Credo che ormai sia chiaro: ho una passione per i macerati di tabacco :) E quando una nuova linea di macerati esce sul mercato, subito riscuote il mio interesse.
La Tabaccheria è un'azienda italiana che sin dall'inizio ha scelto di orientarsi esclusivamente alla produzione di aromi concentrati da estratti di tabacco; non posso che apprezzare la scelta, in quanto in un mercato piuttosto inflazionato come quello dello svapo, la specializzazione è sicuramente un'arma vincente.
Come mia abitudine, quando mi accosto ad una nuova azienda, vado ad esaminare attentamente il sito ufficiale, perché spesso ci dice molto sul produttore e su come questo si pone nei confronti del mercato. L'intero sito è stato recentemente rinnovato (Febbraio 2016) e risulta molto elegante e facile da navigare; nell'apposita sezione "Shop Online" è possibile leggere le descrizioni di tutti gli aromi (oltre che acquistarli, ovviamente), mentre nella sezione "Prodotti" si dà anche una visione d'insieme sulle linee di prodotto in cui questi si articolano.
E' presente sul sito anche una interessante pagina "Guide e Suggerimenti" dove tra l'altro si specifica, e la cosa mi fa molto piacere, che gli aromi sono estratti da tabacchi non lavorati, ovvero tabacchi che hanno ricevuto solo il tradizionale procedimento di "cura" (ad aria calda, a fuoco vivo, ecc...), senza le ulteriori aromatizzazioni ed aggiunte che caratterizzano invece i tabacchi lavorati destinati alla produzione di sigarette e miscele da pipa.
Un aspetto che inizialmente mi ha fatto un po' storcere il naso è l'utilizzo, in diverse pagine del sito ed anche sulle etichette dei boccini, del termine "tabacco organico"; è noto che io, se da un lato non ho preclusioni verso l'uso di questo termine nelle conversazioni tra vapers, in generale non apprezzo quando lo stesso viene utilizzato dal produttore per descrivere i propri prodotti, a causa della confusione che può ingenerare nel cliente finale (sul punto, consiglio di leggere un mio precedente post, che credo possa fugare molti dubbi). Ma nel caso della Tabaccheria, è presente sul sito un'apposita pagina informativa in cui, tra l'altro, si chiarisce compiutamente in che senso ed entro quali limiti va inteso il termine "tabacco organico"; di fronte a tale inequivocabile chiarimento, ogni obiezione all'uso di questo termine, per quanto mi riguarda, cessa di avere valore.
Da un punto di vista "operativo", segnalo che la diluizione suggerita dal produttore è tra il 10% e il 15%; ma devo dire che per alcuni aromi particolarmente intensi (per es. Latakia e Kentucky) anche il dosaggio minimo del 10% può risultare eccessivo; maggiori dettagli sulla diluizione vengono forniti nelle singole recensioni. In marito alla maturazione dei liquidi dopo la miscelazione, il produttore sottolinea che l'elevata concentrazione degli aromi permette di gustarli anche subito. Personalmente, ho avuto questa informazione quando le mie miscele riposavano già da due settimane, per cui non posso che fidarmi del produttore sulla parola. Anche per gli Elite, pur volendo procedere ad un test più rapido, alla fine i mix sono rimasti in attesa di assaggio per circa un mese. Quindi, non so dire se effettivamente l'aroma "mixato e svapato" sia ugualmente intenso ed aromatico rispetto a quello maturato 2-4 settimane.
Segnalo infine che questi aromi, essendo di natura organica, tendono a sporcare e ad incrostare velocemente le coil. La quantità di liquido che è possibile svapare prima di dover rigenerare la coil dipende ovviamente dalla percentuale di aroma utilizzato e anche dal tipo di tabacco (tabacchi chiari come il Burley sporcano meno del Latakia, per es.).
Come già ho fatto per altri marchi, ritengo opportuno suddividere le recensioni per linea di prodotto: in fondo le differenze non sono abissali (si tratta in ogni caso di estratti di tabacco), ma preferisco seguire anche in questa pagina la ripartizione adottata dal produttore.
Cliccando sui pulsanti è possibile accedere direttamente alle varie sezioni.
Infine,
come sempre, dichiaro la provenienza degli aromi testati: Gli Estratti e le Miscele sono
stati acquistati personalmente da me presso un noto shop online; mentre la linea Elite mi è stata regalata dal produttore al Vapitaly.
Ovviamente, non ho alcun rapporto, né personale né economico, con il
suddetto shop o con il produttore.
11/02/2016: Inserite le prime 7 recensioni (Black Cavendish, Burley, Kentucky, Latakia, Oriental, Perique, Virginia)
01/03/2016:
Inserite altre 3 recensioni (American Blend, Balkan Mixture, English
Mixture) + Aggiornamento informazioni su sito e tempi di maturazione
11/07/2016: Aggiunte le recensioni della serie Elite
Tutti gli aromi sono stati testati miscelati con la base che ritenevo più adatta allo specifico gusto: 65PG/35VG (Kentucky, Perique), 60PG/40VG (Burley, Latakia, American Blend) o 50PG/50VG (Black Cavendish, Oriental, Virginia, Balkan Mixture, English Mixture e l'intera linea Elite). Come gradazione di nicotina, ho scelto 7,5 mg/ml (6 per la linea Elite): sono dei tabaccosi organici, da cui si richiede un po' più di hit. Tutti sono stati svapati in dripping su eBaron Spiral, con coil tradizionale kanthal/wick da 1,8Ω, in variwatt da 5,5W a 11W, e su Target Tank di Vaporesso, con coil ceramiche in Kanthal da 0,9Ω (in variwatt) e Ni200 da 0,3Ω (con controllo di temperatura attivo).
Linea
Gli Estratti sono creati a partire da singole tipologie di tabacchi selezionati
(Virginia, Latakia, ecc.) e rappresentano gli aromi "puri", talvolta
svapabili anche da soli, ma creati al preciso scopo di permettere ai
clienti di crearsi le proprie miscele personali, così come spesso si fa
con i tabacchi da pipa; data la particolare funzione di questi aromi
"puri", il mio giudizio personale, che chiude ogni recensione, è stato
sdoppiato, in modo da dare un'indicazione sintetica della loro
fruibilità come aromi autonomi o come ingredienti per mix.
11/07/2016: Aggiunte le recensioni della serie Elite
Tutti gli aromi sono stati testati miscelati con la base che ritenevo più adatta allo specifico gusto: 65PG/35VG (Kentucky, Perique), 60PG/40VG (Burley, Latakia, American Blend) o 50PG/50VG (Black Cavendish, Oriental, Virginia, Balkan Mixture, English Mixture e l'intera linea Elite). Come gradazione di nicotina, ho scelto 7,5 mg/ml (6 per la linea Elite): sono dei tabaccosi organici, da cui si richiede un po' più di hit. Tutti sono stati svapati in dripping su eBaron Spiral, con coil tradizionale kanthal/wick da 1,8Ω, in variwatt da 5,5W a 11W, e su Target Tank di Vaporesso, con coil ceramiche in Kanthal da 0,9Ω (in variwatt) e Ni200 da 0,3Ω (con controllo di temperatura attivo).
Linea
Estratti di Tabacco
Il primo tiro di questo Black Cavendish è stato un'esperienza mistica… Un
gusto di tabacco totale e assoluto, ma non di quei tabacchi ruvidi e
amari (che pure amo molto): questo è un tabacco crudo, non combusto, dolce-ma-non-troppo sulla lingua e vellutatissimo, avvolgente e
travolgente. Mi ha riportato a quando, da piccolo, facevo le mie prime
"esplorazioni" con le Muratti di mia madre... Non mi ero ancora ripreso
dallo shock quando, esalando, ho sentito il profumo del vapore: quel
profumo di tabacco da pipa che tutti (per lo meno quelli di una certa
età) almeno una volta abbiamo sentito e apprezzato nelle sale da fumo e
nei circoli cittadini, dove i nostri nonni si riunivano per
chiacchierare e fumare l'amata pipa. Poi, con i tiri successivi, ho
analizzato più approfonditamente le mie sensazioni, e ho scoperto che la
nota dolce ha un retrogusto un po' acidulo, come il miele artigianale
che tanti anni fa mia zia abruzzese ci faceva assaggiare mentre
cucinava... Insomma, per me svapare questo Black Cavendish è stato un
dolcissimo salto nel passato! Ho assaggiato diversi Black Cavendish,
alcuni artigianali e altri "ufficiali", e finora solo quello di Azhad mi
aveva dato (e mi dà tuttora!) una grande soddisfazione; ma devo dire
che questo della Tabaccheria ha spodestato -ma di stretta misura- anche
quello di Azhad dal top della mia classifica personale.
In chiusura, devo segnalare che il delicato equilibrio aromatico di questo tabacco va salvaguardato tenendo basse le potenze di svapo: all'aumentare della temperatura, se da un lato la solida componente tabaccosa mantiene la sua nitida morbidezza, la componente acidula diventa un po' troppo presente e si perde la sensazione vellutata che è il tratto distintivo di questo aroma.
