mercoledì 23 maggio 2018

Vapitaly 2018, un'emozione lunga un anno

Vapitaly 2018

Anche quest'anno, puntualissimo, è arrivato l'appuntamento con il Vapitaly. Un appuntamento che attendevo con ansia e a cui mi sono recato con grande curiosità.
La mia attenzione, come sempre, si è concentrata su liquidi e aromi, in quanto non sono né appassionato né esperto di hardware (anche se alla fine una boxettina bf me la sono comprata... 😜).
La prima impressione è stata che ci fosse più spazio a disposizione degli utenti: corridoi più larghi, spazi comuni più ampi, un maggior numero di zone relax e due palchi contrapposti nei due padiglioni di fiera. Il risultato della nuova disposizione è stato che --a parità di visitatori, più di 20.000 persone-- il "traffico" scorreva molto meglio, c'era più spazio per mettersi in fila davanti agli stand e non c'era quel caldo soffocante che in alcuni momenti particolarmente congestionati aveva caratterizzato la scorsa edizione.
Ho ritrovato molte aziende "veterane" del Vapitaly, con due assenze che si sono fatte notare: Svapobar e DKS. In effetti, di assenti ce ne devono essere stati anche di più, in base ai dati ufficiali (169 espositori nel 2018 contro i 186 del 2017), ma evidentemente non ne ho sentito la mancanza; come non avrei sentito la mancanza di due "new entry" che invece hanno partecipato al Vapitaly per la prima volta: FlavourArt e Categoria 😁.

Il Vapitaly si conferma come un importante appuntamento internazionale: come gli anni scorsi, sono stati numerosissimi i paesi del mondo rappresentati in fiera. Mancavano purtroppo i simpatici (e bravi) finlandesi della Vapetalo/Royal che l'anno scorso hanno spopolato con i propri aromi concentrati; totalmente assente anche la rappresentanza tedesca (oltre a DKS, anche Avoria ha rinunciato). In compenso, si sono affacciati al Vapitaly diversi nuovi paesi, tra cui Taiwan e Romania, ma soprattutto Cipro, rappresentato dai simpatici ragazzi di The Simple Lab, creatori di eliquids per lo più fruttati e cremosi, che mi sono sembrati buoni ed originali.

Pur avendo una predilezione particolare per i prodotti italiani, il Vapitaly è troppo internazionale per fare gli ultra-nazionalisti: c'erano troppi liquidi invitanti da provare, e io -come mio solito- ho fatto un po' come l'ape sui fiori 😃.
La mia prima fermata è stata, purtroppo, allo stand della Riot Squad, marchio inglese che produce fruttati mentolati; una vera delusione: componenti fruttate dal gusto finto, componente fresca troppo delicata e, talvolta, accenni cremosi che contrastavano sgradevolmente con la presenza mentolata.
Poi mi sono spostato sui tabaccosi sintetici di TNT Vape, che presentava la nuova linea "Tabac" che conta 4 nuovi gusti: Hidalgo e Blanco, delicati all-day ma con una buona resa tabaccosa (sintetica, è chiaro); Cali, che richiama da vicino il Black Old Tobacco di Ovale e il Nemesi di Dea; e Orfeo, che non ho potuto assaggiare perché a pochi minuti dall'apertura della fiera l'atomizzatore era già fuori servizio. Forse sarei potuto ripassare più tardi, ma si sa: c'è solo una possibilità di fare una buona prima impressione 😀.
Rimanendo sui tabaccosi, ma stavolta organici, presso lo stand di Azhad's Elixirs c'erano in prova i nuovi "Back in Black", 4 mix latakiosi caratterizzati da contaminazioni originali che però non tradiscono mai la natura tabaccosa del liquido; pur dovendoli assaggiare su Nautilus2 (a giudizio unanime assolutamente inadatto ad un tabacco scuro come il Latakia), ho molto apprezzato il Black 99%, in cui il Latakia è abbinato ad un cacao amaro che si sposa molto bene con le caratteristiche note affumicate del tabacco.
Per rinfrescare le papille sono passato dagli amici di Iron Vaper che presentavano diverse novità. Io ho assaggiato il Capoeira Ice, versione "fresca" del precedente Capoeira (un fruttato leggermente cremoso a base di papaya); Nashi, buonissimo mix tra pera giapponese e crema pasticcera (un po' floreale, ma gustoso); Kuro Obi Ice, fruttato mentolato a base di melone cantalupo e frutti tropicali (mi è piaciuto molto, nonostante non vada pazzo per il melone) e il BomberOne, versione da svapo dell'Aperol Spritz (che, forse a causa dell'atom troppo caldo, non mi è sembrato molto fedele: mi ha dato più l'impressione di un'aranciata Fanta). Ovviamente non mancavano gli assaggi di Chatenet e Ivory, su cui mi sono dilungato già in altri post.

