'amarena, come quelli che mangiavamo da piccoli sulla spiaggia, sotto la rotonda. Allo svapo, il dolce ricordo d'infanzia svanisce però di fronte ad un gusto decisamente più adulto, dominato dalla scorza di limone, realistica ma molto (troppo?) intensa. Non che dispiaccia, ma sulle prime lascia un po' spiazzati, perché il profumo della boccetta promette armonie più complicate ed "amichevoli". Il limone è poi rinfrescato da una nota di mentolo, fresca ed amarognola; non si tratta di una ventata gelida come i liquidi malesi: è riconoscibile ma non particolarmente intensa, e si limita a conferire un tono piacevolmente fresco al bouquet senza farsi notare troppo.
Per controbilanciare le note amarognole della scorza di limone e del mentolo, che si danno manforte l'una con l'altra, l'aromatiere ha aggiunto una buona dose di sweetener che, dopo l'esalazione, lascia una piacevole "traccia" zuccherina su labbra e palato.
Non lo so se c'è qualche altro ingrediente, in questo liquido, oltre al limone e al mentolo (e allo sweetener); mi sembra che ci sia qualcos'altro, ma non sono in grado di distinguerne il sapore. Se per esempio si alza molto il wattaggio, il bouquet assume un tono leggermente biscottato, e anche il vapore esalato ha un profumo dolce, quasi cremoso; ma durante lo svapo, la lingua e il naso sono troppo sollecitati dagli ingredienti principali per lasciare spazio alle eventuali note di contorno. In certi momenti, giocando con la temperatura e l'ariosità dell'atom, si può avvertire un gusto che in qualche modo ricorda il fico d'india dello Shinobi (Valkiria), ma è più un'immagine mentale che una reale e netta percezione. Ma forse l'idea dello Shinobi mi viene alla mente anche perché il BadGirl, come già lo Shinobi, non mi ha conquistato subito, ma poi, tiro dopo tiro, è risultato più intrigante e piacevole, e soprattutto ha rivelato un bouquet che non stanca mai, nemmeno dopo lunghissime sessioni di svapo compulsivo.
Personalmente ho apprezzato maggiormente il BadGirl a temperature molto fresche e con l'aria aperta al massimo, perché così la scorza di limone risulta un po' attenuata e garantisce un maggiore equilibrio aromatico al bouquet. In queste condizioni si nota, di contorno, la componente un po' legnosa dell'ananas (ma senza la sua componente più dolce); mentre nella persistenza sul palato si percepisce il gusto astringente (e, di nuovo, non particolarmente dolce) della buccia della pesca. Insomma, il BadGirl è un interessante mix di frutti che, a mio giudizio, ha delle ampie potenzialità, ma forse si poteva migliorare un po' dando più spazio alle note fruttate dolci, che nell'attuale formulazione tendono a soccombere di fronte al gusto amarognolo e spigoloso degli ingredienti principali, e soprattutto della scorza di limone, che alla lunga tende a diventare un po' monotono. Direi che in tank e con un setup tranquillo questo liquido può rendere meglio che in un dripper spinto.
Il profumo è intrigante ed estivo: sa di ghiacciolo al limone e croccantino all'amarena, come quelli che mangiavamo da piccoli sulla spiaggia, sotto la rotonda. Allo svapo, il dolce ricordo d'infanzia svanisce però di fronte ad un gusto decisamente più adulto, dominato dalla scorza di limone, realistica ma molto (troppo?) intensa. Non che dispiaccia, ma sulle prime lascia un po' spiazzati, perché il profumo della boccetta promette armonie più complicate ed "amichevoli". Il limone è poi rinfrescato da una nota di mentolo, fresca ed amarognola; non si tratta di una ventata gelida come i liquidi malesi: è riconoscibile ma non particolarmente intensa, e si limita a conferire un tono piacevolmente fresco al bouquet senza farsi notare troppo.
Per controbilanciare le note amarognole della scorza di limone e del mentolo, che si danno manforte l'una con l'altra, l'aromatiere ha aggiunto una buona dose di sweetener che, dopo l'esalazione, lascia una piacevole "traccia" zuccherina su labbra e palato.
