Seven Wonders (Vaporart)


Seven Wonders è uno dei numerosi brands commerciali di VaporArt. Debuttò sul mercato italiano nel 2015, con una serie di liquidi, oggi non più in commercio, ispirati alle sette meraviglie del mondo antico. Da allora, e ancora oggi, Seven Wonders è stato sinonimo, per Vaporart, di liquidi "all'americana" da cloud, intensamente aromatizzati, caratterizzati da gusti per lo più dolci, basi piene di VG e -soprattutto con l'attuale serie- basse gradazioni di nicotina. 


Vaporart, com'è noto, commercializza i propri prodotti sotto diversi brand, che - pur facenti tutti capo alla casa madre - mantengono una sorta di autonomia sul mercato; anche Seven Wonders segue questa filosofia, e sfrutta quindi un proprio sito internet e una propria pagina Facebook, dove è possibile tenersi aggiornati sulle novità ed interagire con il produttore.

Non ho avuto occasione di assaggiare la precedente serie di eliquids, per cui questa pagina di recensioni si concentra sull'attuale serie, composta da sei liquidi, per lo più dolci e cremosi, ma con due importanti eccezioni: un fruttato mentolato e un tabaccoso secco. Tutti i Seven Wonders, come da costante politica produttiva di Vaporart, sono esenti da diacetile. Certo, come ho spesso avuto occasione di sottolineare, su questo punto non possiamo che fidarci della parola del produttore, perché - come al solito - non vengono messe a disposizione degli utenti certificazioni che attestino l'effettiva assenza di diacetile.

I Seven Wonders vengono commercializzati nell'ormai consueto formato "Mix&Vape": il flacone principale ha una capienza di 60ml e contiene 50ml di liquido aromatizzato senza nicotina; nella stessa confezione si trova anche un boccino da 10ml di base neutra con nicotina a 18, 9 o 0 mg/ml. Versando il contenuto del boccino più piccolo in quello più grande si ottengono quindi 60ml di liquido pronto con gradazione di nicotina, a scelta, di 3, 1.5 o 0 mg/ml.

Alla data di pubblicazione di questo articolo, il prezzo dei Seven Wonders, sul sito ufficiale, varia da € 24,90 per la versione a zero a € 24,98 per la versione con nicotina a 3 mg/ml. La differenza, come si può notare, è veramente minima, ed è riconducibile all'imposta di consumo gravante sui liquidi con nicotina (imposta evidentemente calcolata con il metodo della c.d. "tassa light").
Altre aziende, a parità di condizioni, hanno preferito adottare un prezzo unico che prescinde dal contenuto di nicotina. E a questo riguardo sorgono spontanee due considerazioni. La prima è che i Seven Wonders - considerata la velocità con cui si consumano 60ml di liquido svapando di polmone - non hanno un prezzo che si possa definire economico. Il fatto che questo prezzo sia in linea con altri eliquid concorrenti non rende comunque facile spendere quasi 25 euro per 60ml.
La seconda considerazione, che si riferisce alla quasi totalità dei liquidi pronti e non solo ai Seven Wonders, è che quando il produttore giustifica il prezzo alto ricollegandolo alla famigerata tassa sulla nicotina, in effetti non dice la verità, perché la "tassa light", su 60ml di liquido a 3, grava effettivamente per circa 8 centesimi: proprio quegli 8 centesimi che differenziano i Seven Wonders a zero da quelli a 3.
E' pur vero che un'azienda che applica la "tassa light" si accolla il rischio di eventuali contestazioni future da parte degli uffici fiscali, ma rimane il fatto che l'imposta effettivamente versata dal produttore su 60ml di liquido a 3mg è di circa 8 centesimi.

Infine, la composizione del liquido finale è 70% VG / 30% PG, per cui si tratta di liquidi densi, da svapare di polmone in dripper o tank in grado di gestire alte percentuali di VG. Per i miei test, io ho utilizzato un dripper Velocity (con setup in dual coil in kanthal e cotone Muji, con resistenza complessiva di 0,14 ohm) che è risultato decisamente adatto per apprezzare appieno questo tipo di liquidi.

Ringrazio Massimiliano Begotti di Vaporart per avermi offerto in prova l'intera linea Seven Wonders qui recensita.




Seven Wonders
007



Shade Tobacco - Un blend di tabacchi pregiati, mescolati e non shakerati.