Per rimanere nell'ambito delle eccellenze italiane, non potevo non visitare gli stand della Vaporart e della Tornado Juice! La Vaporart, come nelle ultime edizioni, aveva allestito uno stand enorme che, nonostante le dimensioni, era costantemente sovraffollato di vapers. Poiché già avevo potuto assaggiare alcune delle loro creazioni più recenti (WhyNot e Beach Party) mi sono concentrato sullo Shinobi, che è ormai arrivato a contare ben quattro versioni: Shinobi classico, caratterizzato dall'originale abbinamento tra papaya e fico d'india; Shinobi Ice, versione fresca con aggiunta di lime; Shinobi Revenge, con aggiunta di pesca e dragonfruit; e Shinobi Dark, la versione "tabaccosa" del Ninjia (che mi è piaciuto veramente tanto, anche grazie al fatto che la componente tabaccosa non sa veramente di tabacco: è più una nota secca e legnosa che si lega ottimamente agli altri ingredienti).
Spostatomi verso la Tornado Juice, ho potuto finalmente apprezzare appieno tre liquidi della nuova linea "Evo 30" su base 50/50, destinata allo svapo in tank, che mi erano capitati per le mani ma non avevo trovato un atom che rendesse loro giustizia. Mi è stato spiegato che questi liquidi non sono adatti né ad atom a testine, né a dripper spinti, ma sono "tarati" per rendere al meglio in tank rigenerabili single coil. Ho quindi potuto finalmente gustare il Ginger Ale, il Mango Freak e la Limonata (i cui nomi non lasciano dubbi sul gusto dei rispettivi liquidi): tre liquidi molto piacevoli e perfetti per l'estate.
Ma le sorprese di Tornado Juice non si fermano qui: insieme agli amici di Blendfeel hanno creato una sorta di "joint venture" chiamata Synergy Vape, che offre numerosi tabaccosi aromatizzati: la componente tabaccosa è stata fornita da Blendfeel, mentre la componente dolce/fruttata è stata studiata da Tornado Juice. Per quanto non sia un appassionato di tabacchi aromatizzati, li ho voluti provare tutti, perché erano uno più particolare dell'altro: mi ha colpito in particolar modo la cura con cui sono stati fatti gli abbinamenti, evitando contrasti sgraziati e dissonanze da finta nouvelle cuisine 😁.

Sono andato poi in cerca di liquidi "malesiani": e chi meglio dei malesi potevano soddisfare la mia curiosità? Allo stand della Fcuckin' Flava erano offerte in prova diverse nuove linee di prodotto: la "X Series", una linea mista che comprende gusti fruttati, cremosi e floreali, tra cui ho apprezzato particolarmente il Sirap Ais (al gusto di Sirap, una bevanda malese a base di estratto di rose, ovviamente ghiacciato) e il Grapple (uva, mele e ghiaccio); della "ADV Series", composta esclusivamente da fruttati mentolati, ho apprezzato il Freezy Grapes (uva, ribes e un tocco di anice) e lo Yummay Guava (ovviamente a base di guava), che ho comprato perché mi è sembrato veramente buono, con quel suo gusto poco dolce e ghiacciatissimo. Sempre allo stand Fcuckin Flava erano disponibili anche i 4 "Godzilla Juice", tra cui spiccavano per originalità il The Green Tea (al tè verde) e il Jackass (al Jackfruit). 
Sempre in tema "malesiano", ho approfittato per acquistare le nuove versioni scomposte di Horny Pomberry e Horny Pinberry, i miei preferiti della Horny Flava; e sono passato ad assaggiare i Dr. Frost dell'inglese Fair Vape: le componenti fruttate non erano male, erano piuttosto convincenti, ma la parte ghiacciata era troppo blanda per essere considerati "Amazing ice-cold malaysian-style eliquids", come li pubblicizzano.

In due giorni di visita al Vapitaly ho visitato molti degli stand, compresi quelli di marchi meno noti; e ho deciso di passare anche al bellissimo stand della De Oro (nella sua semplicità, lo stand più bello della fiera, a mio giudizio). Non so perché, ma finora non avevo mai sentito l'impellente esigenza di assaggiare i liquidi De Oro, e questa mancanza andava sanata. Ne ho approfittato per assaggiare la nuova linea di macerati di tabacco: Avela (whisky e nocciola), Cereja (whisky e ciliegia), Durmast (whisky aromatizzato al rovere) e il nuovissimo Tobahc (blend di tabacchi macerati). La filosofia De Oro è che anche i macerati devono essere svapabili con hardware non rigenerabile, per cui i tabacchi sono iper-filtrati; questo procedimento senza dubbio li rende molto più puliti e rispettosi delle coil, ma purtroppo, come ebbi a dire l'anno scorso riguardo ai tabaccosi Bandz, la natura tabaccosa del liquido si perde in larga parte. Ho apprezzato lo sforzo di creare liquidi tabaccosi originali, ma il risultato finale non mi ha soddisfatto più di tanto.

Chiudo con un'ultima novità che, sebbene non mi abbia colpito più di tanto, ho trovato estremamente originale e merita decisamente una menzione. Allo stand Five Pawns, piantonato come sempre dal frontman e co-fondatore Jay Love (coadiuvato da una hostess che parlava perfettamente l'italiano) venivano offerti in prova i tre nuovi liquidi aromatizzati al sale marino: Magnus (mela verde noccioline e caramello); Lasker's Rule (cioccolato al latte e patate dolci al forno) e Tabiya (melone bianco e menta). Dei tre, solo il Magnus mi ha soddisfatto abbastanza, in quanto il gusto sapido del sale marino si legava bene al sapore croccante della mela verde; gli altri due mi hanno lasciato un po' perplesso, anche se devo avvertire che il mio gusto personale, in linea generale, è piuttosto in disaccordo con quello degli aromatieri della Five Pawns.

E così, tra un assaggio e l'altro, tra una chiacchiera e l'altra (ho incontrato tantissime persone!! 😃) il tempo è volato, e la mia visita al Vapitaly 2018 si è conclusa. Grandi emozioni, grande divertimento, grande confusione! Arrivederci al prossimo anno! 


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