In chiusura, devo segnalare che il delicato equilibrio aromatico di questo tabacco va salvaguardato tenendo basse le potenze di svapo: all'aumentare della temperatura, se da un lato la solida componente tabaccosa mantiene la sua nitida morbidezza, la componente acidula diventa un po' troppo presente e si perde la sensazione vellutata che è il tratto distintivo di questo aroma.
Giudizio personale: ECCELLENTE da solo, mentre in mix... lo rovinate! :)
Il
Burley è tipicamente un tabacco "neutro", che si usa come base -tra
l'altro- per numerose marche di sigarette, proprio per la sua capacità
di "dare spazio" agli altri tabacchi presenti nella miscela. Eppure,
questo Burley ha una sua personalità: è mediamente secco, tendente
all'acidulo (nota aromatica ben riconoscibile anche nel vapore esalato) e
ha un guizzo incensato, quasi piccantino, che lo rende molto
particolare. Solo a wattaggi molto elevati assume una leggera nota
fumosa, analogica, ma al prezzo di perdere quasi del tutto le componenti
acidule e incensate che lo rendono originale.
Non direi che questo aroma sia adatto allo svapo in solitaria: il suo gusto, da solo, è troppo neutro per dare vere soddisfazioni, anche a dosaggi superiori al 10%; ma questo limite diventa un pregio nelle miscele, dove questo Burley rappresenta un vero jolly, prestandosi ad essere mixato con... praticamente tutto.
Non direi che questo aroma sia adatto allo svapo in solitaria: il suo gusto, da solo, è troppo neutro per dare vere soddisfazioni, anche a dosaggi superiori al 10%; ma questo limite diventa un pregio nelle miscele, dove questo Burley rappresenta un vero jolly, prestandosi ad essere mixato con... praticamente tutto.
Giudizio personale: BUONO in mix, DISCRETO da solo.
Segnalo
immediatamente che questo aroma va dosato con parsimonia: suggerisco di
non superare mai il 10%, e di raggiungere eventualmente questo dosaggio
solo dopo aver fatto qualche prova a dosaggio inferiore (7-8%).
Miscelato al 12,5% (ovvero un valore intermedio tra il 10% e il 15%
consigliati dal produttore), il liquido è molto denso e scuro, tanto da
mettere un po' in difficoltà le coil (che tra l'altro si sporcano molto
velocemente, anche per un macerato). Allo svapo, il gusto di questo
Kentucky è fin troppo intenso, tanto da mandare in tilt le papille
gustative. L'odore affumicato del boccino e il sapore amaro dell'aroma
sulla lingua, che ricorda molto da vicino il Tobacco Absolute, si
ritrovano integralmente nel gusto allo svapo. Il bouquet -termine invero
poco appropriato per un gusto così semplice- è infatti amarognolo,
catramoso e pesantemente affumicato; ma non come il Latakia, in cui
normalmente l'affumicatura porta con sé aromi speziati e sapidi: qui
l'affumicatura è "ruvida", legnosa, quasi bruciata. L'effetto finale è
quello di un tabacco da sigaro, piacevolmente sgraziato, che nulla
concede alle mollezze mediorientali dei tabacchi turchi o alla femminea
dolcezza dei tabacchi tipo Virginia. Non ho mai fumato sigari, e men che
meno Toscani, ma secondo me questo tabacco richiama in larga parte le
descrizioni che ho letto dei nostri sigari più famosi. E' un tabacco
duro e puro, che non teme pasti luculliani e grandi bevute, ma magari
non si sente tanto a suo agio nel "salotto buono" durante una meditativa
pausa di relax. Per quanto sia sicuramente svapabile anche da solo, per
chi ricerca una sensazione veramente analogica, credo però che possa
dare un eccellente contributo alle miscele personali, in abbinamento a
tabacchi più discreti (Virginia, Burley) per i nostalgici della
sigaretta; oppure in abbinamento con antagonisti aromatici altrettanto
forti (Latakia, Perique) per creare un mix esplosivo che lasci il vuoto
dietro di sé.
Giudizio personale: OTTIMO per mix, MOLTO BUONO da solo.
L'aroma
concentrato ha un colore scurissimo, tanto da lasciare tracce persino
sul PET; ed è tanto denso da mettere in difficoltà il contagocce.
L'odore è intensamente affumicato e il sapore sulla lingua è amarognolo,
legnoso, quasi piccante.
Già appena versato nella boccetta, prima di aggiungere la base, tende a separarsi: una componente più chiara e torbida sopra ed una più scura e limpida sotto; agitando l'aroma, il risultato è scuro e lattiginoso, come un tè nero carico con una goccia di latte. Tutti questi indizi fanno capire quanto sia concentrato questo aroma, ed in effetti confermo che il dosaggio-tipo consigliato dal produttore, tra il 10% e il 15%, è veramente "fuori scala" per questo Latakia: la metà è più che sufficiente per sentire appieno (e pure troppo...) il travolgente aroma.
Aggiornamento - Dopo aver pubblicato la prima versione di questa recensione, su richiesta del produttore ho effettuato un test più accurato a vari dosaggi; è risultato che, per lo svapo in purezza, un'aromatizzazione al 2,5% è per me più che sufficiente per percepire pienamente le note affumicate e aromatiche di questo Latakia. Aumentando l'aromatizzazione al 5% e al 7,5% il gusto diventa molto più intenso, fino al limite di saturazione delle (mie) papille. Oltre il 7,5% diventa per me sgradevole da svapare in purezza.
Una delle caratteristiche del tabacco Latakia, essendo curato a fuoco vivo, è il suo gusto affumicato; però qui l'affumicatura è tanto presente da essere totalizzante: purtroppo copre tutte le altre note che fanno del Latakia un buon Latakia. Mancano le erbe aromatiche, manca la "florealità" mediorientale, manca la fugace nota sapida; tutto è ostaggio di un gusto affumicato intenso, scuro come la fuliggine e caratterizzato da un retrogusto piccantino che richiama un po' il Perique. Devo dire comunque che è raro trovare una nota affumicata così intensa che non sembri un rogo di copertoni: qui non ci sono alterazioni anomale, e nel gusto affumicato si ritrova il vero profumo di un caminetto acceso. Questo fa quindi del Latakia della Tabaccheria non solo un buon ingrediente da utilizzare -in percentuali bassissime- come "condimento" per miscele di tabacchi organici, ma anche per rinforzare e dare un timbro realistico ad un tabaccoso sintetico debole. Invece, agli amanti del Latakia in purezza non mi sento di consigliare questo della Tabaccheria: meglio orientarsi verso il Pure Latakìa Strong o il Laodicéa di Vapor Cave (per chi non ha problemi con le produzioni artigianali), oppure in subordine il Latakia di Azhad o di Fumantia (per chi preferisce produzioni "ufficiali").
Già appena versato nella boccetta, prima di aggiungere la base, tende a separarsi: una componente più chiara e torbida sopra ed una più scura e limpida sotto; agitando l'aroma, il risultato è scuro e lattiginoso, come un tè nero carico con una goccia di latte. Tutti questi indizi fanno capire quanto sia concentrato questo aroma, ed in effetti confermo che il dosaggio-tipo consigliato dal produttore, tra il 10% e il 15%, è veramente "fuori scala" per questo Latakia: la metà è più che sufficiente per sentire appieno (e pure troppo...) il travolgente aroma.
Aggiornamento - Dopo aver pubblicato la prima versione di questa recensione, su richiesta del produttore ho effettuato un test più accurato a vari dosaggi; è risultato che, per lo svapo in purezza, un'aromatizzazione al 2,5% è per me più che sufficiente per percepire pienamente le note affumicate e aromatiche di questo Latakia. Aumentando l'aromatizzazione al 5% e al 7,5% il gusto diventa molto più intenso, fino al limite di saturazione delle (mie) papille. Oltre il 7,5% diventa per me sgradevole da svapare in purezza.
Una delle caratteristiche del tabacco Latakia, essendo curato a fuoco vivo, è il suo gusto affumicato; però qui l'affumicatura è tanto presente da essere totalizzante: purtroppo copre tutte le altre note che fanno del Latakia un buon Latakia. Mancano le erbe aromatiche, manca la "florealità" mediorientale, manca la fugace nota sapida; tutto è ostaggio di un gusto affumicato intenso, scuro come la fuliggine e caratterizzato da un retrogusto piccantino che richiama un po' il Perique. Devo dire comunque che è raro trovare una nota affumicata così intensa che non sembri un rogo di copertoni: qui non ci sono alterazioni anomale, e nel gusto affumicato si ritrova il vero profumo di un caminetto acceso. Questo fa quindi del Latakia della Tabaccheria non solo un buon ingrediente da utilizzare -in percentuali bassissime- come "condimento" per miscele di tabacchi organici, ma anche per rinforzare e dare un timbro realistico ad un tabaccoso sintetico debole. Invece, agli amanti del Latakia in purezza non mi sento di consigliare questo della Tabaccheria: meglio orientarsi verso il Pure Latakìa Strong o il Laodicéa di Vapor Cave (per chi non ha problemi con le produzioni artigianali), oppure in subordine il Latakia di Azhad o di Fumantia (per chi preferisce produzioni "ufficiali").