Mi sono accostato a questo liquido con una grande curiosità: è la prima volta che assaggio un tabaccoso studiato appositamente per essere svapato di polmone, con una base sbilanciata sulla VG. L'odore è effettivamente tabaccoso, nello stile del TNT Booms, per cui promette bene; non avverto invece componenti cremose: questo sembra un tabacco-tabacco, non uno di quei liquidi cremosi vagamente aromatizzati al tabacco che ultimamente si vedono sugli scaffali dei negozi.
Allo svapo, il gusto richiama in effetti il Booms, ma con alcune importanti differenze. In primo luogo, lo 007 è più secco ed amarostico, complice anche il tiro di polmone che tende a tralasciare le note di testa più morbide e dolci (provate a fare un tiro di guancia, anche se l'atom è arioso, e constaterete la differenza). Inoltre si avverte un retrogusto "nutty", di frutta a guscio, che arricchisce la già ben presente componente secca. L'esalazione lascia in bocca una sensazione piccantina, che sulle prime è piacevole, ma alla lunga diventa leggermente fastidiosa. L'aromatizzazione, anche a basse temperature, garantisce un tiro pieno e molto corposo, dal gusto intenso, tanto che personalmente non riuscirei a svaparlo tutta la giornata.
La componente dolce, a ben vedere, non scompare del tutto, ma rimane quasi in sordina, in attesa di poter uscire allo scoperto quando la temperatura di svapo gli è più congeniale, ovvero a wattaggi più sostenuti. L'intero bouquet reagisce all'aumento di temperatura irrobustendosi: le note nutty diventano sempre più presenti, la sensazione piccante si fa notare maggiormente e anche la componente dolce riesce a guadagnare la ribalta, assumendo via via anche una connotazione leggermente alcoolica. Tutto bene, quindi? No, non direi. L'esplosione di gusto infatti avviene in modo disorganico, con le varie componenti che invece di collaborare cominciano ad entrare in concorrenza tra loro, facendo perdere di naturalezza al bouquet e diventando pesante da svapare. Al contrario, a temperature più fresche il bouquet è molto piacevole, sfaccettato ed intrigante, tanto che mi sento di consigliarlo caldamente agli irriducibili del tiro di polmone che vogliono gustare un ottimo tabaccoso, finalmente studiato proprio per atom ariosi. Ma se poi a 200W non vi piace, non dite che non vi avevo avvertito!

Giudizio personale: OTTIMO.

 


Seven Wonders
ALHAMBRA



Lemon Cookie - La semplicità golosa del nostro biscotto unito all'inconfondibile delicatezza dei limoni di Sicilia.

Il "sottotitolo" dell'Alhambra, in fondo, dice tutto: si tratta di una semplice ricetta di biscotto e limone. Però il biscotto è veramente, veramente buono: equilibratamente "bruciacchiato", sufficientemente burroso e piacevolmente saporito. Assomiglia un po' ai biscotti "Grisbì" farciti al limone.
Il limone, dal canto suo, non è particolarmente ricco, come gusto: non si tratta di una crema al limone, non ci sono note custard, è semplicemente un'aromatizzazione al limone che impreziosisce la base di biscotto. Per quanto, per certi versi, possa risultare un po' spigoloso, non dobbiamo dimenticare che qui si parla di limone: un frutto che ha naturalmente un gusto spigoloso. L'Alhambra declina il limone in tutte le sue sfaccettature: la componente acida (ma moderatamente) della polpa e la componente aromatica della buccia.  Nel complesso è abbastanza buono, si fa notare senza essere invasivo, anche se lascia un pizzicorino sulla lingua che ricorda le caramelle frizzanti e non sempre convince fino in fondo... come d'altronde fanno anche i Grisbì al limone 😁 Ma anche qui, come per altri liquidi della linea, bisogna trovare il giusto livello di ariosità dell'atom: infatti, un tiro più aperto e arioso attenua il limone a favore del biscotto, e viceversa. Con qualche prova, si riesce a trovare facilmente l'equilibrio tra i due gusti che maggiormente soddisfa le nostre personalissime papille. Invece, per quanto riguarda la temperatura di svapo, l'Alhambra sembra eccezionalmente stabile e costante in qualunque condizione. Suggerisco comunque di rimanere sui wattaggi medi, all'interno del range ammesso dall'atom, per evitare piccole perdite aromatiche o leggeri squilibri nel bouquet.
L'aromatizzazione intensa ma non eccessiva, unita ad un bouquet piuttosto semplice, non particolarmente dolce e poco cremoso fa dell'Alhambra un liquido adattissimo ad essere svapato anche per tutta la giornata, senza mai stancare.