Non lo so se c'è qualche altro ingrediente, in questo liquido, oltre al limone e al mentolo (e allo sweetener); mi sembra che ci sia qualcos'altro, ma non sono in grado di distinguerne il sapore. Se per esempio si alza molto il wattaggio, il bouquet assume un tono leggermente biscottato, e anche il vapore esalato ha un profumo dolce, quasi cremoso; ma durante lo svapo, la lingua e il naso sono troppo sollecitati dagli ingredienti principali per lasciare spazio alle eventuali note di contorno. In certi momenti, giocando con la temperatura e l'ariosità dell'atom, si può avvertire un gusto che in qualche modo ricorda il fico d'india dello Shinobi (Valkiria), ma è più un'immagine mentale che una reale e netta percezione. Ma forse l'idea dello Shinobi mi viene alla mente anche perché il BadGirl, come già lo Shinobi, non mi ha conquistato subito, ma poi, tiro dopo tiro, è risultato più intrigante e piacevole, e soprattutto ha rivelato un bouquet che non stanca mai, nemmeno dopo lunghissime sessioni di svapo compulsivo.
Personalmente ho apprezzato maggiormente il BadGirl a temperature molto fresche e con l'aria aperta al massimo, perché così la scorza di limone risulta un po' attenuata e garantisce un maggiore equilibrio aromatico al bouquet. In queste condizioni si nota, di contorno, la componente un po' legnosa dell'ananas (ma senza la sua componente più dolce); mentre nella persistenza sul palato si percepisce il gusto astringente (e, di nuovo, non particolarmente dolce) della buccia della pesca. Insomma, il BadGirl è un interessante mix di frutti che, a mio giudizio, ha delle ampie potenzialità, ma forse si poteva migliorare un po' dando più spazio alle note fruttate dolci, che nell'attuale formulazione tendono a soccombere di fronte al gusto amarognolo e spigoloso degli ingredienti principali, e soprattutto della scorza di limone, che alla lunga tende a diventare un po' monotono. Direi che in tank e con un setup tranquillo questo liquido può rendere meglio che in un dripper spinto.
Giudizio personale: MOLTO BUONO
La miglior selezione di creme pasticcere con una lieve nota di deliziosa banana.
Già la scatola che contiene la boccia di liquido profuma di pasticceria, e anche il liquido ha un buon odore di banana e di prodotto da forno. Allo svapo, la banana è immediatamente riconoscibile, ma è un profumo, una leggera aromatizzazione, non si impone con eccessiva forza e non risulta troppo dolce e pastosa; rimane giustamente un po' in ombra, lasciando ampio spazio alla regina del bouquet: la pastafrolla. "Ma come?? Non doveva essere una crema pasticcera?" - direte voi. E lo dico anch'io 😁Il fatto è che il gusto, pur essendo cremoso, è poco burroso, ha venature bruciacchiate e un piacevole retrogusto caramellato che permane a lungo nelle narici dopo l'esalazione. Ricorda una specie di caramella mou alla banana, se mai ne è esistita una. La sensazione bruciacchiata e caramellata aumenta proporzionalmente con la temperatura, arrivando a coprire quasi del tutto la banana (che comunque non scompare mai).
Gli aspetti negativi di questo liquido sono che la banana, come spesso accade, ha una venatura alcoolica che rende poco gradevole lo svapo ad alti wattaggi; mentre la crema non ha quella travolgente burrosità che si richiederebbe ad un liquido che, stando alla descrizione, dovrebbe basarsi per la quasi totalità su un mix di creme.
Ciò nonostante, se non si eccede con la temperatura, lo svapo prosegue piacevolmente, in una continua alternanza tra le note di banana, il gusto caramellato e un fil-rouge zuccherino che fa da legante tra i vari ingredienti.