Giudizio personale: BUONO per mix, MEDIOCRE da solo.
I tabacchi orientali sono quelli che, nelle miscele di tabacchi, apportano le note più dolci e floreali; ma questo Oriental è particolare, perché non è sdolcinato né particolarmente floreale. E' dolce, si, ma in modo esotico, non zuccherino; potremmo definirlo "dolcemente aromatico". Però la dolcezza è contrastata in parte da un sottofondo catramoso, amarognolo (lo si avverte benissimo anche assaggiando l'aroma concentrato); è la stessa nota che -elevata all'ennesima potenza- si ritrova anche nel Kentucky e che richiama alla memoria il Tobacco Absolute. Qui, comunque, è appena accennata, la si avverte essenzialmente in esalazione e allo sbuffo, soprattutto a wattaggi più alti, e non riesce a coprire il dolce effluvio mediorientale. Il bouquet è abbastanza complesso, tanto da rendere questo aroma anche svapabile da solo; però sostanzialmente anche questo Oriental è un "mattoncino" da utilizzare nei propri mix per conferire un profumo di terre lontane, magari in abbinamento al Latakia (con cui condivide -o almeno dovrebbe condividere- il tocco esotico) e/o con tabacchi più secchi e neutri, come il Burley. Personalmente non apprezzo molto gli aromi tabaccosi orientaleggianti, ma spesso riescono a conferire personalità anche a mix che altrimenti risulterebbero insulsi.
Giudizio personale: BUONO in mix, DISCRETO da solo.
Il
Perique, il "piccolo Pierre" della Louisiana, è un tabacco
particolarissimo, non solo per la sua relativa rarità (essendo coltivato
solo in una specifica area della Louisiana) ma anche per il
procedimento di cura, che è veramente unico, in quanto le foglie di
tabacco vengono lasciate fermentare per un intero anno sotto pressione,
dentro barili da whisky. Il risultato di questo lungo procedimento lo si
ritrova "distillato" in questo aroma della Tabaccheria: il profumo è
delicatamente alcoolico, mentre allo svapo ha un gusto tabaccoso unico,
intenso, tendenzialmente acidulo, dolcemente fruttato e con un
retrogusto "pepato" che costituisce il suo tratto distintivo. Va
peraltro detto che il bouquet così complesso e il livello aromatico così
intenso fanno del Perique un tabacco da "condimento": raramente viene
usato puro, si preferisce utilizzarlo in piccole dosi come ingrediente
nelle miscele. E questo aroma non fa eccezione, perché svaparlo da solo è
un po' strano, è come bersi un bicchierino di Blue Curaçao liscio. La
nota acidula, per esempio, è molto presente ed intensa, addirittura un
po' "pesante" da svapare; mentre al contrario la nota pepata, rispetto
ad altri macerati di Perique, è piuttosto delicata, e si avverte sulla
lingua solo dopo la completa espirazione. Direi quindi che questo
Perique della Tabaccheria è senz'altro un buon aroma che rispecchia
(come gran parte dei "Puri" della linea) l'idea del produttore di
offrire al vaper tanti "mattoncini" da combinare a piacimento, ma che
singolarmente presi non garantiscono una grande soddisfazione
svapatoria.
Giudizio personale: OTTIMO per mix, DISCRETO da solo.
Il
Virginia è il tabacco onnipresente in moltissime sigarette e miscele da
pipa, perché è il tabacco "tranquillo" per eccellenza; e questo
Virginia della Tabaccheria è proprio così: "tranquillo". Ha un gusto
tabaccoso, ma senza eccessi; anche ad un dosaggio un po' abbondante
(12-13%) è delicato, poco incisivo, senza guizzi aromatici. Una delicata
nota dolce -ma non troppo zuccherina, è anzi tendenzialmente
caramellata- si avverte durante il tiro e svanisce rapidamente allo
sbuffo e in esalazione. Non è un cattivo aroma, intendiamoci, anzi devo
dire che la dolcezza appena accennata di questo Virginia (e non
eccessiva e totalizzante come altri Virginia che ho assaggiato) ne fa
un'ottima base per miscele personali, essendo adatto ad essere "condito"
con un po' di tutto: Perique, Latakia, Kentucky qualunque altro
tabacco troppo intenso e caratterizzato da essere svapato da solo.
Giudizio personale: BUONO per mix, DISCRETO da solo.
Linea
Miscele Barrique
Di
questa miscela mi ha subito incuriosito l'odore sapido, umido, un po'
legnoso e verde; mentre la prova-assaggio ha rivelato un sapore secco e
delicatamente amarognolo.
Allo svapo, le note di testa di questa miscela sono decisamente tabaccose, ma assolutamente non amare né affumicate: è un gusto sapido di tabacco crudo, semplice e morbido, una via di mezzo tra la dolcezza del Virginia e la setosità del Black Cavendish; e in comune con il Cavendish ha anche una leggera nota agrodolce, come di miele artigianale. Nonostante queste componenti tendenzialmente morbide e dolci, il bouquet non è affatto sdolcinato: è anzi piuttosto secco, diretto, più come una miscela da sigaretta che da pipa --per lo meno, se svapato come faccio io su silica wick o ceramica. Direi che una delle colonne portanti di questa miscela è un tabacco tipo Burley, che con il suo carattere forte e semplice e la sua moderata fumosità contribuisce a creare una linearità di svapo assolutamente apprezzabile, che non cede neanche di fronte ad una generosa dose di nicotina. Non sono presenti note spiccatamente affumicate (al di là di una leggera fumosità in esalazione), né speziate o floreali, al di là di un fugace "svolazzo" aromatico allo sbuffo, avvertibile solo a potenze moderate: l'American Blend è un "muletto", di quelli con cui si può andare avanti per giorni senza stancarsi mai. Ma si intuisce chiaramente che questo effetto è tutt'altro che casuale, perché il bilanciamento tra le componenti è perfetto e stabile a tutte le temperature e in ogni condizione di svapo.
Allo svapo, le note di testa di questa miscela sono decisamente tabaccose, ma assolutamente non amare né affumicate: è un gusto sapido di tabacco crudo, semplice e morbido, una via di mezzo tra la dolcezza del Virginia e la setosità del Black Cavendish; e in comune con il Cavendish ha anche una leggera nota agrodolce, come di miele artigianale. Nonostante queste componenti tendenzialmente morbide e dolci, il bouquet non è affatto sdolcinato: è anzi piuttosto secco, diretto, più come una miscela da sigaretta che da pipa --per lo meno, se svapato come faccio io su silica wick o ceramica. Direi che una delle colonne portanti di questa miscela è un tabacco tipo Burley, che con il suo carattere forte e semplice e la sua moderata fumosità contribuisce a creare una linearità di svapo assolutamente apprezzabile, che non cede neanche di fronte ad una generosa dose di nicotina. Non sono presenti note spiccatamente affumicate (al di là di una leggera fumosità in esalazione), né speziate o floreali, al di là di un fugace "svolazzo" aromatico allo sbuffo, avvertibile solo a potenze moderate: l'American Blend è un "muletto", di quelli con cui si può andare avanti per giorni senza stancarsi mai. Ma si intuisce chiaramente che questo effetto è tutt'altro che casuale, perché il bilanciamento tra le componenti è perfetto e stabile a tutte le temperature e in ogni condizione di svapo.
Giudizio personale: OTTIMO.
Il profumo è dolce, anche se rivela la presenza di un po' di Latakia.
Questa è senz'altro la miscela più dolce della Tabaccheria; è caratterizzata da una consistente componente di tabacco Oriental, i cui "svolazzi" aromatici permeano l'intero bouquet. Il gusto è floreale, dolcemente speziato, molto esotico, raffinatissimo; la moderata dolcezza del tabacco orientale è poi rafforzata dalla nota zuccherina del Virginia: il risultato finale è una dolcezza decisa, che per fortuna non risulta mai stucchevole, neanche dopo aver svapato a lungo questa miscela. Il merito in effetti è da attribuirsi ad una piccola, piccolissima componente di Latakia, qui utilizzato quasi come un correttore: la sua prorompente fumosità, tenuta a bada dal dosaggio minimo, conferisce una preziosa nota "scura" al bouquet, che altrimenti risulterebbe, con ogni probabilità, troppo sdolcinata.
Questo è senz'altro un aroma che predilige basi ricche di VG, morbide e vaporose: troppo PG potrebbe svilire gli effluvi mediorientali che constituiscono la nota caratteristica di questa miscela; segnalo inoltre che anche chi ama svapare di polmone potrà apprezzare molto questo aroma: se da un lato si perdono un po' le dolci note del Virginia (che si apprezzano maggiormente sulla lingua nei tiri di guancia), le note più caratteristiche dell'aroma rimangono integre fino all'esalazione.