Giudizio personale: MOLTO BUONO.



Seven Wonders
AIR POP



Salted Pop Corn - Quando il mais incontra il caramello, nasce il popcorn dolce e salato.

Per quanto, com'è noto, non tutti i liquidi si possano apprezzare odorando la boccetta, questo liquido mi ha lasciato un po' perplesso sin dalla prima "sniffata", a causa di una certa componente che definirei impropriamente "alcoolica": è un odore etereo, poco naturale, che mal si accorda con la base cremosa/tostata che pure risulta ben riconoscibile all'olfatto.
Allo svapo, questa nota "alcoolica" si trasforma in... qualcos'altro. Ricorda, per chi lo conosce, l'imperfetto tentativo di Twisted Flavors di creare il gusto di "fritto" nell'aroma Apple Cinnamon Fritter; conferisce al bouquet una connotazione giustamente grassa e piena, ma ha un tono acidulo, che solletica la lingua in modo non del tutto piacevole e gratta un po' in gola (nonostante il fatto che nel mio test abbia svapato liquido senza nicotina). Secondo me potrebbe non piacere a tutti, anche perché a me non risulta molto naturale, ha un che di artificiale.
La situazione migliora di poco aprendo al massimo l'aria e salendo molto con i watt: io sono arrivato a 70W, quando normalmente il mio setup ha potenze di esercizio di 30-50W. A queste temperature elevate, si avverte maggiormente il gusto tostato e burroso del popcorn, ma sempre "condito" con questa nota estranea che -a mio giudizio- rovina l'esperienza di svapo. Forse con altri atom rende meglio (anche se lo stesso atom mi ha permesso di apprezzare molto tutti gli altri Seven Wonders), o magari gli appassionati di svapo al popcorn sono in grado di apprezzare questo liquido più di me, non lo so; per quanto mi riguarda -mi spiace dirlo- decisamente non mi sento di raccomandare questo Air Pop.

Giudizio personale: MEDIOCRE.


Seven Wonders
BEACH PARTY



Frozen Fruits - Il gusto più fresco dell’estate, una granita ghiacciata di succo di melograno e melone bianco.

Il Beach Party nasce per "fare il paio" con il fratello più anziano Pool Party: mentre quest'ultimo ispira un elegante (e rinfrescante) party a bordo piscina, il Beach Party è più estivo e scanzonato e si adatterebbe maggiormente ad una festa in riva al mare in una torrida sera d'Agosto.
Odorando la boccetta, il naso può essere tratto in inganno, perché il dolce del melone unito al profumo asprigno del melograno può essere scambiato per fragola; ma allo svapo, tutto risulta più chiaro... e sorprendente!
Cominciamo con il dire subito che il Beach Party è decisamente un liquido di "scuola malese" (esattamente come il Pool Party): spiccatamente dolce e con una componente fresca piuttosto intensa, simile ai Cryostasis di Twisted Vaping e ai vari Horny Flava. Ma la dolcezza è stemperata dalla particolare selezione di frutti asprigni contenuti in questa "granita". Il melograno è l'aroma che si nota maggiormente per via del suo gusto astringente; e se da un lato non direi che è particolarmente fedele, perché tende ad essere un po' troppo floreale, dall'altro riconosco che è ben calibrato per bilanciare la dolcezza senza "schiaffeggiare" le papille con le sue note amarostiche e nitide. Il melone bianco va a braccetto con il melograno, mitigando la sua schiettezza e fornendo al bouquet una solida base vellutata.
Sinceramente, io ci sento tanti altri frutti in questo mix, anche se la descrizione parla solo di melograno e melone. Per esempio mi sembra di sentire un po' di fragola, che però potrebbe essere anche lampone (il che spiegherebbe quella nota "floreale"); e variando il wattaggio mi sembra di avvertire qualche sentore di frutti di bosco (mora o mirtillo). Ma che ci siano questi ingredienti o meno, quello che vorrei dire è che il bouquet è sfaccettato e "complicato" da decodificare e tende anche a cambiare a seconda della temperatura di svapo. Sotto questo aspetto, direi che -per essere un liquido estivo e ghiacciato- rende al suo meglio a wattaggi sostenuti: a differenza dei liquidi malesi, che io svapo al wattaggio minimo concesso dalla mia testina, il Beach Party lo trovo molto più gustoso a wattaggi medio-alti.
Per quanto mi riguarda, Seven Wonders ha fatto centro con questo liquido: è fresco, è originale (pur essendo ispirato al Pool Party è profondamente diverso), non è mai stucchevole e si adatta alle preferenze di svapo dell'utente. Spero solo che continuino a produrlo anche d'inverno: per me, quando un liquido è buono non ci sono stagioni preferenziali. E se il produttore decidesse di affiancare a Pool e Beach Party qualche altro fruttato ghiacciato come questi, la scelta non potrebbe essere più apprezzata da tutti quegli utenti che amano i gusti spiccatamente freddi e non vogliono più essere costretti a comprare prodotti malesi, tedeschi o francesi.