Già la scatola che contiene la boccia di liquido profuma di pasticceria, e anche il liquido ha un buon odore di banana e di prodotto da forno. Allo svapo, la banana è immediatamente riconoscibile, ma è un profumo, una leggera aromatizzazione, non si impone con eccessiva forza e non risulta troppo dolce e pastosa; rimane giustamente un po' in ombra, lasciando ampio spazio alla regina del bouquet: la pastafrolla. "Ma come?? Non doveva essere una crema pasticcera?" - direte voi. E lo dico anch'io 😁Il fatto è che il gusto, pur essendo cremoso, è poco burroso, ha venature bruciacchiate e un piacevole retrogusto caramellato che permane a lungo nelle narici dopo l'esalazione. Ricorda una specie di caramella mou alla banana, se mai ne è esistita una. La sensazione bruciacchiata e caramellata aumenta proporzionalmente con la temperatura, arrivando a coprire quasi del tutto la banana (che comunque non scompare mai).
Gli aspetti negativi di questo liquido sono che la banana, come spesso accade, ha una venatura alcoolica che rende poco gradevole lo svapo ad alti wattaggi; mentre la crema non ha quella travolgente burrosità che si richiederebbe ad un liquido che, stando alla descrizione, dovrebbe basarsi per la quasi totalità su un mix di creme.
Ciò nonostante, se non si eccede con la temperatura, lo svapo prosegue piacevolmente, in una continua alternanza tra le note di banana, il gusto caramellato e un fil-rouge zuccherino che fa da legante tra i vari ingredienti.
Giudizio personale: BUONO
Dalla ricetta della nonna arriva una deliziosa torta di pan di spagna al limone.
Invidio un po' coloro che amano i liquidi che sanno di torta al limone, perché obiettivamente sul mercato c'è l'imbarazzo della scelta. La SuperFlavor ha scelto di dare maggiore risalto al limone, piuttosto che alla componente da forno; qui il limone risulta molto presente, e anche se il suo gusto non è particolarmente aspro (grazie ad una generosa dose di sweetener) rimane comunque "spigoloso" - com'è nella sua natura, d'altronde. Il limone è abbastanza convincente, ha le venature amarostiche che ricordano la buccia ed un gusto asprigno che ricorda il succo, ma non convince fino in fondo. Probabilmente la colpa è della base di pan di spagna, che è troppo delicata per offrire una solida "spalla" al limone. Anche aumentando molto la temperatura, nella speranza di sostenere il gusto di pan di spagna e aiutarlo ad esprimere la sua natura di prodotto da forno, non si riesce a riequilibrare il bouquet, perché anche il limone e lo zucchero acquisiscono maggior vigore sotto la spinta dei watt. Il bouquet, in tutte le condizioni di svapo, rimane invariabilmente in balia del limone, che viene appena "smussato" dal pan di spagna, ma niente di più. In particolare, la burrosità che si sente odorando la boccetta si perde poi del tutto al momento dello svapo.
Non posso dire che sia un cattivo liquido, sia ben chiaro: come sempre SuperFlavor si distingue per la grande qualità degli ingredienti, ma nel mio atom il bouquet rimane sbilanciato. Non posso escludere che in atom differenti, magari single coil con spire separate (e non dual-microcoil come il mio Velocity) la resa possa essere diversa, ma in assenza di indicazioni del produttore, non posso certo ipotizzare che il mio hardware sia in qualche modo "sbagliato". Vista infine la vasta presenza sul mercato di liquidi (anche italiani) di questo tipo, non mi sento di consigliare proprio questo rispetto ad altri simili.
Invidio un po' coloro che amano i liquidi che sanno di torta al limone, perché obiettivamente sul mercato c'è l'imbarazzo della scelta. La SuperFlavor ha scelto di dare maggiore risalto al limone, piuttosto che alla componente da forno; qui il limone risulta molto presente, e anche se il suo gusto non è particolarmente aspro (grazie ad una generosa dose di sweetener) rimane comunque "spigoloso" - com'è nella sua natura, d'altronde. Il limone è abbastanza convincente, ha le venature amarostiche che ricordano la buccia ed un gusto asprigno che ricorda il succo, ma non convince fino in fondo. Probabilmente la colpa è della base di pan di spagna, che è troppo delicata per offrire una solida "spalla" al limone. Anche aumentando molto la temperatura, nella speranza di sostenere il gusto di pan di spagna e aiutarlo ad esprimere la sua natura di prodotto da forno, non si riesce a riequilibrare il bouquet, perché anche il limone e lo zucchero acquisiscono maggior vigore sotto la spinta dei watt. Il bouquet, in tutte le condizioni di svapo, rimane invariabilmente in balia del limone, che viene appena "smussato" dal pan di spagna, ma niente di più. In particolare, la burrosità che si sente odorando la boccetta si perde poi del tutto al momento dello svapo.