Nel complesso, si potrebbe dire che la Balkan Mixture è l'immagine speculare della English Mixture: gli ingredienti sembrano essenzialmente gli stessi, ma con i dosaggi invertiti; qui predominano gli accenti floreali e dolci, leggermente smorzati dal Latakia, mentre nella English Mixture predomina la scura fumosità del Latakia, delicatamente smorzata da Oriental e Virginia. In entrambi i casi, comunque, il bilanciamento tra gli ingredienti è molto curato, rivelando una particolare abilità dell'aromatiere; solo la mia particolare predilezione per i tabacchi più secchi e scuri mi porta ad esprimere un giudizio personale sulla Balkan Mixture leggermente inferiore a quello della English Mixture.
Questa è senz'altro la miscela più dolce della Tabaccheria; è caratterizzata da una consistente componente di tabacco Oriental, i cui "svolazzi" aromatici permeano l'intero bouquet. Il gusto è floreale, dolcemente speziato, molto esotico, raffinatissimo; la moderata dolcezza del tabacco orientale è poi rafforzata dalla nota zuccherina del Virginia: il risultato finale è una dolcezza decisa, che per fortuna non risulta mai stucchevole, neanche dopo aver svapato a lungo questa miscela. Il merito in effetti è da attribuirsi ad una piccola, piccolissima componente di Latakia, qui utilizzato quasi come un correttore: la sua prorompente fumosità, tenuta a bada dal dosaggio minimo, conferisce una preziosa nota "scura" al bouquet, che altrimenti risulterebbe, con ogni probabilità, troppo sdolcinata.
Questo è senz'altro un aroma che predilige basi ricche di VG, morbide e vaporose: troppo PG potrebbe svilire gli effluvi mediorientali che constituiscono la nota caratteristica di questa miscela; segnalo inoltre che anche chi ama svapare di polmone potrà apprezzare molto questo aroma: se da un lato si perdono un po' le dolci note del Virginia (che si apprezzano maggiormente sulla lingua nei tiri di guancia), le note più caratteristiche dell'aroma rimangono integre fino all'esalazione.
Nel complesso, si potrebbe dire che la Balkan Mixture è l'immagine speculare della English Mixture: gli ingredienti sembrano essenzialmente gli stessi, ma con i dosaggi invertiti; qui predominano gli accenti floreali e dolci, leggermente smorzati dal Latakia, mentre nella English Mixture predomina la scura fumosità del Latakia, delicatamente smorzata da Oriental e Virginia. In entrambi i casi, comunque, il bilanciamento tra gli ingredienti è molto curato, rivelando una particolare abilità dell'aromatiere; solo la mia particolare predilezione per i tabacchi più secchi e scuri mi porta ad esprimere un giudizio personale sulla Balkan Mixture leggermente inferiore a quello della English Mixture.
Giudizio personale: MOLTO BUONO.
L'aroma
è scurissimo di colore e piuttosto denso, il che lascia intendere che
in questo blend c'è una consistente componente di Latakia, come peraltro
confermato anche dall'odore della boccetta. Il gusto dell'aroma sulla
lingua è complessissimo: tendenzialmente amaro e affumicato, ma con una
nota dolce-amara, quasi caramellata. Allo svapo, com'era prevedibile, si
impone subito al palato il Latakia, signore incontrastato di questa
miscela; però gli fanno da contorno diverse note collaterali che
contribuiscono a smussarne le asperità e a mitigarne l'intenso gusto
affumicato. C'è una componente più dolce, avvertibile sulla lingua
durante il tiro, che richiama il gusto del Virginia: non risulta mai
zuccherosa, ma è dolce quanto basta per ammorbidire il gusto del Latakia
senza creare sgradevoli contrasti aromatici. Si nota anche, soprattutto
in esalazione e nella persistenza, la nota più aromatica e floreale del
tabacco Oriental, che "profuma" con i suoi effluvi la miscela e
contribuisce a tenere a bada le intemperanze del Latakia; è una nota
molto raffinata, mai dolciastra, con un fondo speziato, ulteriormente
arricchito dagli accenti sapidi e delicatamente legnosi derivanti dalla
maturazione in barrique. Per chiudere la complicata descrizione di
questo aroma multiforme, devo menzionare una nota molto fugace (tanto
fugace che è più un'impressione che una percezione) in cui riconosco la
particolare "piccantezza" del Perique. sinceramente non posso affermare
di "sentire" pienamente il gusto del Perique, ma la sensazione "pepata"
che rimane sulla lingua dopo l'esalazione sembra proprio quella del
Perique. Magari è solamente una nota particolarmente speziata
dell'Oriental, ma... io dico che qui c'è del Perique :)
Il bouquet complessivo è complicato, cangiante: le sensazioni che provengono dal naso, dalla lingua e dalla gola si completano a vicenda, creando un quadro aromatico che continua a sorprendere anche dopo lunghe sessioni di svapo. Direi che questa English Mixture non è un aroma "da passeggio": va studiato, assaporato con attenzione, per non perderne neanche una virgola. Personalmente ritengo che vada svapato di guancia, con atom non troppo ariosi, e a basse potenze: tirando di polmone o raggiungendo temperature elevate si perdono molte delle note floreali, il Latakia risulta troppo presente e le componenti dolci diventano acidule, squilibrando completamente il bouquet. La relativa "rigidità" dell'aroma per quanto riguarda hardware e tecniche di svapo è però bilanciata dalla sua grande adattabilità alle diverse basi, tanto che è possibile, variando il tipo di base, "tarare" l'aroma sul proprio gusto personale: una base ricca di VG (50% o più) evidenzia le componenti dolci e floreali, mentre una base ricca di PG (60% o più) dà maggior forza alla fumosità scura del Latakia.
Il bouquet complessivo è complicato, cangiante: le sensazioni che provengono dal naso, dalla lingua e dalla gola si completano a vicenda, creando un quadro aromatico che continua a sorprendere anche dopo lunghe sessioni di svapo. Direi che questa English Mixture non è un aroma "da passeggio": va studiato, assaporato con attenzione, per non perderne neanche una virgola. Personalmente ritengo che vada svapato di guancia, con atom non troppo ariosi, e a basse potenze: tirando di polmone o raggiungendo temperature elevate si perdono molte delle note floreali, il Latakia risulta troppo presente e le componenti dolci diventano acidule, squilibrando completamente il bouquet. La relativa "rigidità" dell'aroma per quanto riguarda hardware e tecniche di svapo è però bilanciata dalla sua grande adattabilità alle diverse basi, tanto che è possibile, variando il tipo di base, "tarare" l'aroma sul proprio gusto personale: una base ricca di VG (50% o più) evidenzia le componenti dolci e floreali, mentre una base ricca di PG (60% o più) dà maggior forza alla fumosità scura del Latakia.
Giudizio personale: OTTIMO.
Linea
Elite
Concettualmente simile alla linea Estratti di Tabacco, la Elite è basata sull'utilizzo di tabacchi da sigaro particolarmente ricercati o esotici; pur non essendo delle miscele, quasi tutti sono caratterizzati da una particolare complessità aromatica che li rende ottimi da svapare in purezza. Ciò nonostante, alcuni (soprattutto il Kentucky USA e il Maryland) si prestano ad essere utilizzati per costruire i propri blend, magari in sostituzione del Kentucky classico e del Burley.
Gusto intenso e speziato.
Questo particolarissimo tabacco di origine indonesiana è senz'altro il più dolce della linea Élite. Però è un dolce aromatico, non zuccherino come un Virginia, nè floreale come un Latakia, nè infine mieloso come un Black Cavendish. È una nota molto esotica, dolcemente speziata, difficile da descrivere, perché non viene associata, a livello mentale, a nessun alimento noto (almeno, per noi Europei).
Un'altra particolarità di questa nota dolce è che resiste benissimo alle alte temperature e ai tiri di polmone; anzi direi che questo aroma rende al meglio proprio svapato di polmone.
Il bouquet, nel complesso, è piuttosto delicato, e quindi non teme un'aromatizzazione un po' abbondante (fino al 15%), né sessioni di svapo particolarmente lunghe.
Io non amo i tabacchi dolci, e quando ho provato il Bezuki al Vapitaly, su un atom rigenerato a cotone, non l'ho apprezzato granché; ma svapandolo ora sulle mie cCell ceramiche noto maggiormente la sua natura esotica, che va senz'altro apprezzata per la sua originalità.
Questo particolarissimo tabacco di origine indonesiana è senz'altro il più dolce della linea Élite. Però è un dolce aromatico, non zuccherino come un Virginia, nè floreale come un Latakia, nè infine mieloso come un Black Cavendish. È una nota molto esotica, dolcemente speziata, difficile da descrivere, perché non viene associata, a livello mentale, a nessun alimento noto (almeno, per noi Europei).