Nota: i test sono stati effettuati con il mio "atom malesiano", un Herakles II della Sense con testina tri-parallel in kanthal da 0,4 ohm (range: 35-100W).

Giudizio personale: OTTIMO.


Seven Wonders
DAILY SOUP



All-day Blend - Il butter pecan si fonde in un mix di vaniglia del Madagascar. Il più appagante degli all-day.

La vaniglia, speziata e piccantina, si fonde con una base tendenzialmente zuccherina che fornisce un "aiutino" --discreto ma non certo invisibile-- necessario a garantire un'equilibrata dolcezza. La vaniglia, infatti, di per sé, è piuttosto spigolosa, quasi graffiante. In verità, l'eccessiva piccantezza della vaniglia io la riscontro in tantissimi aromi concentrati e liquidi pronti di tutte le marche, e normalmente tende a svanire con il tempo. Il problema è che, per il mio gusto, la vaniglia (soprattutto quella degli aromi concentrati) comincia ad essere sufficientemente morbida, dolce e vellutata solo dopo una maturazione di minimo due mesi, meglio tre; ma ovviamente chi compra un liquido pronto come il Daily Soup non ha certo voglia di aspettare due o tre mesi... Però, con qualche accorgimento -come per es. sparare un po' di watt e aprire maggiormente l'aria- si riesce a tenere a bada la vaniglia, permettendole di continuare a solleticare piacevolmente il naso e la lingua, ma obbligandola a lasciare spazio alle componenti "di contorno", che sono invero molto piacevoli: c'è una gustosa nota burrosa, che lascia palato piacevolmente "scivoloso"; ed emerge, soprattutto a temperature maggiori, la noce pecan, che per quanto non sia tanto intensa da poterla distinguere nettamente, riesce a dare una connotazione leggermente secca e legnosa all'esalazione. E poi, dopo l'esalazione, rimane nel naso e sulla lingua una piacevolissima e gustosa sensazione di burro fuso: non il sapore del burro in sé, ma piuttosto quella sensazione piena, "grassa" e soddisfacente che si prova dopo aver mangiato qualcosa contenente una generosa dose di burro.
Nel complesso, il Daily Soup, se svapato in condizioni di temperatura e ariosità ottimali, risulta molto corposo e saporito, nonché abbastanza equilibrato. Forse l'abbinamento tra una componente di vaniglia e una generosa base burrosa non mi lascia sbalordito per l'originalità, ma la grande qualità degli ingredienti (tra cui, si ricorda, non figura il diacetile) e l'accuratezza del bilanciamento rivelano una mano esperta ed una grande professionalità. E se mai mi capitasse di abbandonare questo Daily Soup in un cassetto per un paio di mesi, secondo me lo ritroverei ancora più buono, rotondo e dolce di adesso.
Non so se riuscirei a svaparlo tutto il giorno, considerato il mio stile di svapo piuttosto compulsivo, ma certamente questo è un liquido che può continuare a dare piacere a lungo, senza stancare..

Giudizio personale: MOLTO BUONO.


Seven Wonders
POOL PARTY



Frozen Fruit - Tuffati in una piscina di frutta ghiacciata.