Non posso dire che sia un cattivo liquido, sia ben chiaro: come sempre SuperFlavor si distingue per la grande qualità degli ingredienti, ma nel mio atom il bouquet rimane sbilanciato. Non posso escludere che in atom differenti, magari single coil con spire separate (e non dual-microcoil come il mio Velocity) la resa possa essere diversa, ma in assenza di indicazioni del produttore, non posso certo ipotizzare che il mio hardware sia in qualche modo "sbagliato". Vista infine la vasta presenza sul mercato di liquidi (anche italiani) di questo tipo, non mi sento di consigliare proprio questo rispetto ad altri simili.
Giudizio personale: DISCRETO
Quando un estratto di tabacco si immerge nelle creme, nasce il gusto perfetto per chi non si accontenta.
Nello svapo, di norma non apprezzo il connubio tra tabacco e altri ingredienti (a parte in rari casi gusti alcoolici): frutta, creme e dolci a mio giudizio non traggono giovamento dalla componente tabaccosa e "inquinano" il tabacco con sentori che non gli appartengono. Il Richman non fa eccezione. Poiché il mio primo impatto con questo liquido non è stato dei migliori, ho scelto di fare un secondo test con un RTA, l'Ammit 25; ma il risultato, pur migliore, non è risultato particolarmente esaltante al mio palato.
E' un liquido che rientra a pieno titolo tra i gusti cremosi, non tra i tabaccosi, ed è caratterizzato da una base tendenzialmente dolce, dal gusto pieno ma poco burroso. Si direbbe una buona crema aromatizzata delicatamente alla vaniglia. Spicca, sulla base cremosa, una venatura legnosa, pungente, amarostica, che contrasta con la componente dolce; all'esalazione, lascia una sensazione amarostica alla base della lingua, come fanno molti tabaccosi. Probabilmente, questo contrasto aromatico è proprio ciò che ricercava l'aromatiere, ma al mio palato questa venatura legnosa appare incongrua, aliena, fuori posto rispetto al contesto dolce e cremoso in cui è calata.
A temperature piuttosto alte, la crema tende a perdersi e la componente legnosa diventa più "scura", assomigliando maggiormente ad un tabaccoso; ed ecco che le parti si invertono: ora il Richman è una sorta di tabaccoso con venature dolci che ne sminuiscono la piacevolezza di svapo.
So di vapers che apprezzano tantissimo il Richman e lo svaperebbero "24/7": il mondo è bello perché è vario. Ma il mio giudizio personale si ferma ad una sufficienza scarsa: intuisco che questo bouquet così particolare abbia un suo "perché", ma il Richman non mi convince proprio. Come si dice, i soldi non danno la felicità... (ma non è che automaticamente deprimono! 😁)
Nello svapo, di norma non apprezzo il connubio tra tabacco e altri ingredienti (a parte in rari casi gusti alcoolici): frutta, creme e dolci a mio giudizio non traggono giovamento dalla componente tabaccosa e "inquinano" il tabacco con sentori che non gli appartengono. Il Richman non fa eccezione. Poiché il mio primo impatto con questo liquido non è stato dei migliori, ho scelto di fare un secondo test con un RTA, l'Ammit 25; ma il risultato, pur migliore, non è risultato particolarmente esaltante al mio palato.