Un'altra particolarità di questa nota dolce è che resiste benissimo alle alte temperature e ai tiri di polmone; anzi direi che questo aroma rende al meglio proprio svapato di polmone.
Il bouquet, nel complesso, è piuttosto delicato, e quindi non teme un'aromatizzazione un po' abbondante (fino al 15%), né sessioni di svapo particolarmente lunghe.
Io non amo i tabacchi dolci, e quando ho provato il Bezuki al Vapitaly, su un atom rigenerato a cotone, non l'ho apprezzato granché; ma svapandolo ora sulle mie cCell ceramiche noto maggiormente la sua natura esotica, che va senz'altro apprezzata per la sua originalità.
Giudizio personale: BUONO.
Gusto deciso e aromatico.
Senza dubbio, la versione USA del Kentucky richiama molto da vicino quello nostrano, recensito più sopra: i due aromi hanno infatti in comune il gusto (ed il colore) scuro e affumicato, ed un bouquet molto semplice e diretto. Il Kentucky USA è però più "friendly", piú facile da svapare: non ha infatti l'intensità travolgente (per certi aspetti finanche eccessiva) dell'altro, pur mantenendone tutte le qualità positive.
Questo forse è leggermente più aromatico del Kentucky classico, ma non è mai sopra le righe, nè si discosta mai dalla sua natura semplice e "sigarosa".
Grazie a queste caratteristiche, la versione USA di questo tabacco è maggiormente adatta ad uno svapo quotidiano e prolungato, anche in purezza (mentre il Kentucky classico è più adatto ai mix). Inoltre, non è più necessario usare particolare parsimonia nel dosaggio: il 10-15% consigliato dal produttore rappresenta un range realistico entro cui suggerisco di rimanere.
Infine, segnalo che l'aroma è ottimo per uno svapo di guancia, sebbene sia "diversamente buono" anche di polmone, dove si perdono in parte le note aromatiche ma si potenzia il retrogusto di tabacco combusto in esalazione. Suggerisco solo di non aumentare troppo la temperatura, a meno che l'atom non sia particolarmente arioso. Anche sul Kentucky USA ho qualche perplessità riguardo all'uso del cotone: non rovina il gusto, ma secondo me non gli rende giustizia. Al limite, se proprio si vuole usare il cotone, suggerisco una base a prevalenza di PG (60-65%), che può correggere l'inevitabile "arrotondamento" del gusto tipico del cotone.
Senza dubbio, la versione USA del Kentucky richiama molto da vicino quello nostrano, recensito più sopra: i due aromi hanno infatti in comune il gusto (ed il colore) scuro e affumicato, ed un bouquet molto semplice e diretto. Il Kentucky USA è però più "friendly", piú facile da svapare: non ha infatti l'intensità travolgente (per certi aspetti finanche eccessiva) dell'altro, pur mantenendone tutte le qualità positive.
Questo forse è leggermente più aromatico del Kentucky classico, ma non è mai sopra le righe, nè si discosta mai dalla sua natura semplice e "sigarosa".
Grazie a queste caratteristiche, la versione USA di questo tabacco è maggiormente adatta ad uno svapo quotidiano e prolungato, anche in purezza (mentre il Kentucky classico è più adatto ai mix). Inoltre, non è più necessario usare particolare parsimonia nel dosaggio: il 10-15% consigliato dal produttore rappresenta un range realistico entro cui suggerisco di rimanere.
Infine, segnalo che l'aroma è ottimo per uno svapo di guancia, sebbene sia "diversamente buono" anche di polmone, dove si perdono in parte le note aromatiche ma si potenzia il retrogusto di tabacco combusto in esalazione. Suggerisco solo di non aumentare troppo la temperatura, a meno che l'atom non sia particolarmente arioso. Anche sul Kentucky USA ho qualche perplessità riguardo all'uso del cotone: non rovina il gusto, ma secondo me non gli rende giustizia. Al limite, se proprio si vuole usare il cotone, suggerisco una base a prevalenza di PG (60-65%), che può correggere l'inevitabile "arrotondamento" del gusto tipico del cotone.
Giudizio personale: MOLTO BUONO.
Gusto amabile e speziato.
Questo è un tabaccoso "tranquillo", di quelli che forse non sorprendono, ma possono accompagnare piacevolmente per tutta la giornata. L'ho svapato a temperature alte e basse, di guancia e di polmone, e ho provato sostanzialmente la stesse sensazione: quella di un tabacco dal gusto lineare, da sigaretta, non particolarmente fumoso, non particolarmente aromatico e, in definitiva, non particolarmente incisivo.
Pur appartenendo alla stessa "categoria aromatica" del Burley, se ne differenzia sotto diversi aspetti. Il Maryland è infatti più rotondo e meno fumoso, non ha quella nota incensata ed acidula che caratterizza il Burley e, al contrario, ha un sottofondo morbido e cremoso (appena accennato) che emerge soprattutto ad alte temperature su atom molto ariosi.
Nel complesso, il Maryland non mi ha fatto gridare al miracolo, anche perché io amo svapare i tabaccosi di guancia, e questo aroma non si esprime al meglio in queste condizioni. Però lo ritengo un'ottima scelta per chi predilige atom ariosi rigenerati a cotone. Consiglio di abbondare un po' con il dosaggio arrivando magari al massimo suggerito dal produttore, ovvero il 15%.
Questo è un tabaccoso "tranquillo", di quelli che forse non sorprendono, ma possono accompagnare piacevolmente per tutta la giornata. L'ho svapato a temperature alte e basse, di guancia e di polmone, e ho provato sostanzialmente la stesse sensazione: quella di un tabacco dal gusto lineare, da sigaretta, non particolarmente fumoso, non particolarmente aromatico e, in definitiva, non particolarmente incisivo.
Pur appartenendo alla stessa "categoria aromatica" del Burley, se ne differenzia sotto diversi aspetti. Il Maryland è infatti più rotondo e meno fumoso, non ha quella nota incensata ed acidula che caratterizza il Burley e, al contrario, ha un sottofondo morbido e cremoso (appena accennato) che emerge soprattutto ad alte temperature su atom molto ariosi.
Nel complesso, il Maryland non mi ha fatto gridare al miracolo, anche perché io amo svapare i tabaccosi di guancia, e questo aroma non si esprime al meglio in queste condizioni. Però lo ritengo un'ottima scelta per chi predilige atom ariosi rigenerati a cotone. Consiglio di abbondare un po' con il dosaggio arrivando magari al massimo suggerito dal produttore, ovvero il 15%.
Giudizio personale: BUONO.
Gusto delicato ed aromatico.
Nella mia limitata conoscenza dei tabacchi pregiati, il Mata Fina mi sembra un tabacco veramente raffinato. In verità sono un po' in difficoltà a descriverne il gusto, perché lo trovo aromatico, ma non floreale; secco, ma non legnoso; e con una nota tendenzialmente dolce che però si conclude con uno svolazzo acidulo. Insomma, questo è un aroma piuttosto camaleontico. Svapato di guancia, è più intenso ed aromatico; di polmone, a temperature moderate, si arricchisce di una nota quasi mielata che ricorda (alla lontana) quella del Black Cavendish; sempre di polmone, ma a temperature elevate, diventa più secco e fumoso. Praticamente è un aroma per tutti i gusti, che sa adattarsi alle varie condizioni di svapo. In qualunque situazione, comunque, il Mata Fina non tradisce mai la sua natura morbida e avvolgente: anche se portato al limite delle sue possibilità, mantiene sempre un tono di grande eleganza e raffinatezza che accarezza il palato come un guanto di velluto.
Nella mia limitata conoscenza dei tabacchi pregiati, il Mata Fina mi sembra un tabacco veramente raffinato. In verità sono un po' in difficoltà a descriverne il gusto, perché lo trovo aromatico, ma non floreale; secco, ma non legnoso; e con una nota tendenzialmente dolce che però si conclude con uno svolazzo acidulo. Insomma, questo è un aroma piuttosto camaleontico. Svapato di guancia, è più intenso ed aromatico; di polmone, a temperature moderate, si arricchisce di una nota quasi mielata che ricorda (alla lontana) quella del Black Cavendish; sempre di polmone, ma a temperature elevate, diventa più secco e fumoso. Praticamente è un aroma per tutti i gusti, che sa adattarsi alle varie condizioni di svapo. In qualunque situazione, comunque, il Mata Fina non tradisce mai la sua natura morbida e avvolgente: anche se portato al limite delle sue possibilità, mantiene sempre un tono di grande eleganza e raffinatezza che accarezza il palato come un guanto di velluto.
Giudizio personale: MOLTO BUONO.
Gusto morbido ed avvolgente.
Questo aroma è senz'altro il mio preferito della linea Elite.