Il colore intensamente azzurro del liquido fa venire veramente voglia di fare un tuffo in piscina! Il profumo, invece, sulle prime, non è altrettanto invitante, perché richiama molto il Red Astair (che a me piace, ma ha comunque un odore non molto gradevole). Ma per fortuna la somiglianza con il rosso concorrente si infrange totalmente già al primo tiro: il Pool Party non ha niente del Red Astair.
Per prima cosa, è molto più "freddo": non quanto i liquidi malesi, oggi tanto di moda (a cui si avvicina, comunque), ma certamente ben più freddo dei liquidi contenenti solo mentolo. Poi, è dolce, ma di quel dolce-dolce quasi asettico che sussurra "stevia" all'orecchio del vaper.
Fin qui, tutto bene, ma niente di eccezionale; l'eccezionalità sta tutta nella componente fruttata, veramente molto particolare ed originale. Poiché la componente dolce è fornita "a parte", gli aromatieri si sono potuti concentrare su bacche e frutti non particolarmente dolci, dal gusto più particolare; non riesco, sinceramente, a distinguere i singoli ingredienti (cosa spesso  impossibile con i liquidi industriali), ma direi che il bouquet ruota intorno al ribes, con le sue note sapide; all'uva, con i suoi guizzi asprigni e qualcos'altro che mi arrischio ad assimilare alle "bacche polari" (tipo quelle vendute all'Ikea) che in passato ho ritrovato nel Balique di Suprem-e.
Solo nel vapore esalato mi sembra di avvertire una nota di liquirizia, ma per fortuna non l'avverto durante lo svapo (o se c'è, è veramente un accenno), perché appesantirebbe troppo il gusto, già abbastanza saporito e complicato. Su questo punto, va anche sottolineato che l'aromatizzazione è intensa ma non eccessiva: non è un liquido che possa stancare rapidamente, come talvolta capita con Red Astair e simili. Certo, va anche detto che una vera comparazione con tali "concorrenti" non è poi tanto significativa, considerato che il Pool Party è un liquido vaporoso da svapare di polmone, mentre i vari fruttati mentolati sono generalmente studiati per uno svapo di guancia.
Un ultimo consiglio. Non eccedete con la temperatura: la componente fruttata non regge, non è fatta per essere maltrattata da setup aggressivi e potenze smisurate. Il rischio è che il sapore si riduca ad una specie di "ghiaccio dolce", monotono e poco soddisfacente.

P.S.: Chi ama il Pool Party troverà altrettanto buono il "fratello minore" Beach Party, ultima aggiunta alla linea "Frozen Fruits".

Giudizio personale: OTTIMO.


Seven Wonders
PUDDER



Hot Cream - La polpa dolce e succosa del mango si sposa con una fresca crema di latte.

Il profumo del liquido è dolcemente fruttato e delicatamente burroso, non è uno di quei liquidi che assalta le narici appena si apre la boccetta.
La sua delicatezza di fondo si ripropone anche allo svapo, quando si percepisce, in aggiunta alle componenti fruttate e cremose, anche una generosa dose di sweetener. La struttura aromatica del Pudder è alquanto semplice: mango, crema e zucchero; i tre aromi si fondono piacevolmente ed accarezzano le papille senza travolgerle,  rivelando la natura "all-day" di questo eliquid. A parte lo zucchero, la componente che secondo me ha più risalto nel bouquet è quella fruttata; dovrebbe essere mango, ma è strano, cangiante, sembra che il mango appaia e scompaia, trasformandosi ora in delicate note di arancia, ora in un vellutato sentore di pesca.
La temperatura  di svapo (insieme con l'ariosità dell'atom) qui è determinante, perché la componente fruttata cede presto il passo allo sweetener, se si alza troppo la potenza; mentre a temperature troppo basse il mango tende a diventare fastidiosamente spigoloso. Insomma, questo liquido richiede un'accurata ricerca del suo "sweet spot" e potrebbe non rendere al meglio al primo tentativo; sembra comunque giovarsi di temperature medio-basse e di un'elevata ariosità.
La grande assente, la convitata di pietra di questo liquido sembra invece la crema di latte (vogliamo chiamarla panna, magari?). Una componente cremosa c'è, senza dubbio, ma rimane in sordina, è presente più nel vapore esalato che nel gusto percepito durante il tiro. Non è particolarmente burrosa e non è particolarmente grassa; rimane poco incisiva, o addirittura un po' asettica, per così dire. Non che ci si possa aspettare dalla panna l'avvolgente cremosità di una custard, ovviamente; però nel Pudder il "reparto latteria" 😂 è un po' carente, forse si poteva fare di più.
Nel complesso, non posso certo dare un giudizio negativo di questo liquido, anche se le difficoltà connesse alla ricerca dello "sweet spot" e l'equilibrio non certo mirabile tra le componenti mi ha lasciato un po' deluso.

Giudizio personale: DISCRETO.


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