E' un liquido che rientra a pieno titolo tra i gusti cremosi, non tra i tabaccosi, ed è caratterizzato da una base tendenzialmente dolce, dal gusto pieno ma poco burroso. Si direbbe una buona crema aromatizzata delicatamente alla vaniglia. Spicca, sulla base cremosa, una venatura legnosa, pungente, amarostica, che contrasta con la componente dolce; all'esalazione, lascia una sensazione amarostica alla base della lingua, come fanno molti tabaccosi. Probabilmente, questo contrasto aromatico è proprio ciò che ricercava l'aromatiere, ma al mio palato questa venatura legnosa appare incongrua, aliena, fuori posto rispetto al contesto dolce e cremoso in cui è calata.
A temperature piuttosto alte, la crema tende a perdersi e la componente legnosa diventa più "scura", assomigliando maggiormente ad un tabaccoso; ed ecco che le parti si invertono: ora il Richman è una sorta di tabaccoso con venature dolci che ne sminuiscono la piacevolezza di svapo.
So di vapers che apprezzano tantissimo il Richman e lo svaperebbero "24/7": il mondo è bello perché è vario. Ma il mio giudizio personale si ferma ad una sufficienza scarsa: intuisco che questo bouquet così particolare abbia un suo "perché", ma il Richman non mi convince proprio. Come si dice, i soldi non danno la felicità... (ma non è che automaticamente deprimono! 😁)
Giudizio personale: DISCRETO
Questa non è una vera e propria linea di prodotto: in questa categoria residuale rientrano tutti i liquidi particolari creati nel tempo da Super Flavor, magari in collaborazione con soggetti esterni all'azienda (blogger, influencer).
Special Editions
Delizioso gelato al pistacchio con un pizzico di granella di nocciole e un tocco segreto.
Il profumo del liquido è estremamente invitante: dolce, burroso e caratterizzato da una realistica nota di pistacchio (quello da pasticceria, non quello tostato).
Allo svapo però la resa non è altrettanto convincente. La dolcezza c'è, ma la burrosità è piuttosto moderata. Il pistacchio ha un gusto naturale e convincente: ricorda molto da vicino l'aroma al pistacchio usato in pasticceria e nei gelati; però ha un gusto fin troppo intenso, tanto da renderlo spigoloso e un po' graffiante. Il che è strano, se si considera che il mio atom ha la caratteristica di smussare molto il gusto e di potenziare le note dolci e burrose.
Va però sottolineato che la resa del pistacchio è fortemente influenzata dalla temperatura di svapo: a wattaggi maggiori, infatti, tende ad arrotondarsi e a perdere la spigolosità che lo caratterizza invece a temperature più basse. Però la maggiore temperatura affievolisce anche la già limitata burrosità e rende più presente la componente dolce, per cui è importante fare qualche prova, fino a trovare la temperatura che rende il bouquet più compatibile con il gusto personale.
Il pistacchio è perfettamente bilanciato da una nota di nocciola tostata, anch'essa molto fedele e convincente (soprattutto in esalazione). La nocciola non presenta l'effetto di sovradosaggio riscontrato nel pistacchio e risulta sempre gradevole e godibile in qualunque condizione di svapo, anche se tende ad affievolirsi (stranamente) a temperature più elevate.
Tutto considerato, il Nope è un buon liquido, in cui gli ingredienti hanno un gusto naturale e realistico, anche se a mio parere tradisce un po' la descrizione ufficiale, in quanto, a causa della scarsa burrosità, non riesce a ricreare un vero gelato al pistacchio. .
Setup utilizzato per il test: Ammit 25 (tank rigenerabile in single coil da polmone), coil in Ni80 da 0,45 ohm (range Steam Engine: 20-34W), cotone Muji.
Il profumo del liquido è estremamente invitante: dolce, burroso e caratterizzato da una realistica nota di pistacchio (quello da pasticceria, non quello tostato).
Allo svapo però la resa non è altrettanto convincente. La dolcezza c'è, ma la burrosità è piuttosto moderata. Il pistacchio ha un gusto naturale e convincente: ricorda molto da vicino l'aroma al pistacchio usato in pasticceria e nei gelati; però ha un gusto fin troppo intenso, tanto da renderlo spigoloso e un po' graffiante. Il che è strano, se si considera che il mio atom ha la caratteristica di smussare molto il gusto e di potenziare le note dolci e burrose.