Il profumo è delicato ma spiccatamente tabaccoso, e anche allo svapo la tabaccosità di questo aroma si presenta al palato in tutta la sua forza. Non immaginate però un gusto scuro e fumoso: il gusto di tabacco è raffinato ed elegante, con venature acidule e leggermente legnose. Il bouquet, se vogliamo, è semplice e schietto, senza svolazzi aromatici o derive affumicate. Solo all'esalazione l'aroma si concede una nota secca e fumosa, quasi "sgarbata", ma sempre accompagnata dalla serica morbidezza di un realistico gusto di tabacco crudo, non combusto.
Questo aroma l'avevo già apprezzato al Vapitaly, ma ora, potendolo svapare più tranquillamente e con il mio hardware, lo apprezzo ancora di più. In fiera l'avevo infatti assaggiato su un atom più arioso (credo il Griffin) rigenerato a cotone; ma con il mio Target Tank a testine ceramiche, con l'aria quasi del tutto chiusa, riesco ora a percepire quelle note più secche e delicatamente legnose che istintivamente, nella mia ignoranza in materia di tabacchi pregiati, associo mentalmente ad un eccellente sigaro cubano. Si, decisamente questo è un aroma da guancia, anche se devo dire che anche di polmone ha un suo perché. L'unica raccomandazione che faccio è di evitare l'ovatta, se possibile, perché attutisce proprio quelle note aromatiche che sono a mio giudizio il tratto distintivo e migliore di questo aroma.
La solida struttura del bouquet regge egregiamente anche alle alte temperature, e il gusto velatamente acidulo si sposa benissimo anche con la nicotina, a tutto vantaggio di coloro che cercano in un tabaccoso una "botta" paragonabile al tabacco fumato.
Questo aroma l'avevo già apprezzato al Vapitaly, ma ora, potendolo svapare più tranquillamente e con il mio hardware, lo apprezzo ancora di più. In fiera l'avevo infatti assaggiato su un atom più arioso (credo il Griffin) rigenerato a cotone; ma con il mio Target Tank a testine ceramiche, con l'aria quasi del tutto chiusa, riesco ora a percepire quelle note più secche e delicatamente legnose che istintivamente, nella mia ignoranza in materia di tabacchi pregiati, associo mentalmente ad un eccellente sigaro cubano. Si, decisamente questo è un aroma da guancia, anche se devo dire che anche di polmone ha un suo perché. L'unica raccomandazione che faccio è di evitare l'ovatta, se possibile, perché attutisce proprio quelle note aromatiche che sono a mio giudizio il tratto distintivo e migliore di questo aroma.
La solida struttura del bouquet regge egregiamente anche alle alte temperature, e il gusto velatamente acidulo si sposa benissimo anche con la nicotina, a tutto vantaggio di coloro che cercano in un tabaccoso una "botta" paragonabile al tabacco fumato.
Giudizio personale: OTTIMO.
Ottime recensioni, complimenti!
RispondiEliminaHo deciso di provare questi aromi, per ora ne ho scelto uno: il Black Cavendish.
Cosa mi consigli per svaparlo?
I miei atom sono:
Expromizer V2
Kayfun Lite Plus
Tilemahos V2 plus
Zephyrus V2
Tornado Nano
Goblin mini
Tugboat.
Grazie ancora per i preziosi consigli!!
Francesco.
Ciao Francesco! Non sono molto esperto di atom, ma per certo nel Tilemahos questi tabacchi rendono bene. Se parliamo solo di Black Cavendish (che è un tabacco piuttosto dolce) allora anche il Kayfun può andare, ma lo eviterei con altri tabacchi dal gusto secco.
EliminaDopo più di un mese di maturazione finalmente provo il Mata Fina...ed alla prima svapata ho pensato "Caxxo...ma é il Black Cavendish". Alla seconda,alla terza e così via quella sensazione mi é rimasta per cui mi dico..e vabbé...vediamo che dice uno che ne capisce veramente e taac ...Eccolo lì..Black Cavendish. Purtroppo non mi piace particolarmente anzi per nulla ma non é questo il punto. Il punto é che sei, lato Aromi e liquidi pronti, un punto di riferimento per migliaia di vaper.. grazie per quello che fai.
RispondiEliminaGrazie dei complimenti, sempre graditissimi :)
EliminaPer quanto riguarda il Mata Fina (ma questo vale per tutti gli aromi della Tabaccheria), ho sentito diverse persone commentare che una maturazione molto breve (1-2 giorni al max) è spesso migliore, rispetto ad una maturazione lunga. Prova anche tu a fare un nuovo mix di Mata Fina e svaparlo quando è ancora molto fresco, magari ti piace di più!
Belle recensioni. Vorrei se possibile un consiglio per eliminare il gusto fienoso del virginia ed esaltare le note dolciastre di miele. Miscelazione a dosaggio superiore 20% di aroma e aumento VG? Grazie
RispondiEliminaLa "fienosità" è il tratto distintivo del Virginia, non lo si può eliminare del tutto... Un aumento della VG aiuterebbe certo (diciamo, 40%PG/60%VG), ma inizierei a fare una prova con la nuova base senza aumentare il dosaggio (il 20% mi sembra già tanto). Considera che questi aromi non hanno bisogno di lunga maturazione, quindi è facile aggiungere eventualmente aroma se la prima prova non ti soddisfa. E a proposito di maturazione, potresti anche vedere come cambia il Virginia con il tempo: se l'hai provato "fresco", allora aspetta un paio di settimane; se invece l'hai provato "stagionato", prova ad assaggiare un nuovo mix dopo solo 24 ore.
EliminaTi leggo da parecchio ed ormai sei la mia guida per gli acquisti di aromi vari.
RispondiEliminaDi recente anche io mi sono appassionato di tabacchi macerati, e trovo in questi aromi un assoluto appagamento, svapandoli in bottom feeder con un origen little 16 mm.
Tra qualche giorno dovrebbero arrivarmi anche uno split atty e un hadaly, entrambi atom BF per tiro polmonare. Pensi che possano essere ugualmente adeguati per questi aromi? Ho letto che hai provato a svapare i vari liquidi sia di guancia che di polmone, quindi ne approfitto per capire se sto per fare una stupidaggine o no. Grazie mille!
So di tanti vapers che apprezzano i tabaccosi, anche macerati, svapandoli di polmone; personalmente, ritengo che svapare di polmone un macerato di tabacco, per quanto possa apparire appagante, impedisce di apprezzare molte delle più importanti note aromatiche (le cosiddette "note di testa") che caratterizzano e distinguono le varie tipologia di tabacco. Per quanto mi riguarda, non ci sono alternative: i macerati di tabacco vanno svapati di guancia. E per questo, l'Origen mi sembra un eccellente atom da guancia (soprattutto se sei in grado di rigenerarlo a mesh); in particolare, la piccola camera di vaporizzazione dell'Origen Little è assolutamente indicata per i macerati di tabacco. Non posso però fare confronti con gli altri atom atom che citi, perché non li conosco; e comunque non avrebbe senso paragonare l'aromaticità di atom da polmone e da guancia, perché sono due categorie completamente diverse.
EliminaUn consiglio, devo miscelare il Balkan Mixture, quale concentrazione consigli?
RispondiEliminaVolendo fare un 10% e potendo utilizzare solo pipette pasteur dovrei dosare 40 gocce in 10ml giusto?
Grazie come sompre del contributo e dlla passione che metti a disposizione di tutti.
Per la mia recensione, io l'ho mixato al 12,5%, che corrisponde a 50 gocce di pipetta pasteur; ma puoi cominciare con un dosaggio iniziale del 10% (40 gocce) e se ti sembra blando aggiungi altre gocce, tanto questi aromi non hanno bisogno di lunga maturazione.
EliminaDa ex fumatore di pipa e sigari (cubani e toscani, no cigarillos) non posso che apprezzare i prodotti de "la Tabacheria" e, nonostante la mia esperienza di vaper sia limitata, mi sento di approvare in larga parte le recensioni, almeno per gli "estratti puri" che ho provato tutti. C'è però un'eccezione: il Kentucky. Non so se un lotto non riuscito, oppure un errore nel farlo maturare troppo (10%, 20 giorni), ma al bouquet aromatico del vapore -fedele non c'è che dire- corrisponde un gusto allo svapo molto blando, neanche lontanamente paragonabile (mancanza di combustione a parte) a quella di un 'toscano originale', il mio standard per il kentucky. Sul latakia infine, da navigato pipatore, vorrei dare maggiore evidenza ad un punto già sviluppato nell'ottima recensione: questo è l'unico latakia (confronto con vaporcave, azhad e il vaporificio) che ha quel gusto verace e rustico proprio delle misture inglesi da pipa di razza: da solo allo svapo non sarà il massimo, ma provato in miscela con vrginia e orientali (IMHO una generosa percentuale di Turkish di Azhad non guasta!) è il più fedele richiamo alla reale fumata di pipa!
RispondiEliminaOttimo Numenor, un riferimento.
Grazie a te! L'opinione di chi è in grado di confrontare (e anche dettagliatamente) il gusto allo svapo degli aromi con quello del tabacco fumato è sempre preziosa :-)
EliminaCiao Numenor! Come sempre ti ringrazio per il preziosissimo lavoro che fai! Volevo chiederti, per caso ti ricordi che percentuale di aroma hai usato per il Black Cavendish?
RispondiEliminaIo lo miscelo al 12,5%, come la maggior parte degli aromi della Tabaccheria. Ovviamente per te la percentuale potrebbe dover essere adattata al tuo specifico atom e al tuo stile di svapo, ma per iniziare comincerei con il 12,5%, che è una percentuale media.
EliminaRicevuto, allora proverò iniziando così ed eventualmente aggiusto o di base o di aroma...grazie mille!!
RispondiEliminaPerique poco pepato? E' vero, ma, dimenticando involontariamente una preparazione (10% su base 50-50, 5.5 mg/mL nicotina) in cantina per tre mesi (seminterrato buio a temperatura sempre sotto i 20°C) il piccante è venuto fuori! Insvapabile da solo, seguo il consiglio dell'ottimo Numenor e ne faccio un 50 Virginia/20 Oriental/30 Perique... è tornato l'ottimo Ashton Old London che fumavo nella pipa nei primi anni 2000. Ne ho una scatola vuota che ha ancora l'aroma, la somiglianza "a crudo" è incredibile. Grazie Numenor
RispondiEliminaGrazie, è molto utile la tua segnalazione che il Perique "stagionato" assume una connotazione pepata più incisiva :) Chi ricerca proprio quella nota sarà contento di sapere che una maturazione più lunga aiuta a farla emergere!
EliminaRi uppo precedente mio commento del 15 giugno. Ho acquistato un'altra boccetta di perique, lotto di produzione ottobre, preparato 5 giorni fa al 10 su base 50/50. Piccante al punto giusto e fedele all'analogico come Penelope ad Ulisse. Con virginia [60% VIRGINIA (la Tab) - 40% PERIQUE] entrambi al 10% è 'Samuel Gawith St James Flake' allo stato liquido! Questi de La Tabaccheria sono diabolici (e secondo me leggono il Blog dell'ottimo Numenor!) Svapato su Hellfire v2 14 mm Cotton Bacon 5 spire e 1/2 Kanthal 0.32 mm, classica pico squeeze non tanto carica.
EliminaBlack Cavendish: "Even better than the real thing"
RispondiEliminaNon so se Numenor abbia mai fumato la pipa (da quanto leggo arguisco di no) e se conosca la perenne diatriba tra i puristi del gusto inglese (VOL e varianti o Virginia flakes) e i "fumatori di panettoni" (che vanno su miscele di tipo "danese" basate su black cavendish fortemente aromatizzati). I primi (tralasciando le critiche alla diffficoltà della fumata del cavendish nella pipa) -a giusta ragione- sostengono che il cavendish, soprattutto il "black" cavendish subisce una concia così forte che spesso è difficile sentire il gusto di tabacco.
Ebbene, nonostante l'aggettivo "black" secondo me usato impropriamente, la versione per e-liquid "La Tabaccheria" restituisce quelle note di vero untopped cavendish che è quasi impossibile trovare nelle miscele da pipa in commercio oggi, a meno di acquistarlo "bulk" presso tobacconists specializzati negli USA.
Nel contesto di generale eccellenza raggiunta da questo marchio, il "Black Cavendish" è il miglior lavoro fatto da "La Tabaccheria", a detta di un ex fumatore della categoria "puristi VOL".
Ariciao... :-)
RispondiEliminaOgni tanto butto giu' un commento: mi viene spontaneo interagire quando entro così tante volte nel tuo sito (sezione aromi) sempre alla ricerca di novità e/o dritte per le mie "personal mixtures".
E son qui a segnalarti (semmai ce ne fosse bisogno) un aroma che, non appena svapato, m'ha fatto esclamare un "Porc. putt..."! da quanto è buono.
Sarei quindi curioso di sentire una tua recensione spassionata (visto che "De gustibus non disputandum est"...) sul:
TURKISH di AZHAD.
Ciao.
E' passato un po' di tempo da quando ho svapato l'ultima volta il Turkish di Azhad. Premetto che i tabacchi turchi decisamente non sono nelle mie corde, perché li trovo troppo speziati e dolci (quelli che io chiamo gli "svolazzi mediorientali), anche se posso apprezzarne una piccola quantità in un blend con una base secca e latakiosa.
EliminaDetto questo, il Turkish di Azhad è un aroma nato per creare i propri blend, e quindi da solo mi sembra che abbia poco spessore e non possa dare una piacevole esperienza di svapo. Ma mixato in piccola percentuale con altri aromi più ruvidi può certamente conferire un "guizzo" originale ed interessante al bouquet.
Immaginavo che non fosse ai primi posti nella tua classifica, almeno a leggere le recensioni tabaccose.
EliminaAd ogni modo, lo trovato cosi' buono che ora come ora trovo sia un peccato "tagliarlo".
In futuro sicuramente lo provero' in mix col Burley e/o con l'Oriental (o il fantastico Perique).
Aggiungo che ho pensato anche ad un mix 60% turkish 40% Kentuky USA (trovandoli complementari, penso ne esca un bouquet pieno)
Riguardo al Latakìa ci vado cauto, non essendo proprio nelle mie corde: una volta ne ho provato uno che sapeva di sapone! Orribile... Ciò nonostante mi son avventurato nell'ordinare il Sirian lat. del Vaporificio (che mi pare descrivi come esser più gentile) per svaparlo inizialmente al 10-12%, da solo, per vedere che gusto ha.
E' cmq un aroma, per me, che so già mi durera' parecchio...(anche perche' ho notato che in mix cmq se ne mette sempre il giusto)
Anche con la punta da 2,5 non è male, ma per l'hit ho notato che serve fare la res vicino al foro-aria, non sopra il foro di squonk, e con i poli a circa 30° tra loro.
EliminaPer la mesh su speed (da 18, visto che non ho la specializzazione in microchirurgia...;), pensavo ad una res orizzontale con la mesh infilata e le estremità della stessa piegate verso il basso per pescare meglio per osmosi.
Lo speed cmq va sempre bene (infatti ho dato via sia il Papillon di Gus che il Notoy). Ciao.
Salve,
RispondiEliminachiedo stavolta un parere tecnico.
Si sa ormai che per svapare in maniera soddisfacente i tabaccosi, sia meglio usare il sistema BF con atom relativamente piccoli [per via della camera di combustione che...non deve fare l'eco! :-) ]
Uso perciò essenzialmente l'Origen little 16, lo Speed rev 18 mm e lo Strike 18 mm, tutti con res su punte da 2, max 2,5.
Oggi pero' ho ordinato (per curiosità, per vedere com'è la storia con una camera ancora più piccola) uno Speed 14 mm e un Viper Hellfire sempre da 14mm....e su questi usare x la prima volta la punta da 1,5 mm.
Che parere mi dai su questa punta?
P.S.= (Ho ordinato anche 2 foglietti mesh, 400 e 500. Mai fatta una mesh, ma voglio provarne una ad "U" infilata in una res di Kanthal 0.25mm: vediamo che ne esce!)
Per quanto riguarda la rigenerazione sono agli inizi, e poitrei dire anche qualche fesseria, quindi prendi con le pinze quello che ti dico :)
EliminaIo uso lo Speed Rev. 18mm, normalmente con coil arrotolate su punta da 2, ma l'ultima volta ho sbagliato e ho usato la punta da 2,5 e il risultato era insoddisfacente: gusto più morbido, meno incisivo e con minor hit. Una coil più "stretta" su punta da 1,5 (utilizzando ovviamente un filo a sezione inferiore) secondo me può essere buono, nello Speed 14mm: potrebbe uscire una coil "cattivella", di quelle che danno molto hit ed evidenziano le note secche e affumicate. Immagino però che una coil così piccola abbia bisogno di essere rigenerata più spesso, quando si usano tabaccosi organici, rispetto alle coil "standard" utilizzate in atom più grandi.
Riguardo alla mesh, perché a "U"? Non conviene fare un rotolino classico? In ogni caso, la mesh è fantastica per i tabaccosi, anche se la prima volta che ho provato lo Speed (a cotone) aveva un gusto così secco che ero convinto che fosse mesh :)
Eh, caro iddiek, tu lo sai bene chi devo ringraziare per questa mia passione per lo Speed Revolution :D
Eliminaciao Numenor,
RispondiEliminaho apprezzato moltissimo le tue recensione e il tuo stile nello scriverle. Dettagliato e preciso, tanto da portarmi a fare il mio primo acquisto di questi aromi: Black Cavendish e Balkan mixture.
Mi ispirano e sono curioso di provarli.
Per la preparazione, non avendoli mai provati prima, pensavo di preparare il classico boccettino da 30 ml. Sull'etichetta vedo che consigliano una concentrazione dal 10 % al 15 e ho anche letto che tu li hai preparati al 12,5 %. Hai lasciato riposare il tutto poi (anche solo un paio di giorni) o li hai svapati subito?