Va però sottolineato che la resa del pistacchio è fortemente influenzata dalla temperatura di svapo: a wattaggi maggiori, infatti, tende ad arrotondarsi e a perdere la spigolosità che lo caratterizza invece a temperature più basse. Però la maggiore temperatura affievolisce anche la già limitata burrosità e rende più presente la componente dolce, per cui è importante fare qualche prova, fino a trovare la temperatura che rende il bouquet più compatibile con il gusto personale.
Il pistacchio è perfettamente bilanciato da una nota di nocciola tostata, anch'essa molto fedele e convincente (soprattutto in esalazione). La nocciola non presenta l'effetto di sovradosaggio riscontrato nel pistacchio e risulta sempre gradevole e godibile in qualunque condizione di svapo, anche se tende ad affievolirsi (stranamente) a temperature più elevate.
Tutto considerato, il Nope è un buon liquido, in cui gli ingredienti hanno un gusto naturale e realistico, anche se a mio parere tradisce un po' la descrizione ufficiale, in quanto, a causa della scarsa burrosità, non riesce a ricreare un vero gelato al pistacchio. .
Setup utilizzato per il test: Ammit 25 (tank rigenerabile in single coil da polmone), coil in Ni80 da 0,45 ohm (range Steam Engine: 20-34W), cotone Muji.
Giudizio personale: BUONO
Goloso gelato alla vaniglia con ribes nero ghiacciato. Il famoso liquido di Danielino #D77 in versione estiva e ghiacciata.
Premetto che, al di là di un fugace assaggio in fiera, non ho mai avuto occasione di svapare il Round classico (non "Ice"), per cui non sono in grado di fare un confronto diretto.
La caratteristica forse più evidente del Round è la sua componente fruttata, particolarmente concentrata sul ribes, con contorno di frutti rossi. Il mix di frutti è tendenzialmente dolce, ma con piacevoli punte asprigne dovute al ribes. A questa componente fruttata si affianca una componente cremosa alla vaniglia; ma non si tratta di crema pasticcera aromatizzata con stecche di vaniglia: è più una crema di latte aromatizzata con vanillina, più dolce e meno speziata. Il connubio tra crema di latte e frutti è completato da una nota fresca, certamente ben presente ma non invasiva: niente di "malesiano", per intenderci. In astratto, l'idea sembra buona: con questa componente fredda, la crema di latte e i frutti dovrebbero trasformarsi in un gustoso e rinfrescante gelato alla vaniglia guarnito con ribes e frutti rossi. Ma c'è qualcosa che mi disturba, qualcosa di tanto fugace che non sono certo di riuscire a descrivere compiutamente le mie percezioni. La nota fresca -e questo è positivo- non ha un sapore definito, non sa di menta verde o di mentolo, ma in qualche modo non è comunque sufficientemente "neutra". Non si limita a trasformare la morbida crema di latte in un fresco gelato, ma aggiunge qualcosa di appena percettibile al bouquet, rendendo la nota fresca un po' incongrua con le componenti cremose e fruttate. Non dico che il risultato finale sia cattivo, tutt'altro; però si ha l'impressione che si sarebbe potuto calibrare meglio la componente fredda, renderla più... algida (scusate il gioco di parole). La categoria dei liquidi "cremosi-freschi" conta pochissimi esempi, e secondo me c'è un motivo: non è per niente facile creare un connubio che funzioni veramente bene tra creme e ghiaccio, e non direi che il Round Ice sia riuscito nel miracolo. Nel complesso questo liquido si fa svapare piacevolmente, e la nota fresca è senz'altro apprezzabile con il caldo estivo che incombe, ma personalmente non mi ha dato la soddisfazione che speravo, viste le premesse.
Setup utilizzato per il test: tank da polmone Herakles II con coil tri-parallel in Kanthal da 0,4 ohm (range 30-100W).
Premetto che, al di là di un fugace assaggio in fiera, non ho mai avuto occasione di svapare il Round classico (non "Ice"), per cui non sono in grado di fare un confronto diretto.