Avendo la possibilità, o meglio non la fretta, di poterli lasciare riposare anche un paio settimana, ha senso magari fare una concentrazione inferiore (tipo 8 - 10%)?
In attesa che mi arrivi lo speed revolution, sto utilizzando uno strike 18. Farei la classica coil di svapo di guancia su punta da 2 di Ka 28, 6.5 spire; ci può stare con questi tabacchi?
Grazie e complimenti per tutto!
Marco
Non capisco perché aspettare lo speed revolution, io li ho entrambi e ti dirò che secondo me lo strike 18 è migliore dello speed per la tabaccheria.
EliminaAspettando il maestro Numenor, ti dico la mia: la Balkan all'8% può andare, sul cavendish io mi attesterei almeno al 10, ma in ogni caso dopo al massimo 48 ore questi aromi sono pronti e durano anche molto. Fanno eccezione: 1) Oriental, che dopo 3 mesi diventa molto più secco (perde lo "svolazzo", per dirla alla Numenor) e riesce svapabile anche da solo; 2) Black, Cavendish, che, al contrario, dopo due mesi perde molto di quello che aveva da dire; 3) Perique che acquista una leggera nota pepata (ma resta sempre meno pepato dei perique dei marchi concorrenti). Sul Basma, che è troppo giovane, non ho statistica. Se avrai apprezzato la Balkan, passa senz'altro alla English Mixture, la troverai una spanna più su!
Grazie mille per i consigli. Ho preparato in effetti il Balkan al 9% circa e il Black al 10%. Aspetto un paio di giorni e li provo sullo Strike. Avendo la possibilità, farò il confronto anche con lo speed. Già che ci sono, ti chiedo che coil prepari sullo Strike? Svapi in meccanico o in elettronico (a quanti watt)? Anche l'english mixture mi aveva incuriosito; proverò anche quello prossimamente.
EliminaGrazie
Ciao Marco, la mia esperienza su atom e rigenerazioni è piuttosto limitata, ed in particolare non posso prendere una posizione nella diatriba Speed/Strike :) Io sullo Speed faccio coil simili alla tua, ma leggermente più "tranquille": 5,5 spire su punta da 2 di Kanthal 30GA (0,25mm); la resistenza è simile alla tua (circa 1,3 ohm) ma richiede meno potenza per rimanere nella "zona verde" suggerita da Steam Engine. Ovviamente non dico che una sia meglio dell'altra, anzi credo che siano sostanzialmente uguali, anche se non conosco la resa dello Strike.
EliminaRiguardo alla miscelazione, tutte le mie recensioni sono state fatte su liquidi che avevano comunque maturato almeno due settimane, perché ancora non era stato chiarito che si trattava di aromi "agita & svapa". Quindi, personalmente trovo ottimo il Cavendish al 12,5% anche in caso di maturazione, sebbene mi renda conto che il gusto è intenso, tanto da non poterlo svapare per tutto il giorno (cosa che peraltro non faccio mai con i tabaccosi organici). Quindi vedo con favore una riduzione dell'aromatizzazione: tanto, se lo trovassi blando, fai presto ad aggiungere un po' di aroma :)
Grazie mille per le risposte.
EliminaOra siamo a una settimana di maturazione. Nel week end vedrò di testare.
Buona giornata
Innanzitutto complimenti all'autore per il blog e tutto il resto, che seguo da tanto ma che finalmente riesco a scrivere anche! voglio porvi una domanda da ignorante..non una critica. ma una semmplice curiosità. Sono amante dei tabacchi appunto della tabaccheria, nota sopratutto per il suo "agita e svapa"..ma qui leggo che tutti piu o meno vanno ad aspettare da una settimana in avanti. Cambia davvero il sapore dell'aroma in particolare o l'agita e svapa lo fa restare uguale anche dopo 2 mesi eventuali di cassaforte? grazie per le eventuali risposte e consigli :-) buon ..svapo!
RispondiEliminaL'abitudine di lasciar maturare i tabacchi è dura a morire :) Io sono un tipo metodico, miscelo i tabacchi prima che mi finisca il boccino precedente, quindi per ora non mi è mai capitato di svapare immediatamente un aroma della Tabaccheria appena mixato, ma ho letto moltissime testimonianze di persone che abitualmente... agitano e svapano senza il minimo problema. Certo, a parte la cosiddetta "maturazione" (che in questo caso pare non essere necessaria), è importante anche la miscelazione dell'aroma con la base, che deve essere il più uniforme possibile, ed una semplice agitata, per quanto energica, potrebbe non essere sufficiente, per cui consiglio -se possibile- di agitare e poi attendere almeno 24 ore.
EliminaLa seconda parte della tua domanda è invece molto interessante e merita un approfondimento: anche gli aromi della Tabaccheria sono soggetti a maturazione, nel senso che il trascorrere del tempo modifica il gusto, come per tutti gli aromi; però, da quello che leggo e in parte per esperienza personale, posso dire che talvolta la modificazione di gusto causata dalla maturazione non è migliorativa: si tratta di aromi studiati e calibrati per essere svapabili subito, ed un'eventuale maturazione potrebbe far allontanare il sapore da quello ideale messo a punto dall'aromatiere. In molti casi, il gusto cambia veramente di poco tra 24 ore, 1 settimana o 2 mesi.
Ti consiglio di fare la prova tu stesso: miscela due boccini di liquido, invece di uno solo, e poi svapati il primo, mentre l'altro "matura"; quando finisce il boccino, mixane uno nuovo e a quel punto potrai fare il confronto tra un liquido appena miscelato ed uno maturato.
Ciao nomenor e a tutti quelli che leggeranno,
RispondiEliminasono tornato per portare la mia esperienza in merito agli aromi della tabaccheria che avevo preparato, in particolar modo il Black Cavendish e il Balkan mixture.
Il black cavendish lo svapo daily. Buonissimo e fedele a quanto descritto da Numenor, cito
"questo è un tabacco crudo, non combusto, dolce-ma-non-troppo sulla lingua e vellutatissimo, avvolgente e travolgente"
e direi anche "fresco" appunto per la sua crudezza.
Il balkan mixture....Credo di aver beccato un flaconcino fallato perchè, cito
"Questa è senz'altro la miscela più dolce della Tabaccheria; è caratterizzata da una consistente componente di tabacco Oriental, i cui "svolazzi" aromatici permeano l'intero bouquet. Il gusto è floreale, dolcemente speziato, molto esotico, raffinatissimo; la moderata dolcezza del tabacco orientale è poi rafforzata dalla nota zuccherina del Virginia: il risultato finale è una dolcezza decisa, che per fortuna non risulta mai stucchevole, neanche dopo aver svapato a lungo questa miscela."
non l'ho assolutamente individuato. Di dolce non ci ho trovato nulla.
All'apertura del flaconcino di aroma (arrivato integro e sigillato) ho sentito odore di bruciato, secco.
Già li mi sono meravigliato e sono andato a rileggere le varie recensioni di questo aroma e tutte erano concordi sul fatto che fosse dolce. Annuso di nuovo il flaconcino e... bleah...BRUCIATO, proprio un odore sgradevole.
Mi sono detto; vabbè, prepariamone comunque un boccetto da 20 ml e proviamo; magari cambia qualcosa.
INSVAPABILE...sembra di svapare una sigaretta spenta o comunque qualcosa di combusto.
Io spero che sia come penso, cioè il flacone fallato, perchè avevo riposto molte aspettative su questo aroma.
Voi che ne pensate?
In merito al tipo di atomizzatore da utilizzare, oltre al classico strike 18 o speed revolution, qualcuno ha avuto esperienze di svapo di questi liquidi con atomizzatori da flavour, tipo wasp nano, hadaly o entheon o similari?
Grazie e buona giornata
Condivido l'aggettivo "fresco" che usi per il Black Cavendish perché rende bene l'idea della totale assenza di componenti affumicate (che invece mi danno l'idea di "caldo").
EliminaSul Balkan Mixture invece, più che a un boccino "fallato", mi viene da pensare ad un errore di etichettatura: l'odore di bruciato, la sensazione di sigaretta spenta e l'intensità del gusto mi sembrano un'esatta descrizione del Latakia.
Infine, lascio ad altri la descrizione della resa su atom da polmone o mezzo polmone; le poche volte che ho svapato tabaccosi organici su atom più ariosi ho comunque notato che il gusto diventa mediamente più secco e affumicato: le componenti dolci e zuccherine sono evidentemente quelle che si perdono maggiormente con questo tipo di tiro, in cui le papille della lingua hanno un utilizzo più limitato, rispetto al tiro di guancia.
Grazie mille del tuo contributo.
EliminaLeggendo le tue recensioni, credo anche io che l'odore sprigionato da quella boccetta fosse più simile ad un latakia (infatti si presenta scurissimo e denso come liquido, come da te descritto).
Proverò ad andare iun un negozio fisico ed acquistarlo direttamente li, anzichè online come fatto in precedenza.
Il Balkan, come detto precedentemente e come da de descritto, mi ispira molto.