La caratteristica forse più evidente del Round è la sua componente fruttata, particolarmente concentrata sul ribes, con contorno di frutti rossi. Il mix di frutti è tendenzialmente dolce, ma con piacevoli punte asprigne dovute al ribes. A questa componente fruttata si affianca una componente cremosa alla vaniglia; ma non si tratta di crema pasticcera aromatizzata con stecche di vaniglia: è più una crema di latte aromatizzata con vanillina, più dolce e meno speziata. Il connubio tra crema di latte e frutti è completato da una nota fresca, certamente ben presente ma non invasiva: niente di "malesiano", per intenderci. In astratto, l'idea sembra buona: con questa componente fredda, la crema di latte e i frutti dovrebbero trasformarsi in un gustoso e rinfrescante gelato alla vaniglia guarnito con ribes e frutti rossi. Ma c'è qualcosa che mi disturba, qualcosa di tanto fugace che non sono certo di riuscire a descrivere compiutamente le mie percezioni. La nota fresca -e questo è positivo- non ha un sapore definito, non sa di menta verde o di mentolo, ma in qualche modo non è comunque sufficientemente "neutra". Non si limita a trasformare la morbida crema di latte in un fresco gelato, ma aggiunge qualcosa di appena percettibile al bouquet, rendendo la nota fresca un po' incongrua con le componenti cremose e fruttate. Non dico che il risultato finale sia cattivo, tutt'altro; però si ha l'impressione che si sarebbe potuto calibrare meglio la componente fredda, renderla più... algida (scusate il gioco di parole). La categoria dei liquidi "cremosi-freschi" conta pochissimi esempi, e secondo me c'è un motivo: non è per niente facile creare un connubio che funzioni veramente bene tra creme e ghiaccio, e non direi che il Round Ice sia riuscito nel miracolo. Nel complesso questo liquido si fa svapare piacevolmente, e la nota fresca è senz'altro apprezzabile con il caldo estivo che incombe, ma personalmente non mi ha dato la soddisfazione che speravo, viste le premesse.
Setup utilizzato per il test: tank da polmone Herakles II con coil tri-parallel in Kanthal da 0,4 ohm (range 30-100W).
Giudizio personale: BUONO
Prezioso e goloso Babà al Rhum.
Il profumo di "bagna" al rum si sprigiona subito, sin dall'apertura della boccetta, unito ad un sentore grasso, di burro. Invogliato dall'odore invitante, comincio avidamente il test di svapo, mantenendomi inizialmente a wattaggi bassissimi, e ritrovo questa piacevolissima nota grassa che permea la bocca e il naso della sua "scioglievolezza"; il gusto del rum ha un comportamento particolarissimo e sorprendente: è il primo che si avverte durante il tiro ma cede subito il passo al burro; poi, nell'attimo in cui si trattiene il vapore nei polmoni, il rum letteralmente assalta il naso ma solo per un attimo, per riemergere infine in esalazione, accompagnato da una gustosa nota "crust" di prodotto da forno. Il mix è dolce, ma moderatamente, e non lascia tracce "glicemiche" sulle labbra e sul palato, diversamente dai liquidi in cui si abbonda con lo sweetener. In effetti, la persistenza dopo lo svapo è burrosa e caramellata, non particolarmente dolce.
A wattaggi medi (ovvero quello che garatisce l'Heat Flux ottimale di Steam Engine), il gusto è più pieno e rotondo: si distinguono di meno i singoli ingredienti, che nel complesso rendono meglio l'idea del babà al rum; la burrosità si attenua, pur rimanendo ben percepibile soprattutto nella persistenza dopo l'esalazione; la nota crust si rafforza e il rum perde leggermente di definizione: diventa un po' più dolce e meno alcoolico, ma nel complesso regge ancora sufficientemente bene.
A temperature ancora più alte, il bouquet comincia a cedere un po', diventando un po' spigoloso: la nota crust si fa più amarostica, della burrosità rimane solo una traccia sul palato dopo l'esalazione e il rum diventa più indistinto e dolce, assomigliando più ad uno sweetener che ad un liquore. In fondo, non è male nemmeno a wattaggi elevati, anche se non si può certo dire che il WhyNot dia il suo meglio in queste condizioni. Personalmente, lo preferisco a temperature fresche: la burrosità (ormai così rara in questo mondo senza diacetile 😊) ne trae grande giovamento e rende questo liquido particolarmente godibile.
Setup utilizzato per il test: Ammit 25 (tank rigenerabile in single coil da polmone), coil in Ni80 da 0,45 ohm (range Steam Engine: 20-34W), cotone Muji.
Il profumo di "bagna" al rum si sprigiona subito, sin dall'apertura della boccetta, unito ad un sentore grasso, di burro. Invogliato dall'odore invitante, comincio avidamente il test di svapo, mantenendomi inizialmente a wattaggi bassissimi, e ritrovo questa piacevolissima nota grassa che permea la bocca e il naso della sua "scioglievolezza"; il gusto del rum ha un comportamento particolarissimo e sorprendente: è il primo che si avverte durante il tiro ma cede subito il passo al burro; poi, nell'attimo in cui si trattiene il vapore nei polmoni, il rum letteralmente assalta il naso ma solo per un attimo, per riemergere infine in esalazione, accompagnato da una gustosa nota "crust" di prodotto da forno. Il mix è dolce, ma moderatamente, e non lascia tracce "glicemiche" sulle labbra e sul palato, diversamente dai liquidi in cui si abbonda con lo sweetener. In effetti, la persistenza dopo lo svapo è burrosa e caramellata, non particolarmente dolce.
A wattaggi medi (ovvero quello che garatisce l'Heat Flux ottimale di Steam Engine), il gusto è più pieno e rotondo: si distinguono di meno i singoli ingredienti, che nel complesso rendono meglio l'idea del babà al rum; la burrosità si attenua, pur rimanendo ben percepibile soprattutto nella persistenza dopo l'esalazione; la nota crust si rafforza e il rum perde leggermente di definizione: diventa un po' più dolce e meno alcoolico, ma nel complesso regge ancora sufficientemente bene.
A temperature ancora più alte, il bouquet comincia a cedere un po', diventando un po' spigoloso: la nota crust si fa più amarostica, della burrosità rimane solo una traccia sul palato dopo l'esalazione e il rum diventa più indistinto e dolce, assomigliando più ad uno sweetener che ad un liquore. In fondo, non è male nemmeno a wattaggi elevati, anche se non si può certo dire che il WhyNot dia il suo meglio in queste condizioni. Personalmente, lo preferisco a temperature fresche: la burrosità (ormai così rara in questo mondo senza diacetile 😊) ne trae grande giovamento e rende questo liquido particolarmente godibile.
Setup utilizzato per il test: Ammit 25 (tank rigenerabile in single coil da polmone), coil in Ni80 da 0,45 ohm (range Steam Engine: 20-34W), cotone Muji.
Giudizio personale: MOLTO BUONO
Ciao Salvatore, scusa per il ritardo nella risposta.
RispondiEliminaIl Sottozero è prodotto dalla Super Flavor, ma non l'ho mai assaggiato. Ho letto dei commenti (di altri utenti) che hanno considerato il gusto del Sottozero simile alla componente "glaciale" dei liquidi malesi, ed in particolare dell'Horny Mango, ma non sono stato io a dirlo. Spero che abbiano ragione, perché finora nessun aroma concentrato da me provato è risultato quello "giusto" per fare liquidi di tipo malese. Avevo trovato il "CyberFresh 2.0" della francese SuperVape, ma nemmeno quello si è rivelato essere il correttore giusto, essendo molto simile alla koolada.
Bella recensione, ti contesto solo una cosa: il Greed è un mio must have! :P
RispondiEliminaÈ il all day, poi magari non ne ho provati tanti alla liquirizia un po' complessi da poter fare grandi paragoni
Grazie del feedback :) Per caso lo svapi in tank, o in bottom feeder? Io l'ho testato in dripping e mi è rimasto il dubbio che altri tipi di atom possano arrotondare maggiormente il gusto, rendendolo più armonico.
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